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Cia

Cosa si dice sul programma di sorveglianza di massa della Cia

Due senatori Usa hanno inviato una lettera agli alti funzionari dell'intelligence chiedendo maggiori dettagli sul programma della Cia. L'articolo di Giuseppe Gagliano

 

Documenti appena declassificati rivelano l’esistenza di un programma di raccolta di massa precedentemente segreto della Central Intelligence Agency, secondo quanto dichiarato da Sens. Ron Wyden (D-Ore.) e Martin Heinrich (D-N.M.).

I due senatori hanno inviato una lettera agli alti funzionari dell’intelligence nell’aprile 2021 chiedendo maggiori dettagli sul programma e soprattutto che fosse declassificato.

Gran parte della lettera e dei documenti rilasciati dalla CIA sono stati declassificati giovedì scorso, anche se sono stati operati numerosi tagli.

Nella loro lettera, Wyden e Heinrich hanno chiesto una declassificazione accelerata di un rapporto del Privacy and Civil Liberties Oversight Board (PCLOB) sul presunto programma di raccolta di massa della CIA.

Quel rapporto, chiamato “Deep Dive II”, faceva parte di una serie di studi del consiglio di controllo PCLOB che esaminavano le operazioni della comunità di intelligence ai sensi dell’ordine esecutivo 12333, un documento firmato dall’ex presidente Reagan nel 1981 che governa l’attività della comunità di intelligence.

Wyden e Heinrich hanno detto nella loro lettera che il programma operava “al di fuori del quadro statutario che il Congresso e il pubblico credono governi questa raccolta” e “senza alcuna supervisione giudiziaria, congressuale o addirittura del ramo esecutivo che viene fornita con la raccolta FISA (Foreign Intelligence Surveillance Act)”.

I senatori hanno chiesto maggiori informazioni sul programma da declassificare.

Infatti tra i molti dettagli che il pubblico merita di conoscere ci sono la natura del rapporto della CIA con le sue fonti e il quadro giuridico per la raccolta nonché la quantità e il tipo di documenti raccolti sugli americani, hanno detto Wyden e Heinrich.

Hanno anche invitato l’agenzia a declassificare le informazioni sulle “norme che disciplinano l’uso, l’archiviazione, la diffusione dei record”, affermando che è nell’interesse “intenso” del pubblico.

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