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Isis Russia

Chi sono gli autori della strage a Mosca

Un ramo dello Stato islamico ha rivendicato la responsabilità dell'attacco a Mosca che ha ucciso oltre 80 persone. Analisi e scenari di Marco Di Liddo, direttore del Cesi (Centro studi internazionali)

È il peggior attacco terroristico in Russia degli ultimi 20 anni.

Attentato a Mosca con oltre 100 morti. Un ramo dello Stato islamico (Isis) ha rivendicato la responsabilità dell’attacco a Mosca e funzionari statunitensi hanno confermato la rivendicazione poco dopo, riporta il New York Times.

“Tipologia di attacco in stile Bataclan di Parigi e Westgate di Nairobi, che tende a far pensare alla galassia jihadista caucasica di Daesh – Provincia del Caucaso (Wilayah al-Qawqaz)”, ha commentato il direttore del Cesi, Marco Di Liddo.

Ecco fatti, commenti e approfondimenti.

L’ATTENTATO AL CROCUS CITY HALL DI MOSCA

Uomini armati in tenuta mimetica ha fatto irruzione al  Crocus City Hall di Krasnogorsk, una sala da concerti a nord-ovest di Mosca, aprendo il fuoco senza pietà sugli spettatori. La struttura è molto nota ed è la stessa in cui nel 2013 si svolse il concorso di miss Universo voluto da Donald Trump.

Gli assalitori avrebbero lanciato anche granate o bottiglie incendiarie e poco dopo l’intero edificio si è trasformato in un rogo.

Almeno quattro uomini, indosso tute mimetiche e armati fino ai denti, hanno fatto irruzione nella sala dove si sarebbe dovuta esibire una band chiamata Picnic. L’attacco è iniziato contemporaneamente nell’auditorium e nel foyer, dove le persone erano ancora in coda per entrare nella sala. I video hanno registrato immagini agghiaccianti, uomini che sparano a distanza ravvicinata, anche i corpi che giacciono a terra. Il concerto aveva registrato il tutto esaurito e si calcola che ci fossero oltre 6mila persone all’interno del locale quando sono scoppiate le fiamme che hanno poi fatto crollare il tetto dell’edificio.

LE ATTIVITÀ DELLE FORZE DELL’ORDINE RUSSE

I vigili del fuoco hanno impiegato ore a domare l’incendio nel locale dove si trova anche un centro commerciale ed è situato appena fuori Mosca, nella città di Krasnogorsk. Sergey Sobyanin, sindaco di Mosca, ha cancellato gli eventi che avrebbero dovuto svolgersi questo fine settimana nella capitale russa, che nelle strade è costellata di cartelloni sui cui c’è scritto ‘Siamo in lutto’.

Le forze dell’ordine ancora cercano i terroristi e intanto analizzano prove materiali, le armi e le munizioni abbandonate sul posto, ma anche le registrazioni delle telecamere di videosorveglianza, messe sono sotto sequestro.

DIETRO L’ATTENTATATO IN RUSSIA C’È L’ISIS-K

Gli Stati Uniti – scrive il quotidiano Nyt – hanno raccolto informazioni a marzo secondo cui lo Stato islamico-Khorasan, noto come ISIS-K, il ramo del gruppo con sede in Afghanistan, aveva pianificato un attacco a Mosca, secondo i funzionari. I membri dell’Isis sono attivi in Russia, ha detto un funzionario americano. Dopo un periodo di relativa calma, lo Stato Islamico ha cercato di aumentare i suoi attacchi esterni, secondo i funzionari antiterrorismo statunitensi. La maggior parte di questi complotti in Europa sono stati sventati, inducendo a ritenere che il gruppo avesse capacità ridotte.

LE INFORMAZIONI RACCOLTE DALLE AGENZIE DI INTELLIGENCE USA

Le agenzie di intelligence americane hanno il “dovere di avvisare” i potenziali bersagli dei pericoli quando ne vengono a conoscenza. Gli Stati Uniti avevano avvertito l’Iran di un possibile attacco in vista del doppio attentato di gennaio che uccise decine e ferì centinaia di altre persone durante una cerimonia commemorativa per l’ex generale iraniano, Qassim Suleimani, ucciso da un attacco di droni statunitensi quattro anni prima. Le agenzie di intelligence occidentali avevano raccolto informazioni su una possibile pianificazione da parte dell’ISIS-K per bombardare il servizio. Come in Russia, l’ISIS-K ha rivendicato la responsabilità di quell’attacco.

COSA HA FATTO L’FSB, L’AGENZIA DI INTELLIGENCE RUSSA

Circa due settimane fa l’Fsb aveva detto di avere eliminato una cellula della branca afghana dell’Isis che pianificava un attacco armato nella capitale mentre gli Usa avevano avvertito Mosca della possibilità di un attentato.

GLI AVVERTIMENTI USA SUL POTENZIALE ATTACCO DELL’ISIS IN RUSSIA

Gli Stati Uniti “avevano una serie di informazioni e segnali su un possibile attacco dell’Isis in Russia da novembre”. Lo riferiscono fonti dell’intelligence alla Cbs. Il presidente russo Vladimir Putin aveva respinto gli avvertimenti occidentali su possibili attacchi terroristici a Mosca definendoli un “ricatto” solo qualche giorno fa. L’Ambasciata statunitense in Russia aveva pubblicato il 7 marzo scorso un’allerta sul proprio sito web consigliando ai cittadini americani di evitare i grandi raduni nella capitale russa, inclusi i concerti, nelle successive 48 ore a causa di possibili attentati terroristici. Un messaggio che era stato ripreso anche dal ministero degli Esteri britannico sul proprio sito.

LA POSIZIONE DI PUTIN

Martedì scorso (19 marzo), la Tass aveva riferito che Putin – intervenendo a una riunione del Consiglio di sicurezza federale – aveva definito un vero e proprio “ricatto” l’avvertimento dell’Occidente su possibili attacchi terroristici nel Paese. Il leder russo aveva ricordato le “recenti dichiarazioni provocatorie di alcune strutture ufficiali occidentali su possibili attacchi terroristici in Russia” e aveva commentato: “Sembra un vero e proprio ricatto e un tentativo di intimidire e destabilizzare la nostra società”. Aggiungendo: “L’Occidente ha praticato l’uso di tutti i tipi di gruppi terroristici radicali transfrontalieri nei suoi interessi e ha incoraggiato la loro aggressione contro la Russia”.

RUSSIA SOTTO SHOCK PER L’ATTACCO ISIS

Il Paese è sotto shock e ricorda gli attentati degli islamisti ceceni: quello in un teatro a Mosca, nel 2002, che causò oltre 170 morti; e dopo la repressione delle insurrezioni islamiste da parte di Mosca in Cecenia e nel Daghestan, l’attentato kamikaze del 2017 nella metropolitana di San Pietroburgo in cui morirono 15 persone.

IL COMMENTO DI MARCO DI LIDDO

Ha scritto su Twitter Marco Di Liddo, direttore del Centro studi internazionali (Cesi):

“Attentato al Crocus City Hall di Krasnogorsk, a nord-ovest di Mosca. Tipologia di attacco in stile Bataclan di Parigi e Westgate di Nairobi, che tende a far pensare alla galassia jihadista caucasica di Daesh – Provincia del Caucaso (Wilayah al-Qawqaz).

I jihadisti caucasici potrebbero aver approfittato della concentrazione di forze, risorse e attenzione russe sul fronte ucraino e sui sabotatori filo-ucraini presenti sul territorio della Federazione.

Tuttavia non va esclusa a priori, seppur decisamente residuale come ipotesi, la pista dell’estremismo di destra, cresciuto in maniera importante nell’ultimo decennio anche sulla scia del conflitto in Ucraina.

Al di là della tragedia per le morti di civili innocenti, un danno politico e d’immagine non indifferente per il sistema di potere a pochi giorni dalla vittoria di Putin nelle farsesche elezioni e in un momento storico segnato dalla guerra (in Ucraina e a Belgorod)”.

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