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Berlusconi Putin

Chi festeggia per gli audio putiniani di Berlusconi? Il caso LaPresse-La7

Ci sarà un terzo audio LaPresse di Berlusconi? Sì, forse, no. Il corsivo di Michele Arnese, direttore di Startmag

 

Ci sarà un terzo audio di Berlusconi?

“No. Abbiamo il discorso integrale di Berlusconi, venti minuti. Potremmo pubblicarlo solo per dimostrare che non è stato manipolato, come dice qualcuno”, ha risposto Alessia Lautone, direttore dell’agenzia stampa LaPresse, al quotidiano La Stampa. E al quotidiano Libero ha aggiunto: “Non c’è un terzo audio e se ci fosse stato l’avremmo dato subito”.

Già ieri Lautone, durante lo speciale Diario Politico di Enrico Mentana su La7, aveva assicurato: “Non c’è alcun terzo audio”.

Eppure un paio di ore prima, sempre su La7, nel corso della trasmissione Tagadà, la responsabile della redazione politica della stessa agenzia LaPresse, Donatella Di Nitto, aveva detto: “Terzo audio? Può uscire dopo l’incarico a Giorgia Meloni”, prefigurando altre sorprese contenute nel discorso di Berlusconi ai parlamentari di Forza Italia.

Se il discorso di Berlusconi è di 20 minuti, perché divulgare solo due audio? E il terzo audio che era in cantiere perché è stato rottamato?

Domande al momento senza risposta. Mentre molti sono prodighi a discettare su mandanti e autori.

Non è stupito dell’audio?, ha chiesto Repubblica a Paolo Guzzanti, giornalista ed ex parlamentare del Pdl: “Ma no, è un canone della sua comunicazione: lui sa bene che poi esce fuori. Escludo che sia stato un incidente”, ha risposto il commentatore delle reti Mediaset.

Alessandro Cattaneo, neo capogruppo di Forza Italia alla Camera: “Escludo che sia stato un deputato, c’erano degli accompagnatori”.

Repubblica oggi ha dato conto dell’opinione di Antonio Tajani, candidato in pectore al ruolo di ministro degli Esteri nel governo Meloni in gestazione: “Una vendetta. Magari di chi non è stato eletto”. Antonio Tajani allarga le braccia. Dubita che ci sia stata una vera regia. Esclude che sia stata una scelta del Cavaliere: “Quelle frasi, rese pubbliche, hanno danneggiato in primo luogo lui”. E non crede nemmeno che sia stata opera di Licia Ronzulli per colpire Meloni e lo stesso Tajani: “Mi sembra difficile. E poi per quale motivo? Non ci credo”, “In quella sala c’erano almeno 100 persone. Può essere stato chiunque. Ho l’impressione che qualcuno abbia voluto vendicarsi. Magari perché non è stato eletto. Chi conosce Berlusconi sa che lui parla sempre così”.

Berlusconi e la famiglia Berlusconi hanno rapporti stretti con Marco Durante, proprietario e presidente dell’agenzia LaPresse (la società ha chiuso il bilancio 2021 con una perdita di 380mila euro e ricavi per oltre 11 milioni di euro).

Sul sito dell’agenzia, in un lancio del 26 marzo scorso, si legge: “Il presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi con la compagna Marta Fascina, Marcello Dell’Utri e Adriano Galliani sono arrivati a sorpresa alla festa per il 60esimo compleanno del presidente e fondatore di LaPresse Marco Durante al locale Redroom di Milano, per fare gli auguri al festeggiato”.

D’altronde La Presse è stata anni fa l’agenzia fotografica esclusiva della società di calcio del Milan.

Ma alla fine chi ha favorito la pubblicazione degli audio?

C’è chi pensa che a gongolare sia Berlusconi perché così è tornato al centro della scena politica.

Chi, come il quotidiano La Verità, pensa che a giovarsi di tutto sia Giorgia Meloni (“il pandemonio per le registrazioni rubate su Putin rende ancor più inevitabile la nascita dell’esecutivo e dà più forza alla Meloni”, ha scritto il direttore Maurizio Belpietro).

E chi, tirando le somme, dice: a festeggiare per tutta la vicenda sono solo e sicuramente Putin e i putiniani.

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