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Chi e perché picchia in Francia contro le pensioni alla Macron

Le ultime novità sulla trattativa in Francia sulle pensioni tra governo e sindacati sulla contrastata riforma delle pensioni voluta da Macron mentre non si fermano le proteste  (lo sciopero più lungo dal 1968, secondo il Sole 24 Ore)

 

Dopo 5 settimane di scioperi ininterrotti e la 4/a manifestazione di piazza, ieri il governo ha svelato la criticata riforma delle pensioni, consegnando in un clima di grande tensione la copia del testo ai sindacati: “Non mi piace andare a fare l’imbecille davanti al primo ministro quando è già tutto scritto”, ha commentato ai microfoni di France Info il leader della CGT, Philippe Martinez, che afferma di non aver neppure ricevuto la sua copia. Il dialogo sembra ridotto ai minimi termini nella sede del governo, dove imprenditori e sindacati sono stati convocati dal premier Edouard Philippe per una tavola rotonda sul finanziamento del sistema pensionistico.

CHE COSA PREVEDE LA RIFORMA

La contestata “età di equilibrio” a 64 anni, il minimo per ottenere la pensione a tasso pieno, unanimemente respinta dai sindacati, viene prevista per il 2022, “a meno di una delibera diversa” condivisa con i partner sociali prima del settembre 2021. Il governo si impegna, come promesso, a rivalutare i salari di insegnanti e ricercatori che potrebbero essere penalizzati dalla riforma. Intanto, i sindacati – che scenderanno di nuovo in piazza domani – hanno già annunciato ieri sera altre tre giornate di mobilitazione consecutive la settimana prossima.

I NUMERI SUGLI SCIOPERI

È ormai lo sciopero più lungo dal 1968: 36 giorni consecutivi per i lavoratori del settore pubblico, la stessa durata delle proteste a scacchiera della Sncf, le ferrovie francesi, di aprile-giugno 2018, ha ricordato oggi il Sole 24 Ore.

I TEMPI

I tempi intanto stringono: entro il 24 gennaio il governo dovrebbe presentare il disegno di legge all’Assemblée Nationale per l’approvazione entro l’estate.

LE TRATTATIVE

Le trattative sono in corso da due anni e il fronte sindacale, con la Cfdt – l’organizzazione con più iscritti – favorevole in via di principio al nuovo sistema più egualitario a favore delle categorie più deboli, si è ricompattato. Anche la Confédération française démocratique du travail partecipa ormai alle astensioni dal lavoro.

I SUBBUGLI SINDACALI

l segretario generale del sindacato Unsa, Laurent Escure, spera che la contestata misura sull”età d’equilibrio’ a 64 anni contenuta nella riforma delle pensioni di Emmanuel Macron venga ritirata dal progetto “nelle prossime ore”. Al termine di una riunione a Palazzo Matignon con il premier Edouard Philippe, Escure ha affermato: “Abbiamo chiesto al premier di ritirare l’età d’equilibrio (…) credo che abbia capito”. E ancora: “Spero che nelle prossime ore ci sia questo annuncio”. Dopo le manifestazioni di ieri a Parigi e in tante altre città di Francia, i sindacati vengono ricevuti oggi dal premier per una serie di riunioni bilaterali, nella speranza di raggiungere un compromesso che ponga un termine ad oltre un mese di scioperi a oltranza e proteste sociali.

GLI ERRORI DEL GOVERNO

Chiosa il Sole: “Emerge con chiarezza l’errore chiave del governo Philippe, messo ben in evidenza da Michel Sapin, ex ministro socialista delle finanze sotto le presidenze di François Mitterrand e François Hollande: «Il grande errore – ha detto ieri in un’intervista a France 2 – è stato quello di aver mescolato due questioni che sono legittime: il finanziamento del sistema e il dibattito su un regime più universale. Mescolarli è stato un pasticcio».

LE MIRE DI MACRON

Emmanuel Macron ha invece scelto di puntare tutto su una riforma complessiva del settore, aggiunge il quotidiano di Confindustria: “Ha cercato probabilmente di concedere una maggiore eguaglianza, attraverso l’unificazione del 42 regimi diversi previdenziali (con il 97% dei francesi che partecipa ad almeno due sistemi), e di riequilibrare nello stesso tempo un sistema che fa ampio ricorso alle entrate fiscali per finanziare alcune delle casse speciali, come quelle della Scnf, della Ratp e del settore elettrico”.

L’ANALISI DI LAVOCE.INFO

Uno degli approfondimenti più dettagliati e analisi della riforma macroniana è stato pubblicato sul sito degli economisti liberal italiano Lavoce.info: “La riforma è ancora circondata da troppe incertezze e i dati relativi agli effetti economici dei cambiamenti proposti non sono definitivi, ma sembra che non si possano prevedere grossi risparmi per le casse dello stato.Nel corso della campagna elettorale il presidente francese ha però indicato la riforma come uno dei punti chiave del suo governo e se c’è qualcosa che i due anni di presidenza Macron ci hanno insegnato è che non desisterà facilmente. La posta in gioco, d’altronde, non è di poco conto: non solo la riforma influirà sulla vita di milioni di persone e su una parte consistente delle casse statali, ma potrebbe far passare l’attuale inquilino dell’Eliseo alla storia, se riuscisse a realizzare quello che nessuno dei suoi recenti predecessori è riuscito a fare: mettere il suo nome sulla più importante riforma del sistema pensionistico dal dopoguerra. Nel frattempo, Parigi e la Francia restano paralizzate e i francesi continuano con una tradizione a loro cara quanto lo Champagne, le baguettes e la torre Eiffel: scendere in piazza”.

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