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Che cosa succederà dopo la zampata di Renzi a Conte?

Fatti, indiscrezioni e scenari dopo il ruvido intervento di Renzi al Senato contro Conte

 

Chiamiamoli “Spifferi dal Transatlantico”, come si chiamava una mia rubrica su Panorama.it, allora del Gruppo Mondadori, e prendiamoli per quelli che sono. Ma per il “vecchio” cronista parlamentare è un po’ illuminante l’apparentemente strana, controcorrente e un po’ provocatoria ipotesi ieri, nel cosiddetto giorno del giudizio, fattagli da un pd apparentemente delle ultime file, che però conosce le cose della sinistra di ieri e di ogg: “Conte oggi appare così debole che per me paradossalmente ha già iniziato a dare il via ai suoi desiderata per il Colle. Perché qui è pieno di persone che pur di toglierselo dalla guida del governo sarebbero pronti a dargli l’ok per il colle più alto. Chi? Proprio quelli che oggi sono stati più duri contro di lui… “.

Matteo Renzi e i suoi? L’interlocutore fa spallucce e, facendo capire che questa prospettiva non gli piacerebbe affatto, dice solo: “Guardate le cose, con freddezza e al di là dell’emotività ansiogena, un po’ metodo Casalino, dei giornali della serie: tutto il crollo di Conte minuto per minuto”.

In effetti, come avevamo già scritto domenica scorsa, e come politici navigati con un’esperienza d’aula come il presidente della giunta delle Elezioni al Senato, Maurizio Gasparri (FI), tanto tuonò che piovve, ma molto poco. Come effetto concreto, reale delle pur ruvidissime parole di Matteo Renzi, l’opposizione nella maggioranza.

L’unica cosa certa, come ha lucidamente rimarcato ieri sera, nel programma Mediaset Stasera Italia, il professore liberale doc ed ex presidente di Palazzo Madama, Marcello Pera, è che al Senato il governo, con i soli 156 voti per la riforma del Mes, dove però bastava un sì in più, la maggioranza non la ha più, cioè quella vera, fissata a 161.

Ovvio che inizierà un periodo complicato e più tortuoso della navigazione del Conte/2, già transitato per la navigazione dal Conte/1, di tutt’altra maggioranza con la Lega di Matteo Salvini. E poi blindato di fatto, nel suo momento più difficile, da “spifferi” messi in carico al Colle da giornalisti che lì sono comunque da sempre di casa: o passa il Mes o elezioni.

Cosa che evidentemente non è suonata benissimo alle orecchie dei tanti pentastellati già descritti frettolosamente in rivolta contro il premier e di conseguenza schierati come un sol uomo per elezioni anticipate. Una narrazione portata avanti per giorni in modo martellante dai giornali mainstream, però infrantasi sugli scogli dei numeri molto più esigui registrati ieri in parlamento.

Ora, tra i vivaci diktat di Italia Viva, e tra intemperanze grilline poi frenate nella loro portata, in un quadro così combinato, ad alto rischio, qualcuno pensa davvero che “L’avvocato del popolo”, come lui stesso si definì, si farà da parte così, come uno scolaretto qualsiasi impaurito?

Dopo aver reso alla “Ditta”, o ex ditta, degli emuli del Pci e assimilati o derivati, tanti servigi in nome della “causa”? Già, la “causa” contro i cosiddetti “pieni poteri” di Matteo Salvini, peraltro mandato anche a processo per la difesa degli stessi confini nazionali, condivisa da tutto l’esecutivo Conte/1? Difficile davvero immaginarlo. Probabilmente ora Conte se la giocherà anche con il rivale tutto interno Luigi Di Maio, ministro degli Esteri, dicendogli, per ipotesi immaginaria ma non immaginifica: “Hai visto chi ha tenuto a bada i 5S? Io, esercitando il mio peso, non tu”.

Scenari. Solo scenari. In tempi normali, dopo un intervento come quello di ieri di Renzi, il governo sarebbe caduto. Ma questi sono tempi purtroppo di alternativa bloccata. In nome, stavolta del fattore “S” come Salvini, per l’esattezza del fattore anche di tutta la sigla centrodestra, cdx, dove pure l’ “europeissimo” Silvio Berlusconi ha fatto votare contro questa riforma del Mes, ben capendo, anche da imprenditore internazionale, che i conti non tornano per niente a favore dell’Italia.

Cosa che Antonio Tajani, il numero due del Cav, uomo dal prestigioso curriculum tutto europeo, ha tecnicamente ben spiegato in tutte le salse. Tant’è che anche la cosiddetta “rivolta” in Forza Italia alla fine, al netto di tutto, chi l’ha vista?

Il punto è che probabilmente per Conte da domani potrebbe davvero iniziare un’altra partita. Obiettivo Colle? Della serie non sto messo bene ma rilancio?

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