Donald Trump torna su X con quella che la Cnn non può che definire una “conversazione amichevole” con un vecchio amico che è anche lo stesso padrone del social media – Elon Musk – che appare sempre più recitare una parte a soggetto nella campagna elettorale del tycoon.
IL RITORNO DI TRUMP SU X DI MUSK
Dopo la sospensione dell’account seguita ai fatti del 6 gennaio 2021, l’ex presidente fu riammesso su decisione dello stesso Musk, ossia di colui che cambiando persino nome alla piattaforma da Twitter a X si fece paladino della più estrema libertà di espressione anche quando questa varca abbondantemente i confini del politicamente scorretto.
La trasmissione di stanotte, che nel suo picco, riferisce The Hill, ha superato il milione di spettatori, non marca però il ritorno assoluto di Trump su X, dove nell’agosto dell’anno scorso aveva fatto capolino la famosa foto segnaletica scattata ad Atlanta dopo l’inizio del processo per sovversione elettorale in Georgia.
Adesso con Musk il ghiaccio si rompe definitivamente e infatti il profilo X del candidato da qualche ora si mostra particolarmente attivo e ha guadagnato quasi un milione di nuovi follower.
LA NON INTERVISTA DI MUSK A TRUMP
Definire intervista la trasmissione andata in onda ieri sarebbe azzardato in quanto Musk si è prodigato nel fornire assist a un leader che gode del suo esplicito appoggio, un ruolo da cerimoniere dunque più che da conduttore, confermato dal fatto che nessuna delle consuete roboanti affermazioni fuori luogo e smaccatamente propagandistiche di Trump è stata contestata come emerge dal puntuale fact check fatto dal New York Times.
E proprio dell’endorsement di Musk a Trump si è parlato durante la conversazione, quando il candidato repubblicano ha rimarcato che l’appoggio del suo amico imprenditore “significa molto per me”.
L’AFFLATO TRA MUSK E TRUMP
Giusto per sottolineare quanto forte fosse l’afflato tra i due personaggi, Musk ha a un certo punto suggerito al suo interlocutore di istituire, in caso di vittoria elettorale, una commissione presidenziale ad hoc sulla “efficienza governativa”.
E quando l’imprenditore ha aggiunto che gli piacerebbe presiedere lui stesso l’organo, il magnate ha risposto col pieno assenso della formula inglese “I’d love it”.
LA CONVERSAZIONE SUI TEMI ENERGETICI E NON SOLO
Ma al di là delle effusioni, lo scambio è stato ricco di spunti sulle politiche trumpiane promesse che spaziavano dalla politica energetica al cambiamento climatico, alla guerra nucleare fino al tema dei temi dell’immigrazione, che ha visto Trump ripetere il mantra della “più ampia deportazione nella storia di questo Paese” che egli intende attuare in caso di vittoria.
MUSK CONGLIERE DI TRUMP?
Al di là dello show, sicuramente centrale nelle intenzioni di un candidato che sta perdendo smalto davanti a un’arrembante Kamala Harris, la trasmissione ha messo in risalto un aspetto che non è sfuggito ai reporter di Politico: Musk è il consigliere più influente di Donald Trump.
È stato lo stesso fondatore di Tesla e SpaceX a rivelare ai suoi azionisti riuniti a giugno in assemblea che lui e Trump si sentono regolarmente per telefono.
Questa intimità potrebbe dunque secondo Politico avere profonde implicazioni in caso di affermazione elettorale perché darebbe a Musk grande influenza nelle decisioni che la nuova amministrazione assumerà in campi come l’IA, l’energia, le auto a guida autonoma e lo spazio.
Decisioni che, sa va sans-dire, farebbero tutto tranne che danneggiare i rilevanti interessi industriali di questo caro amico.
DOSSIER AUTO ENERGIA
Ma l’allineamento tra i due personaggi potrebbe essere più problematico di quanto sembri.
È vero infatti che sono passati pochi giorni da quando, durante un comizio in Georgia, Trump ha dichiarato: “Sono a favore delle auto elettriche. Devo esserlo, perché Elon mi appoggia in modo davvero forte”.
Ma nello stesso contesto The Donald ha aggiunto di essere favore delle auto elettriche “solo in piccola parte” spiegando che ci vogliono “auto alimentate a gas, ci vogliono ibride, ci vuole ogni tipo di auto immaginabile”.
Quanto al tema dell’energia, durante la conversazione su X Musk ha ribadito la sua posizione, non propriamente compatibile con quella di Trump, che l’America “dovrebbe tendere nella direzione della sostenibilità” anche se, ha aggiunto, senza “svilire” l’industria Oil & Gas.