La corruzione è un fenomeno diffuso in tutta Europa, ma in Italia lo è anche di più. Stando ai dati dell’European Regional Competitiveness Index, dati che si riferiscono solo alla percezione del fenomeno, non a quella vera. Sappiamo bene che la percezione è una idea legata alla politica, alla pubblica amministrazione ecc…, altra cosa essere stati coinvolti, e dunque il problema è a volte sovrastimato a volte sottostimato.
Noi abbiamo come riferimento un’indagine Istat del 2017 che faceva emergere la misura della corruzione con maggiore precisione, indagando la conoscenza e il coinvolgimento in atti illeciti monitorando le denunce (visto che la complicità di corrotti e corruttori potrebbe non far emergere il fenomeno nelle sue dimensioni reali). Alla fine del 2020 l’Ocse, l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, ha organizzato l’International Anti-Corruption Day per mettere la lotta contro la corruzione al centro delle varie iniziative dei governi, una delle grandi priorità, dal momento che per tutti i Paesi la corruzione rappresenta una delle maggiori minacce alla crescita economica, mina i valori della democrazia, ed è una delle cause non secondarie delle disuguaglianze sociali.
Interessanti sono i dati GF Global Forum Report on Trasparency and Exchange of Information for Tax Purposes in cui 100 giurisdizioni statali nel 2019 si sono scambiate in modo automatico informazioni relative a 84 milioni di conti finanziari che rappresentavano asset per circa 10.000 miliardi di euro su analisi del segreto bancario. Report che sarà analizzato compiutamente anche durante il prossimo G20 coordinato dall’Italia portando a conoscenza dati fondamentali sull’economia sommersa.
Anche la pandemia del Covid-19 ha fatto emergere l’urgenza di affrontare la “piaga globale” della corruzione. Ocse ha un nuovo programma di lavori mirato a fronteggiare le situazioni di crisi e di emergenze, chiamato Global Law Enforcement Response to Corruption in Crisis Situation e contemporaneamente Ocse interviene a sostegno delle attività dei governi con Raccomandazioni per l’Integrità Pubblica, con lo scopo di trasformare eventuali azioni isolate in una strategia globale.
È certamente positivo che il Forum abbia realizzato un training specializzato sulla materia per parecchie migliaia di dirigenti pubblici e uno degli interventi di crescente importanza punta a disciplinare le attività di lobbying e promuoverne la trasparenza e la correttezza. Negli anni — e anche prima della grande crisi del 2008 — le lobby hanno assunto un potere enorme: operano con grandi mezzi finanziari, con grandi competenze, per conto di interessi privati, spesso in contrapposizione con l’interesse pubblico degli Stati e delle comunità. I lobbysti lavoravano per far approvare progetti, programmi e riforme legislative fortemente desiderati dal mondo bancario, assicurativo e in generale dalla finanza e non solo. Importanti sono dunque le linee guida che Ocse ha elaborato per aiutare i governi nella lotta contro la corruzione che sta penetrando le imprese controllate dallo Stato e sappiamo bene che i danni e i rischi sono enormi quando la corruzione e il crimine penetrano e controllano strutture pubbliche e naturalmente quelle private.
L’Ocse — particolarmente attiva nella lotta contro i crimini di carattere fiscale — ha reso possibile nell’ultimo decennio la “raccolta aggiuntiva” di oltre 107 miliardi di euro per il fisco, attraverso programmi di emersione volontaria, di indagini sui centri offshore e altre misure.
Sempre l’Ocse ha favorito la creazione dell’Anti Corruption Working Group all’interno del G20 per promuovere la convergenza d’azione tra gli Stati membri e per sostenere l’applicazione di standard di comportamento e d’intervento. Quest’anno la presidenza italiana del G20 intenderebbe come priorità la lotta internazionale contro la corruzione.
L’impegno del Global Forum e dell’Ocse per il 2021è di mantenere alto e puntuale lo scambio di informazioni tra i Paesi partecipanti, nonostante le restrizioni imposte dalla crisi sanitaria globale, rielaborare e rafforzare la cooperazione in campo fiscale perché non rallenti, attraverso una nuova Task Force on Risk per identificare preventivamente l’insorgere di rischi rispetto all’attuazione e al rispetto degli standard relativi agli scambi di informazioni.
Sappiamo bene che per quanto riguarda il nostro Paese soprattutto la lotta alla corruzione potrà avere successo soltanto se la reputazione delle aziende, degli amministratori delegati, dei manager, dei governati pubblici sarà davvero elevata. Ci auguriamo che il governo italiano individui personalità competenti per lavorare su questi temi importantissimi per il nostro futuro.