Il premier Giorgia Meloni mette a segno nella Ue un importante risultato sull’immigrazione, il tema cruciale per l’esecutivo, accanto a quello delle scarse risorse per la manovra di Bilancio. Resta l’opposizione soprattutto unificata dalla carta dei giornali degli Elkann, rispetto ai quali, pur naturalmente non nominandoli, lo stesso Quirinale ha dovuto esprimere “stupore” per la rappresentazione del Presidente Sergio Mattarella come fosse non l’arbitro, ma l’opposizione del governo.
Ma ora, dopo che la Germania di Scholz ha ritirato gli emendamenti sulle Ong, chiave di volta per sbloccare il Consiglio Europeo informale di Granada, Meloni può dire: “È passata la nostra linea, adesso bisogna accelerare, ma soprattutto per fermare le partenze, non per redistribuire”. Non mi sento di dire che siamo isolati, è, invece, la sinistra ad essere isolata in Europa, con la sua posizione ideologica”.
Passa la linea di fondo per la quale ci deve essere assunzione di responsabilità di tutta l’Europa. Stefania Craxi, senatrice FI, presidente della commissione Esteri e Difesa, sottolinea il “passo in avanti”, ma anche che “ora bisogna andare avanti con risolutezza”. E comunque l’impasse Italia-Germania è stata superata. Il governo va avanti senza che si intravveda neppure l’ombra di una vera alternativa. L’opposizione di sinistra, unita solo sui no e l’autunno caldo di protesta, è divisa su tutto, anche sul tema stesso dell’immigrazione, con i Cinque Stelle più a destra del Pd di Elly Schlein. E per Meloni arrivano parole di plauso anche dal nuovo ambasciatore Usa in Italia, Jack Markell, che con il Corriere della sera di ieri non solo ha ribadito che la prova del budino è stata ampiamente superata, ma ha anche lodato “l’energia” del premier italiano con la Ue sul tema migratorio.
Markell ieri ha incontrato al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti anche il vicepremier Matteo Salvini, titolare del dicastero e leader di quella Lega, che ha sempre votato compatta con FdI e FI per gli aiuti all’Ucraina, ma che lo stesso ancora oggi viene rappresentata dall’opposizione ‘di carta’ con un nebuloso stereotipo “filo-putinista”. Con l’ambasciatore Usa Salvini, fa sapere una nota del Mit, ha parlato “deĺla situazione politica e internazionale e in particolare del dossier Infrastrutture, a partire dal Ponte sullo Stretto”. Il tutto in un clima in cui si è ribadita “amicizia e collaborazione”. E Salvini ha auspicato una “missione istituzionale” in Usa, dove ci sono molte aziende italiane leader del settore dei trasporti.
Ovvio che al Mit si sarà parlato anche di Ucraina e della ricostruzione. Ieri il ministro della Difesa, Guido Crosetto (FdI), ha replicato al collega titolare degli Esteri Antonio Tajani, leader di FI, fresco della visita in Ucraina dove aveva annunciato l’ottavo “pacchetto”, che le risorse per gli aiuti militari non sono illimitate, altrimenti si mette a rischio la nostra Difesa. Ma è stata la stessa Meloni a ribadire la linea di andare avanti con gli aiuti proprio per la nostra sicurezza. E, comunque, lo stesso Tajani, che plaude allo sblocco dell’impasse con la Germania, anche recentemente alla tre giorni azzurra di Paestum ha ribadito che non ci potrà essere accordo, “senza giustizia” per l’Ucraina. Seppur la maggioranza di centrodestra si renda conto che ora si è aperta un’altra fase della guerra di Putin. Meloni ribadisce, quindi, che “è giusto sostenere l’Ucraina”, ma “con attenzione alle conseguenze per l’opinione pubblica”.
Ma questa è materia, dirimente in politica estera, sulla quale le vere e profonde spaccature sono tutte a sinistra. Mentre il centrodestra è ora alle prese con un fase certamente non facile in vista delle Europee e anche di alcune importanti Amministrative e Regionali (Abruzzo, Basilicata, Piemonte, Sardegna, Umbria) nel 2024. Oggi ci sarà sulle Regionali un primo vertice della coalizione. La cornice alle Europee sarà inevitabilmente quella della collaborazione-competizione. E anche per quanto riguarda le altre elezioni, fa un po’ sorridere certa narrazione mediatica che incolpa Salvini, ad esempio, di cercare di recuperare i voti perduti a vantaggio di FdI. Osservatori maliziosi fanno notare che se procede l’accordo europeo si indebolirebbe la linea della Lega più dura rispetto agli alleati. Ma, comunque sia, il centrodestra pur con i suoi problemi, ha oggettivamente sull’immigrazione e sul resto una compattezza, declinata poi con sfumature diverse, che le opposizioni di certo non hanno.
E poi, per tornare a Salvini o a Tajani , si sono visti mai leader che vanno in campagna elettorale per non conquistare consensi, tanto più alle Europee dove si corre con il proporzionale?
Intanto, alta la tensione, che vede il Csm spaccato, tra il governo e il magistrato Iolanda Apostolico che ha scelto di disapplicare il decreto Cutro. Salvini stamattina posta un video dove appare Apostolico tra i manifestanti per lo sbarco dei migranti della nave “Diciotti”.