Capriole su Astrazeneca, pallonate Dazn-Sky, Copasir filo-Iran secondo la Lega?
Non solo vaccino Astrazeneca, Conte, Dazn, Sky e Copasir. Fatti, nomi, numeri, curiosità e polemiche. Pillole di rassegna stampa nei tweet di Michele Arnese, direttore di Start
TUTTO IL COPASIR FILO IRAN?
"La Lega non darà mai il suo consenso a qualcuno che ha amicizia con un regime come quello iraniano", disse il 21 maggio Matteo Salvini (Lega) su Adolfo Urso (Fratelli d'Italia), oggi eletto presidente del Copasir con i voti di M5s, Pd e Forza Italia. Tutti amici dell'Iran?
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) June 9, 2021
LE ULTIME CAPRIOLE SU ASTRAZENECA
"Astrazeneca ai giovani, pronta un’altra frenata: “Più rischi che benefici”. Il tema sul tavolo del Cts: sarà rafforzata la raccomandazione d’uso per over 60. E si potrà cambiare farmaco per il richiamo. Già annullati alcuni open day". (Repubblica)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) June 10, 2021
"Astrazeneca ai giovani, la nuova ipotesi: niente dosi per chi ha meno di 50 anni". (Corsera)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) June 10, 2021
“I contagi sono molto meno di prima. A mia figlia non lo darei adesso sotto 40 anni è meglio non rischiare. In questo momento il rapporto tra benefici e rischi è favorevole ad AstraZeneca solo per gli over 40". (Guido Rasi, ex dg dell'Agenzia europea del farmaco)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) June 10, 2021
Guido Rasi, ex dg Ema:
"Giovani diffusori naturali, sono il secondo pilastro della campagna vaccinale". (6/6/2021).
"In questo momento il rapporto tra benefici e rischi è favorevole ad AstraZeneca solo per gli over 40". (10/6/2021)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) June 10, 2021
L’AZZARDO DI CONTE
"Il partito di Conte è un azzardo. Vuol dire scendere nel campo della contesa politica con argomenti solidi, anziché con qualche mezza frase evasiva da talk show". (Stefano Folli)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) June 10, 2021
PALLONATE FRA SKY E DAZN
Serie A, Sky gioca il jolly: offerto a Dazn mezzo miliardo. In una lettera la proposta per le sette partite settimanali ottenute in esclusiva. Sky lascerebbe la piattaforma libera di offrire la sua app ad altri distributori. (Sole 24 Ore)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) June 10, 2021
Il gruppo Dazn ha rifiutato un'offerta da 500 milioni di euro arrivata da Sky per condividere i diritti tv della serie A di calcio in Italia. (Bloomberg)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) June 10, 2021
BLABLA G7
L’impegno dei ministri delle Finanze del G7 per una global minimum tax del 15% è importante. L’accordo è sulle aliquote, ma si deve estendere alla base imponibile e alla sua distribuzione nazionale. La definizione della base è un problema ancora irrisolto. (Mauro Maré)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) June 10, 2021
BIDEN TRUMPISTA?
"Per la sinistra radicale Kamala nel suo viaggio in America centrale e in Messico ha gettato la maschera, si è rivelata come una conservatrice. L’accusa è la stessa, il governo Biden di fatto prolunga la politica di Trump: frontiere chiuse e “aiutiamoli a casa loro”. (Rampini)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) June 10, 2021
CINESERIE
Davanti a Yantian, adiacente a Shenzen, si contano oltre 40 navi in attesa di scaricare e tutti gli altri porti nell’area – Nansha, Shekou e Hong Kong – sono ormai congestionati, dopo essere stati presi d’assalto da decine di portacontainer in cerca di approdi alternativi. (Sole)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) June 10, 2021
DEBITI DI CARTA
Con un capitale netto negativo per quasi 10 milioni, Class sta in piedi grazie ai finanziamenti bancari. Fosse un’azienda normale forse gli istituti avrebbe già staccato la spina. Non per l’editore di Mf/ Milano finanza. Potenza della stampa finanziaria. (Fabio Pavesi, Fatto)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) June 10, 2021
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ESTRATTO DI UN PUNTO DELL’ADN KRONOS SULL’ELEZIONE DI URSO ALLA PRESIDENZA DEL COPASIR:
Adolfo Urso è stato eletto presidente del Copasir. A quanto apprende l’Adnkronos sono stati 7 i voti a favore del senatore di Fratelli d’Italia. Si registra, inoltre, una scheda bianca. Assenti, i due leghisti Volpi e Urso. Il senatore meloniano incassa i voti di M5S, che ha tre membri a San Macuto, Dieni, Castiello e Cattoi, di Fi con Fazzone e Vito, del Pd (Borghi) di Iv (Magorno). Sette voti in totale, che sono uno in più di quanto basta (servivano sei preferenze) per l’investitura alla guida del Comitato di controllo dei servizi italiani, ruolo chiave e di snodo delle più delicate vicende che riguardano la sicurezza del Paese.
Plaudono le forze politiche, a partire da Fratelli d’Italia, (ma va bene anche per M5S e Pd) che hanno chiesto per mesi l’attribuzione della presidenza del comitato di controllo dei servizi all’opposizione, esce sconfitto Salvini, che ribadisce come la soluzione sarebbe dovuta passare per le dimissioni di tutti i membri, per arrivare a un comitato del tutto nuovo, prima di eleggere il successore del leghista Volpi, non risparmiando frecciate a Casellati e Fico “che non hanno rispettato la legge”.
Resta alta la polemica, ma oggi si mette un punto a una vicenda che ha registrato tensioni e colpi di scena che hanno tenuto banco per mesi, mettendo in crisi i rapporti tra i due principali partiti del centrodestra, tra Salvini e Meloni, il primo al governo, l’altra all’opposizione. Sin dall’insediamento di Draghi, Fdi segnala l’anomalia della presidenza Volpi – siamo a febbraio – poi è lo stesso Volpi a scrivere a Casellati e Fico, spiegando di essere in attesa di decisioni.
Ad aprile i presidenti di Camera e Senato, Casellati e Fico, invitano i partiti a risolvere politicamente la vicenda, trovando un accordo per nuovi assetti. Accordo che non si trova, con la Lega che spiega di sentirsi legittimata a proseguire, richiamando il precedente D’Alema del 2011, che restò in carica anche con l’arrivo del governo Monti, appoggiato dal suo partito. Un tira e molla che vede la Lega puntare i piedi anche dopo la richiesta di sostituire Volpi e Arrigoni, che nel frattempo (il 20 maggio scorso) si sono dimessi, su input di Salvini che propone un comitato tutto nuovo, prima di ripartire con un presidente di opposizione.
Casellati e Fico, preso atto del no di Salvini, fanno sapere che il comitato, a questo punto, può eleggere lo stesso il presidente: Urso può convocare, come poi farà per oggi, il Copasir. Dopo un giro di telefonate per sondare il terreno, il senatore di Fdi riunisce i dieci membri a San Macuto e ottiene i voti, come ormai ampiamente previsto. Ora, come detto a mezza bocca dallo stesso Salvini, “il comitato può lavorare lo stesso, noi non torniamo indietro”.
Chiuso così il caso, con una ferita che resta però ancora aperta, rappresentata dalle sedie vuote di Volpi e Arrigoni a San Macuto, Urso dovrà mettere mano ai tanti dossier che sono rimasti chiusi sulla scrivania di San Macuto. A partire dalla vicenda dello scorso febbraio, con l’uccisione in Congo dell’ambasciatore Luca Attanasio e del carabiniere Vittorio Iacovacci, al focus sul sempre caldo scenario libico, dove diplomazia e 007 italiani sono impegnati, sia sul fronte economico, che su quello dei flussi migratori. Da affrontare ci sarà pure il caso Mancini-Renzi, dopo l’incontro in Autogrill fra il leader di Italia Viva e l’agente del Dis. Già previsti, invece, l’indagine conoscitiva sul settore dell’energia che vedrà la pentastellata Dieni e il leghista Arrigoni a fare da relatori.
“Il senatore Adolfo Urso, di intesa con il presidente Giorgia Meloni, si è dimesso dagli incarichi operativi del partito dopo la elezione a presidente del Copasir” si legge in una nota del gruppo di Fratelli d’Italia al Senato. “Il senatore Urso era responsabile nazionale del Dipartimento Impresa e attività produttive e Commissario provinciale in Trentino. Una scelta che evidenzia il valore istituzionale del nuovo incarico parlamentare che il senatore Urso assolverà in quello che rappresenta il principale organo di controllo e di garanzia del Parlamento, l’unico in cui la legge istitutiva 124/2007 prescrive che il presidente appartenga ad un gruppo di opposizione”.
Chi è Adolfo Urso
Padovano di nascita, vissuto in Sicilia, il neopresidente del Copasir, il 63enne Adolfo Urso, senatore di Fdi dal 2018, nel suo blog così si presenta: “Giornalista, imprenditore, politico e padre di tre figli. Amo il mio Paese e credo di averlo sempre servito con dignità e competenza”. Poi aggiunge: “Quando è stato necessario ho rimesso gli incarichi, perché ritengo che occorra anche saper rinunciare al potere per affermare le proprie idee”. Oggi, dopo una battaglia politica si trova a presiedere il Copasir, l’incarico più ambito dall’opposizione parlamentare, il delicato comitato bicamerale di controllo dell’operato dei servizi italiani, che era rimasto senza guida dallo scorso 20 maggio, quando il leghista Raffaele Volpi aveva rimesso il suo mandato.
Presidente dell’associazione ‘Farefuturo’, Urso è stato tra i fondatori di Alleanza Nazionale, divenendo membro dell’Assemblea nazionale costituente del nuovo partito voluto da Fini, tenutasi a Fiuggi il 22 gennaio 1995. L’anno successivo arriva in Parlamento. Poi incarichi di governo nel secondo e nel terzo esecutivo Berlusconi: diviene viceministro alle Attività Produttive con delega al Commercio estero. Urso ricandidato nelle liste del ‘Popolo della Libertà’ alle elezioni del 2008, viene nominato nel quarto governo Berlusconi sottosegretario per lo sviluppo economico e, dal 2009, viceministro con la delega al Commercio estero.
Dopo la rottura tra Berlusconi e Fini, Urso si sposta con ‘Futuro e Libertà’, ponendosi come uomo del dialogo con l’ex leader Berlusconi. Arrivano le dimissioni dall’esecutivo a fine 2010, e l’allontanamento da Fli, per divergenze politiche. Ad aprile 2011 Urso fonda l’associazione Fareitalia, alla quale aderiscono 50 tra parlamentari e consiglieri regionali. La fondazione si propone come obiettivo di “creare le condizioni culturali e politiche per la nascita di un nuovo centrodestra che sia davvero liberale e solidale, moderno ed europeo, nel quadro di un bipolarismo maturo”.
Alle politiche del febbraio 2013 Urso non viene candidato dal Pdl, uscendo dal parlamento. In quell’anno fonda la società di consulenza ‘Italy World Services’, che si occupa di internazionalizzazione delle imprese e promozione del made in Italy nel mondo, impresa che lavora anche in Iran. Rapporti con Teheran che, nelle scorse settimane, durante lo scontro per il Copasir, sono stati ricordati da Salvini e dai leghisti, adombrando presunti legami con la repubblica islamica.
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