CALTAGIRONE VUOLE AZZANNARE IL LEONE DONNET
Lettera di Caltagirone al cda Generali: creazione di un comitato esecutivo dove un numero ristretto di consiglieri avrebbe un potere decisionale più forte, direttore generale con deleghe attribuite dallo stesso cda, rafforzamento dei poteri del presidente. (Manacorda, Repubblica)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 17, 2021
PROVE GENERALI DI ITALIANITA’ PER DONNET
Generali: "Donnet ha appena annunciato di aver preso la cittadinanza italiana: una scelta dettata dall’attaccamento al nostro Paese, ha spiegato. E che magari spera lo possa aiutare a disinnescare alcune polemiche sul fatto che le Generali abbiano un ad non italiano". (Rep)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 17, 2021
FILO DA TORCERE PER DRAGHI DA FILOCINESI E FILOFRANCESI
"L’arrivo di Draghi ha riacceso un conflitto sopito fra lobby nazionali, distribuite in “logge” locali, e lobby internazionali, soprattutto quella filocinese, e la più potente, quella filofrancese". (Aldo Giannuli, storico, a Formiche)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 17, 2021
L’ESERCITO DEL PNRR
Semplificare e riformare assumendo. “I professionisti del Recovery”, titola il Corriere Economia pic.twitter.com/lKDDTTiQDT
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I PIANI DI LETTA
"Letta non vuole elezioni prima del 2023". (Corsera)
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"I dem mettono all’angolo Salvini: “Pronti alla maggioranza Ursula”. Il Pd: “Se non vuole i fondi Ue, faccia dimettere i suoi. Noi avanti con Forza Italia e 5s”. (titolo La Stampa)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 17, 2021
MELONI TRA SALVINI E DRAGHI
"Su Draghi al Colle, Meloni non si sbilancia: «Io, a differenza di Salvini, non ho ancora deciso»". (Rep)
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«Mi preparo a governare la Nazione. Sono pronta a fare quello che gli italiani mi chiedono di fare comprendendone la responsabilità. Mi tremerebbero le mani, ma cosa farei a fare politica se non fossi pronta a confrontarmi con le sfide?». (Giorgia Meloni)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 17, 2021
VACCINO ITALIANO?
"Il nostro Paese negli anni ’60 era un’eccellenza mondiale. Poi le multinazionali hanno comprato le nostre imprese, solo per chiudere i laboratori di ricerca quando li hanno ritenuti superflui". (Paolo Maggi, infettivologo, capo della sperimentazione del vaccino Reithera)
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"Abbiamo bisogno di un vaccino italiano perché siamo sotto lo schiaffo delle aziende straniere, soprattutto americane. Perché se ci venisse a mancare Pfizer ci troveremmo in difficoltà. Perché dovremo fare dei richiami". (Paolo Maggi capo della sperimentazione vaccino Reithera)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 17, 2021
DIEGO & CHIARA PER TOD’S
Che cosa farà Chiara Ferragni nel cda di Tod’s secondo Diego Della Valle pic.twitter.com/uOoTq67Um9
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PALLONARI?
I gol dei procuratori. Fonte: Affari & Finanza pic.twitter.com/SyCM2dWx4a
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 17, 2021
Gli affari dei procuratori in serie A. Fonte: Affari & Finanza pic.twitter.com/sCvOn2u6ZZ
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 17, 2021
GIAVAZZI S’IMPICCIA
Il maggior fustigatore dello Stato impiccione, Giavazzi, per conto di Draghi e con la solita foglia di fico dei cacciatori di teste sta selezionando/scegliendo (col Mef?) i candidati al vertice delle società pubbliche che saranno impicccione (anche con i fondi del Pnrr). Sorbole!
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 16, 2021
QUISQUILIE & PINZILLACCHERE
Comunque se io fossi un editore invece di strapagare un altro direttore spenderei quei soldoni per far collaborare dozzine di collaboratori: i giornali non vendono per nuovi titoli ad effetto o per nuovi sermoncini in prima pagina. Passo e chiudo.
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 16, 2021
ESTRATTO DELL’ARTICOLO DI REPUBBLICA SU GENERALI, CALTAGIRONE E DONNET
Generali, atto secondo. Francesco Gaetano Caltagirone, socio della compagnia al 5,6%, non molla sul tema della governance che lo contrappone a Mediobanca e le polveri sempre calde tra i consiglieri del Leone rischiano di incendiarsi ancora.
(…) Il primo atto della vicenda va in scena il 29 aprile scorso, quando Caltagirone, secondo socio del Leone e suo vicepresidente vicario, decide polemicamente di non presentare le proprie azioni all’assemblea chiamata ad approvare il bilancio.
Lo stesso giorno interviene duramente in cda per contestare metodo e merito di una gestione che considera troppo targata Mediobanca, primo azionista con il 12,9%. Nei giorni scorsi (…) Caltagirone ha voluto di nuovo contattare i consiglieri e ha spedito loro una email, con l’obiettivo di sottolineare quello che a suo parere non va nelle Generali e chiedere una discussione approfondita sui problemi rilevati.
Nell’occasione ha anche ipotizzato modelli di governance ben diversi da quelli attuali: in particolare la creazione di un comitato esecutivo dove un numero ristretto di consiglieri avrebbe un potere decisionale più forte, l’introduzione della figura del direttore generale con deleghe attribuite dallo stesso cda, un rafforzamento dei poteri del presidente.
Se ipotesi di questo genere si dovessero concretizzare ne risulterebbe fortemente ridimensionata la figura dell’amministratore delegato, incarico oggi ricoperto da Philippe Donnet, che scadrà tra undici mesi.
(…) Lo scontro tra grandi soci si innesta sulla procedura per la selezione del nuovo consiglio d’amministrazione che dovrà essere votato dall’assemblea degli azionisti nell’aprile 2022 per il triennio successivo. Il nuovo statuto delle Generali prevede che per la prima volta nella storia della compagnia anche lo stesso cda possa presentare una lista per la propria successione.
Questa è la strada scelta da Mediobanca, che negli ultimi decenni ha sempre presentato la lista di maggioranza per il cda da sola o con altri grandi soci del Leone, per dare un assetto più moderno e “di mercato” alla compagnia. Ma Caltagirone contesta la scelta, che a suo parere mantiene un’egemonia di Mediobanca sulle Generali e chiede di discutere di progetti concreti, con gli uomini per attuarli, e non di astratti modelli di governance.