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Berlino

Tutte le identità di Budapest

Budapest è una città fondamentale per l'Ungheria: il suo grado di centralità è persino superiore a quello che Parigi ha in Francia o Atene in Grecia. L'articolo di Alessandro Napoli.

Trentacinque ungheresi su cento vivono nell’area metropolitana di Budapest (contea di Pest, in ungherese Pest megye), il che significa 3.300.000 persone. La seconda città del Paese, Debrecen, ha solo 212.000 abitanti. Quasi due terzi del Pil del Paese è prodotto fra Budapest e dintorni. La rete delle comunicazioni ferroviarie e autostradali converge su Budapest: per andare in auto da Szeged, sud-est del Paese ed a un passo dalla frontiera con la Serbia e da quella con la Romania, a Nagykanizsa, sud-ovest, a un passo dal confine croato e da quello sloveno, si fa rotta da sud-est verso nord-ovest e poi da nord-ovest verso sud-ovest, insomma si passa per Budapest, come dire che invece di percorrere l’ipotenusa si percorrono i due cateti.

Bastano questi tre fatti per affermare la centralità di Budapest nel Paese. Il grado di centralità della capitale è persino superiore a quello che Parigi ha in Francia o Atene in Grecia o Lisbona in Portogallo. Questo fatto concorre a spiegare perché tanti stranieri, persino fra i più funzionalmente vicini all’Ungheria (tedeschi e italiani intendo), fatichino a capire tante cose di Budapest, e dell’Ungheria in generale.

BUDAPEST CITTÀ DUALE

Ma che cos’è Budapest? Penso che un richiamo alle tante rappresentazioni correnti e possibili della città ci aiuti a capirlo.

Budapest città duale. Lo svela la parola stessa, che sta per Buda più Pest. Due città diverse, l’una sulla sponda occidentale e l’altra su quella orientale del Danubio. L’una si sviluppa in collina o ai margini di colline, l’altra occupa la piana. L’una è stata la città della plebe e dell’aristocrazia raccolte attorno alla corte dei regnanti della Corona di Santo Stefano, l’altra la città che è cresciuta a mano a mano che aumentava l’importanza della borghesia e, insieme alla borghesia, del proletariato. L’una odora soprattutto di medioevo e rinascimento, l’altra dell’epoca della rivoluzione industriale.

Sono dovuti passare secoli e secoli prima che le due città, che fino ad allora si guardavano da una sponda all’altra del fiume senza stare insieme si unissero a formare una città sola. La svolta avvenne nel 1873, quando le due municipalità furono riunite in una sola: quello fu l’anno di nascita di Budapest, ben sei anni dopo l’Ausgleich, quando l’impero asburgico divenne, in forza del „compromesso”, una duplice monarchia, con Franz Joseph I „Imperatore d’Austria e Re d’Ungheria” e non più solo imperatore d’Austria.

Per la verità, un primo segnale di unificazione era arrivato nel 1849 quando il conte Szechenyi, impenitente modernizzatore che nella storia contemporanea sta all’Ungheria come Cavour a quella d’Italia, fece costruire il Lánchíd , il primo ponte (avveniristico per l’epoca) fra le due sponde del Danubio. Fino alla sua inaugurazione per passare da una parte all’altra del fiume si doveva usare un ponte di barche che veniva montato in primavera e smontato in tardo autunno.

Ma lasciamo in pace il benemerito conte per ora, è già stato più volte ingiustamente tirato per la giacchetta da destra e da sinistra. Il dualismo budapestino resta comunque quasi intatto oggi, mentre la nuova borghesia rampante e certi expats conquistano le colline di Buda e le immobiliari straniere comprano interi isolati a Pest per trasformarli in quartier generali di società del terziario avanzato, in alberghi o semplicemente per demolirli e costruirvi condomini di lusso.

BUDAPEST, L’ALTRA VIENNA

Budapest l’altra Vienna.

La rappresentazione così sintetizzata offende molti budapestini, così come quella che definisce Budapest come città dell’Europa Orientale. La rappresentazione ha quarti di verità e quarti di menzogna. Per anni, a partire dal 1949 in poi, Budapest è stata molto dietro a Vienna. Ora non è più così. Budapest si rinnova con maggiore velocità della sua città sorella e sta diventando la porta d’ingresso per chi voglia investire in tutta la nuova Europa, riuscendoci meglio di Vienna. Se per esempio avete bisogno di avvocati che vi guidino nelle decisioni e nei processi di investimento nei paesi dell’ex blocco sovietico, ne troverete di più bravi e meno costosi a Budapest. E magari si tratta di avvocati viennesi trapiantati nella capitale ungherese, che si appoggiano su squadre di giovanissimi professionisti preparati, che parlano tante lingue e sono capaci di districarsi perfettamente nel labirinto delle leggi dei paesi dell’Europa orientale. Sono bravi e costano meno.

Poi nella competizione fra le due città sorelle entra pure il folclore delle pasticcerie e dei grandi ristoranti, ma di questo non è il caso di occuparci in questa sede. E poi ci sarebbe la storia della rivalità fra l’Opera di Budapest e quella di Vienna: con molti meno soldi, la prima riesce a tenere testa alla seconda ed ora si sta ristrutturando.

BUDAPEST, LA PARIGI DEL CENTROEUROPA

Budapest, una Parigi del Centro Europa.

Rappresentazione che funzionerebbe, a condizione di intenderci su quello di cui parliamo. Funziona benissimo se per esempio guardiamo all’urbanistica di grande respiro di tipo hausmanniano che è una delle cifre di Pest. Sentirete dire, per esempio, che il viale Andrassy (Andrássy út) è gli Champs-Élysées dell’Europa centrale, ed è vero, e non solo per via dell’urbanistica solenne, ma anche perché adesso è invasa da commerci di lusso. E per dirla tutta, ancora più del corso principale della capitale francese ricordano il suo Faubourg Saint Honoré. Se invece ci riferiamo alla vivacità della vita notturna (oggi si dice movida), la rappresentazione non vale: Budapest può essere molto trasgressiva, e in parte lo è, ma resta provinciale. Resta poi una città poco arcobaleno, altro che Parigi: qui incontrare una persona dalla pelle scura che non sia un turista resta ancora quasi un evento, non qualcosa che fa parte del panorama sociale quotidiano.

Ad accostare Budapest a Parigi forse c’è soprattutto la prima ferrovia urbana sotterranea che sia stata costruita nell’Europa continentale, che in ungherese si chiama Földalatti, testimonianza di come Budapest, anzi Pest, non avesse complessi di inferiorità nei confronti delle altre capitali, e cominciasse piuttosto ad avere complessi di superiorità nei confronti di Vienna.

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