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Arnese

Bucha, Cia, gas e non solo. Fatti e analisi sulla guerra

Non solo Bucha. Pillole di rassegna stampa nei tweet di Michele Arnese, direttore di Startmag

 

LA RUSSIA NEGA I CRIMINI A BUCHA. NULLA DI NUOVO…

 

LA CIA AVEVA SUSSURRATO BENE A KIEV SUI RUSSI

 

GLI AIUTI DELLA CIA ALL’UCRAINA

 

GLI USA VISTI DA QUIRICO

 

GLI INVITI DEL PENTAGONO

 

IL PUNTO DI MARGELLETTI

 

LE ANALISI DELLA NATO

 

COSA DEVE FARE LA NATO SECONDO IL GENERALE TRICARICO

 

EFFETTO NATO PER L’ITALIA

 

LA MAPPA DEL MONDO SULLA GUERRA

 

GASARE LA RUSSIA?

 

LE MOSSE DI GAZPROM

 

IL MERCATO E L’AMERICA SECONDO ANDREATTA

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NON SOLO BUCHA. BREVE ESTRATTO DI UN ARTICOLO DI ANNA ZAFESOVA SU LA STAMPA:

il Cremlino oggi nega Bucha. Come aveva negato nel 1940 l’eccidio degli ufficiali polacchi a Katyn, attribuendolo a un “fake” dei tedeschi. Come aveva negato nel 2000 le “zachistke”, le “pulizie” dei ceceni, che facevano sparire dai villaggi tutti gli abitanti di sesso maschile, portati a torturare nei “campi di filtraggio”, oppure uccisi per le strade, esecuzioni sommarie, esattamente come a Bucha. Come aveva negato l’uso di armi chimiche in Siria, l’avvelenamento di oppositori, le torture nelle carceri: era sempre una «provocazione dei media occidentali», volta a screditare un Paese che non ha mai ammesso nessuna colpa e non ha mai chiesto scusa o almeno manifestato rammarico per nulla.

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BREVE ESTRATTO DELL’ARTICOLO DI DOMENICO QUIRICO PER LA STAMPA:

La distanza che separa nella guerra in Ucraina gli americani e gli europei si è allungata, come era prevedibile, di un’altra pericolosa tacca. A Washington con l’invio al governo di Kiev di armi più sofisticate e micidiali, armi d’attacco, per l’ennesima volta viene sabotato esplicitamente il fragilissimo negoziato (prospettiva che gli americani considerano una sconfitta) e si comincia a sognare addirittura un ribaltamento dell’esito della guerra: non più russi indeboliti, impaludati, ma russi in fuga, e ucraini che riconquistano non solo le zone invase un mese fa ma anche il Donbass e perché no? la Crimea. Putin dunque umiliato, e, poiché i regimi non sopravvivono mai alle sconfitte, liquidato dalla Storia e dagli incubi del ventunesimo secolo. Dopo Saddam, Milosevic, Gheddafi, Bin Laden, i Califfi un’altra carta del corposo mazzo dei diavoli moderni scartata dal gioco.

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ESTRATTO DELL’ARTICOLO DEL CORRIERE DELLA SERA SU CIA E UCRAINA:

Il viaggio di Burns a Kiev — rivelato dal Wall Street Journal — è stato una delle tante missioni condotte a partire dall’autunno per mettere in guardia gli alleati su quello che sarebbe accaduto. In un’altra, all’inizio di novembre, il direttore della Cia è volato a Mosca per scoraggiare l’invasione che gli americani ritenevano imminente. Attraverso una linea protetta del Cremlino, Burns fu messo in contatto con Vladimir Putin, che in quel momento si trovava a Sochi: lo Zar rispose che l’Ucraina non era un vero Paese e non negò le accuse.

I particolari confermano il ruolo cruciale che ha avuto l’intelligence di Washington. La Cia ha aiutato — con armi, addestramento e informazioni — la resistenza ucraina. Un sostegno cominciato già nel 2015, quando gli americani hanno avviato un programma per addestrare gli ucraini, terminato solo quando l’invasione russa è diventata imminente.

Gli Usa hanno insegnato agli ucraini a comunicare in modo protetto, le tattiche di guerriglia e tiro di precisione, i metodi per colpire e sottrarsi al fuoco avversario con azioni rapide, come schivare il tracking digitale effettuato dai russi per impedire loro di localizzare le truppe e poi colpirle. Tattiche che si sono rivelate decisive durante il conflitto.

Il flusso è proseguito durante l’aggressione, con le immagini dei satelliti-spia, le intercettazioni, il tracciamento dell’avversario. Tutto in tempo reale o quasi: dal nord di Kiev a Mariupol.

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