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Bruxelles manda di traverso la birra al colosso belga AB InBev

AB InBev, la produttrice di birra numero uno al mondo, è stata multata per 200 milioni di euro dall'Antitrust europeo per abuso di posizione dominante

E’ iniziata male la settimana per la birra belga. AB InBev, la produttrice di birra numero uno al mondo, è stata multata per 200 milioni di euro dall’Authority Ue per aver ostacolato le importazioni della sua produzione di birra Jupiler dall’Olanda, paese in cui è meno costosa, verso il Belgio.

La decisione della Commissione europea è arrivata dopo un’indagine di tre anni sul marchio più popolare del produttore di birra in Belgio, Jupiler, che ha una quota di mercato del 40% nel paese. AB InBev la vende anche in altri Stati Ue compresi Olanda e Francia, ma in Olanda vende la Jupiler ai dettaglianti a ai grossisti a prezzi inferiori a quelli praticati in Belgio a causa della concorrenza più forte.

L’INCHIESTA DI BRUXELLES

La Commissione europea ha concluso che AB InBev “ha abusato della sua posizione dominante in Belgio applicando una strategia deliberata volta a limitare la possibilità per supermercati e grossisti di acquistare Jupiler a prezzi inferiori in Olanda e di importarli in Belgio” allo scopo di mantenere prezzi più elevati in Belgio.

LA PRATICA ANTICONCORRENZIALE

Secondo l’Antitrust Ue, la pratica anticoncorrenziale si è svolta tra febbraio 2009 e ottobre 2016. In particolare il gruppo belga ha modificato l’imballaggio di alcuni dei suoi prodotti Jupiler forniti a dettaglianti e grossisti in Olanda al fine di renderne più difficile la vendita in Belgio: o rimuovendo la versione francese delle informazioni obbligatorie dall’etichetta o cambiando la presentazione e la dimensione delle lattine di birra.

Non solo, i regolatori europei hanno verificato che la società ha limitato i volumi di birra Jupiler forniti a un grossista in Olanda per limitarne le importazioni  in Belgio; ha rifiutato di vendere questi prodotti a un rivenditore fino a quando non ha accettato di limitare le sue importazioni di birra Jupiler dall’Olanda al Belgio e ha impedito a un rivenditore in Olanda di applicare le stesse promozioni di cui godeva ai propri clienti in Belgio.

LA DICHIARAZIONE DELLA COMMISSARIA VESTAGER

“I consumatori in Belgio hanno pagato di più per la loro birra preferita a causa della strategia deliberata di AB InBev di limitare le vendite transfrontaliere tra Paesi Bassi e Belgio”, ha dichiarato il commissario europeo per la concorrenza Margrethe Vestager.

CONCESSA UN’ATTENUANTE

Tuttavia, l’Authority europea ha tagliato la sanzione del 15% dopo che AB InBev ha ammesso di aver commesso un illecito e ha accettato di porvi rimedio. D’ora in avanti la multinazionale fornirà informazioni alimentari obbligatorie sia in francese sia in olandese sui prodotti in vendita in Belgio, Francia e Paesi Bassi per i prossimi cinque anni.

IL GRUPPO BELGA LEADER PER LE BIRRE

Come ricorda il Financial Times, AB InBev è una multinazionale frutto di decenni di fusioni tra aziende produttrici di bevande in Belgio, Brasile e Nord America.

La società che produce, importa e vende più di 50 marche di birra in tutto il mondo, ha ricevuto inoltre un ampio sostegno finanziario dai miliardari brasiliani dietro 3G Capital. Negli ultimi 20 anni la compagnia ha subito un’impennata grazie a una politica aggressiva di acquisizioni e di riduzione dei costi per migliorare i margini. In Italia distribuisce i noti marchi Beck’s, Corona Extra, Leffe e Tennent’s Super.

NEL FRATTEMPO, PREPARA L’IPO ASIATICA

Se per AB InBev questa settimana è iniziata con la batosta da Bruxelles, la scorsa è finita con l’indiscrezione del WSJ secondo cui Budweiser Brewing Company Apac, la divisione asiatica del gruppo,  avrebbe presentato alle autorità di mercato di Hong Kong la documentazione per la quotazione in borsa. La società punta a raccogliere 70 miliardi di dollari, in quello che si candida a essere il collocamento più ricco per la piazza asiatica quest’anno. I fondi raccolti dalla quotazione potrebbero aiutare AB InBev a ridurre l’indebitamento, consentendo all’unità di effettuare acquisizioni in Asia.

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