CHE COSA HA DECISO LA BCE
Una nuova serie di operazioni trimestrali mirate di rifinanziamento a più lungo termine (TLTRO-III) sarà lanciata, a partire da settembre 2019 e terminerà nel marzo 2021. Ciascuna avrà una scadenza di due anni, ha annunciato la Bce. Queste nuove operazioni contribuiranno a preservare le favorevoli condizioni di prestito bancario e la regolare trasmissione della politica monetaria.
La Bce salva l'Italia ma le nuove operazioni sono di durata dimezzata rispetto alle precedenti
Monetary policy decisions https://t.co/g4wWgR2dwL pic.twitter.com/C3OCpe9PNC— Mario Seminerio (@Phastidio) March 7, 2019
NUOVI TLTRO
“Le controparti avranno il diritto di prendere in prestito fino al 30% dello stock di prestiti idonei al 28 febbraio 2019 ad un tasso indicizzato al tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali nel corso della durata di ciascuna operazione”, spiega la Bce aggiungendo che come nel caso del programma TLTRO, il TLTRO-III “offrirà incentivi per mantenere condizioni di credito favorevoli. Ulteriori dettagli sui termini precisi di TLTRO-III saranno comunicati a tempo debito”.
Borghi, basta con le balle! Piantala di dire che lo spread dipende dalla BCE!!! Lo sanno tutti che non è vero ed è solo colpa vostraaahhh. 😕
Segue immagine spread dopo che BCE ha deciso di riaprire i prestiti. pic.twitter.com/cD3lwr23dC— Claudio Borghi A. (@borghi_claudio) March 7, 2019
A CHE COSA SERVONO I TLTRO
I Tltro sono stati pensati affinché le banche “prendano in prestito a buoni tassi per poi prestare all’economia, alle aziende, alle famiglie e al settore privato, non per comprare debito sovrano”, ha sottolineato il presidente della Bce, Mario Draghi.
LA TEMPISTICA DEI PRESTITI
Le operazioni di prestito dell’Eurosistema continueranno a essere condotte come procedure di asta a tasso fisso con piena aggiudicazione per il tempo necessario e almeno fino alla fine del periodo di mantenimento della riserva a partire dal marzo 2021.
CAPITOLO TASSI
Il consiglio direttivo della Bce si attende che i tassi chiave rimangano agli attuali livelli almeno fino alla fine del 2019. La stessa Banca centrale europea sposta il riferimento temporale che in precedenza era dato alla fine dell’estate 2019.
COME SONO STATE RIVISTE LE PREVISIONI
La Bce ha rivisto al ribasso le proprie stime sull’inflazione nell’eurozona, data ora all’1,2% nel 2019, all’1,5% nel 2020 e all’1,6% nel 2021. Abbassate anche le previsioni di crescita economica, all’1,1% nel 2019, all’1,6% per il 2020 e all’1,5% per il 2021. “Siamo in un periodo di continua debolezza e incertezza pervasiva, e questo è il motivo per cui le previsioni sono state riviste al ribasso in modo significativo”, ha spiegato il presidente Draghi in conferenza stampa.
Ma una #BCE che, dopo soli 3 mesi, corregge le previsioni in tale misura, che ci sta a fare? A raccontarci quello che vorrebbe che accadesse? Pii desideri, insomma? #Draghi pic.twitter.com/Dp3mOsWTTX
— Ora Basta (@giuslit) March 7, 2019
RECESSIONE VADE RETRO
“Riteniamo molto basse le probabilità di recessione”, ha affermato in conferenza stampa il presidente della Bce, Mario Draghi, spiegando che “tutti i membri” del consiglio direttivo hanno “espresso fiducia nella baseline”.
LA PROSPETTIVA ECONOMICA
Per quanto ci siano segnali del fatto che alcuni fattori domestici che frenano la crescita stiano “iniziando a svanire”, l’indebolimento dei dati economici indicano “una considerevole moderazione nel ritmo dell’espansione economica che si estenderà nell’anno in corso”, ha affermato Draghi in conferenza stampa.
Cosa è successo in 3 mesi? Alla #BCE si accorgono all’improvviso che il commercio internazionale sta rallentando e la folle politica economica tedesca (tutta export e moderazione salariale) sta trascinando a fondo tutti gli altri? (noi per primi, che li avevamo seguiti) pic.twitter.com/fsHG9WQofq
— Ora Basta (@giuslit) March 7, 2019
DOSSIER QE
“La risposta è no a entrambe le domande”. Così il presidente della Bce, Mario Draghi, a chi gli chiedeva se il consiglio direttivo avesse parlato di una eventuale riattivazione del quantitative easing e se l’economia dell’eurozona non sia diventata troppo dipendente dagli stimoli monetari della Bce. ” Non c’è stata affatto discussione sul quantitative easing”, ha precisato, “e non c’è mancanza di ripresa nell’economia dell’eurozona. Stiamo parlando di crescita più debole, ma continuiamo a parlare di espansione”.
giornalisti tedeschi non ce la fanno proprio a non chiedere se #draghi non avrebbe potuto aspettare di più prima di nuove mosse che le borse stanno festeggiando come se non ci fosse un domani #bce #lebasi
— tonia mastrobuoni (@mastrobradipo) March 7, 2019
…ed ecco la chart standard del peso % degli acquisti mensili di BTP sul QE PSPP rispetto al cap.key dell'Eurosistema [fino al 31/12/1/ 17,49]…il vuoto, rispetto agli standard precedenti è PALESE
USO DISCREZIONALE E POLITICO DELLA LIQUIDITA' di #ECBhttps://t.co/D9hjirycqp pic.twitter.com/vIdvbw43uQ— pippocamminadritto (@guado77) March 6, 2019