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La letterina di Babbo Natale Beppe Grillo

Tutte le sortite natalizie di Beppe Grillo nei Graffi di Damato

Costretto dalle feste a sospendere il giro dei teatri italiani, Beppe Grillo ha recitato in casa, sul blog personale, la sua “Insomnia” per mandare una volta tanto al pubblico un messaggio di ottimismo. Egli ha impacchettato come regalo al popolo, caricato su una slitta sontuosa il bilancio approvato di notte al Senato ed ha assicurato che “Babbo Natale esiste”.

LE PAROLE NATALIZIE DI BEPPE GRILLO

Il comico fondatore del movimento delle Cinque stelle si è anche travestito da giornalista, dimenticando tutti quelli che ha metaforicamente divorato negli ultimi tempi per il solo gusto di poterli poi vomitare, ed ha riproposto la risposta che l’americano Francis Pharcellus Church sul New York Sun del 21 settembre 1897 diede ad una lettera ansiosamente scettica scritta dalla bambina di otto anni Virginia O’Hanlon. “Sì, Virginia, Babbo Natale esiste”, assicurò Church. E ha ripetuto Grillo dopo 121 anni pensando magari anche alla quasi omonima sindaca pentastellata di Roma, Virginia Raggi, che solo viaggiando su una slitta da fiaba a un metro sopra le strade della Capitale, cioè volando, potrebbe scampare alle buche spesso mortifere.

IL RIFERIMENTO A CHURCH

Dubitare dell’esistenza di Babbo Natale, e della bontà, generosità e quant’altro delle misure imposte dal governo gialloverde agli italiani è possibile solo a noi, o ai peggiori di noi poveri terrestri, costretti a vivere non sopra ma sotto le stelle, forniti quindi – come scriveva Church – dell’intelletto “di un semplice insetto, di una formica, se lo paragoniamo al mondo senza confini che lo circonda”.

TRA PIAZZE E FIDUCIA

Così probabilmente Grillo e i suoi portavoce, come amano chiamarsi i parlamentari del movimento da lui fondato, liquideranno anche “l’intelletto” di tutti quelli che hanno già annunciato o stanno programmando manifestazioni di piazza, scioperi e altro ancora contro i bidoni e bidoncini natalizi che, già approvati dal Senato, passeranno entro Capodanno pure alla Camera con le stesse modalità, cioè forzature, a cominciare dal ricorso al voto di fiducia demonizzato in altri momenti, quando all’opposizione c’erano i grillini. Le piazze si riempiranno di formiche: niente di più e niente di meno, come quelle che già invadono i letti di certi ospedali italiani facendo compagnia a chi vi è ricoverato.

LA RUSPA DI SALVINI

Il vice presidente leghista del Consiglio e ministro dell’Interno Matteo Salvini, pure lui calatosi addosso una specie di divisa da Babbo Natale a Milano, magari sopra l’ennesima felpa della Polizia, non dovrà mettersi alla guida di nessuna ruspa per sgomberare strade e piazze quando si riempiranno di formiche. Gli basterà percorrerle a piedi con gli scarponi di ordinanza.

IN ATTESA DI MATTARELLA

Minacciando – o non so come altro dire – di “parlare” alla sua maniera dopo avere sentito quello che vorrà dire agli italiani il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel messaggio televisivo di Capodanno, nella presunzione – temo – che il capo dello Stato vorrà unire ai soliti auguri qualche riserva o preoccupazione per l’epilogo parlamentare del 2018, Salvini si è speso a favore della manovra finanziaria dandole 7, credo in una scala di voti da 0 a 10. Verrebbe voglia di ringraziarlo per quei tre voti che ha voluto risparmiare al massimo. Della lode neppure a parlarne, naturalmente.

TUTTI I GRAFFI DI DAMATO

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