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Aukus

Non solo sottomarini: tutti gli obiettivi anti-cinesi del patto Aukus

Il patto Aukus tra Stati Uniti, Regno Unito e Australia viene visto con preoccupazione dalla Cina, che vede nell’alleanza una replica della Nato nell’Asia-Pacifico. Cosa dice lo studio del Cfr.

AUKUS è l’alleanza trilaterale tra Usa, Gran Bretagna e Australia concepita per contrastare le ambizioni di egemonia della Cina nella regione dell’Indo-Pacifico. La sua missione e i suoi obiettivi sono stati recentemente riepilogati in un saggio breve del Council on Foreign Relations (Cfr) di New York che fa il punto sulle caratteristiche distintive di una partnership velenosamente etichettata dalla Cina come “la Nato dell’Asia-Pacifico”.

Che cos’è AUKUS

Formata nel 2021, AUKUS, nasce con l’obiettivo di far decollare una partnership strategica fra i tre contraenti nel delicato quadrante dell’Indo-Pacifico.

Il suo scopo è stato chiaro fin dal principio: rafforzare le capacità di difesa dei partner al fine di meglio esercitare la deterrenza nei confronti di avversari che non vengono citati per nome ma che tutti sanno trattarsi della Cina.

La partnership mira a sviluppare una cooperazione di lungo termine in materia di sicurezza basata su due pilastri. Il primo prevede la fornitura alla Royal Australian Navy di sottomarini a propulsione nucleare e ad armamento convenzionale; il secondo prevede lo sviluppo di una cooperazione in campo tecnologico e di condivisione delle informazioni al fin di mantenere l’alleanza in posizione di permanente vantaggio sugli avversari.

Primo pilastro: i sottomarini

Attraverso la fornitura di sottomarini, AUKUS renderà l’Australia l’unico Paese al mondo al di fuori della Gran Bretagna con cui gli Usa condivideranno la tecnologia della propulsione nucleare.

In questo modo si potenzieranno significativamente le potenzialità sottomarine dell’Australia, che è al momento dotata solo di sottomarini diesel. I sottomarini nucleari, infatti, offrono numerosi vantaggi quali un più esteso raggio d’azione, una maggiore resilienza e peculiari capacità stealth, tutte caratteristiche ritenute oggi indispensabili per operare in un’area complessa come l’Indo-Pacifico.

Gli accordi firmati nel 2021 danno molto risalto allo sviluppo da parte dell’Australia di una marina all’avanguardia dotata della cosiddetta sovereign nuclear-powered (SSN) capability. A differenza dei sottomarini SSBN, che sono armati con ordigni nucleari, ricorda il Cfr, quelli SSN dispongono di un armamento esclusivamente convenzionale.

I nuovi sottomarini australiani entreranno in servizio alla fine degli anni Trenta e saranno prodotti internamente a partire dal decennio successivo. Essi combineranno il design britannico alla tecnologia Usa.

Per coprire le esigenze temporanee dell’Australia nel periodo interlocutorio, gli Stati Uniti venderanno a Canberra da tre a cinque SSN della classe Virginia. È previsto inoltre il dispiegamento nella regione dei sottomarini nucleari americani e britannici che costituiranno una apposita Submarine Rotational Force-West.

Secondo pilastro. Cooperazione tech

Il secondo pilastro di AUKUS, sottolinea il Cfr, ha sempre a che fare con la competizione con la Cina nell’Indo-Pacifico e riguarda il delicato ambito dello sviluppo di capacità avanzate in campo tecnologico e di condivisione delle informazioni.

La parola chiave qui è “interoperabilità”: l’obiettivo infatti è quello di promuovere lo sviluppo e l’impiego comune di tecnologie avanzate in ambiti come la robotica, la tecnologia quantistica, l’IA, le tecnologie cyber e ipersoniche e la guerra elettronica. Si punta a far nascere un intero ecosistema tecnologico che copra tutti gli stadi, dalla ricerca allo sviluppo e dal design all’impiego operativo.

Come nota il Cfr, questo tipo di cooperazione presenta tutta una serie di sfide di tipo regolatorio e burocratico, che non sono riuscite tuttavia ad impedire al secondo pilastro di centrare già alcuni obiettivi, nella fattispecie il test di alcuni prototipi di veicoli da combattimento e aerei che hanno visto il primo interscambio di modelli di IA fra le tre nazioni.

Il crescente interesse verso AUKUS

AUKUS è un esempio primario, anche se non esclusivo, di formazione di un’alleanza nata per presidiare i capisaldi occidentali nell’Indo-Pacifico e contrastare le mire espansionistiche della Cina. Essa si pone in scia degli sforzi fatti da altri attori, come l’Asean e il Quad. nati per cementare quella che viene definita “deterrenza integrata”.

L’iniziativa ha attirato l’interesse di altre nazioni, che vedono in AUKUS un buon viatico per salvaguardare la stabilità regionale. Ad esempio, parlamentari canadesi e neozelandesi hanno palesato l’intenzione di far aderire i propri Paesi all’alleanza o di crearne una nuova che ne replichi gli schemi.

Ma AUKUS ovviamente ha destato le preoccupazioni di Pechino, che nell’alleanza vede niente più e niente meno che una replica della Nato nell’Asia-Pacifico.

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