La Germania è sfuggita per un pelo a un incidente aereo lo scorso luglio, quando un pacco con un dispositivo incendiario piazzato probabilmente da emissari russi ha preso fuoco. Il disastro è stato evitato solo grazie alla fortunata coincidenza che l’aereo che lo doveva trasportare era in ritardo, per cui il pacco si è incendiato nel deposito dell’aeroporto di Lipsia e non in volo. È stata una delle dichiarazioni più scioccanti di Thomas Haldenwang, presidente dell’Ufficio per la protezione della Costituzione, durante un’audizione pubblica dei vertici dei servizi di sicurezza tedeschi alla Commissione parlamentare di controllo del Bundestag.
Relazioni molto allarmate. I servizi segnalano infatti un aumento delle attività russe in Germania. “Stiamo osservando un comportamento aggressivo da parte dei servizi segreti russi”, ha detto Haldenwang, “in particolare, lo spionaggio e il sabotaggio russo sono in aumento, sia qualitativamente che quantitativamente”.
“Con la guerra in Ucraina il Cremlino vede l’Occidente, e quindi anche la Germania, come un nemico”, ha detto Bruno Kahl, presidente del Servizio federale di intelligence tedesco (BND), “le attività di Mosca hanno raggiunto un livello senza precedenti”. Kahl si spinge oltre: “L’ampio uso di metodi e mezzi ibridi da parte della Russia aumenta anche il rischio che a un certo punto possa porsi la questione dell’alleanza con la Nato”. Insomma, l’ipotesi di un conflitto militare diretto con Mosca, per innescare il quale non c’è bisogno di un attacco sul campo.
Lo scenario paventato da Kahl si riferisce all’articolo 5 del Trattato del Nord Atlantico: se la Russia attaccasse uno Stato membro della Nato, gli altri Stati aderenti dovrebbero fornirle assistenza militare. Dal 2016, anche il cyberspazio è considerato un teatro militare di operazioni. Da allora, la Nato tratta gli attacchi attraverso le reti di dati alla stregua degli attacchi di terra, mare e aria. Gli Stati della Nato possono chiedere che scatti l’articolo 5 anche in seguito ad attacchi informatici: i computer sono classificati come “armi”.
Il BND descrive una situazione grave per la Germania e l’Europa. La volontà di Mosca di impegnarsi in ulteriori attività nel campo delle misure ibride e segrete ha raggiunto un “livello senza precedenti”, ha detto Kahl, “Putin metterà alla prova le linee rosse dell’Occidente”. Un confronto militare diretto con la Nato diventa sempre più una “opzione di azione per Mosca”. Kahl ha fatto riferimento alla “progressiva crescita del potenziale militare della Russia”. Secondo una sua valutazione, peraltro condivisa dagli uffici strategici della Bundeswehr, le forze armate russe “saranno probabilmente in grado, in termini di personale e materiale, di effettuare un attacco contro la Nato al più tardi entro la fine di questo decennio”.
Quindi è stato il turno di Martina Rosenberg, presidente dell’Ufficio federale per il servizio di controspionaggio militare (MAD), la quale ha sottolineato che il numero di tentativi di spionaggio delle cosiddette infrastrutture critiche è elevato (ha usato l’aggettivo “inquietante” per descrivere il fenomeno) e richiede una maggiore vigilanza. “La Bundeswehr è sotto i riflettori, spiata sia per indagare sulle forniture di armi tedesche all’Ucraina, sui programmi di addestramento o sui progetti di armamento, sia per trasmettere un senso di insicurezza attraverso atti di sabotaggio”, ha aggiunto Rosenberg.
Secondo i servizi tedeschi la Russia stia ora investendo “solide risorse” per minare il sostegno occidentale all’Ucraina. Non si tratta più solo di una guerra ibrida contro la Germania, ma di una “vera guerra” sul suolo tedesco e in questo contesto è stata più volte menzionata l’unità del GRU 29155, considerata la squadra assassina di Putin. Il gruppo segreto di ex soldati è stato addestrato per operazioni segrete all’estero, hanno spiegato gli uomini dell’intelligence ai parlamentari, lo scopo dell’unità è destabilizzare i paesi europei e indebolire l’Ue. I servizi di Berlino gli attribuiscono operazioni di sabotaggio e tentativi di omicidio, compreso l’attacco avvelenato contro Sergei Skripal nel 2018.
La Russia utilizza inoltre sempre più agenti ausiliari per operazioni di sabotaggio. I servizi segreti tedeschi parlano di “utili idioti”, “agenti di basso livello” o “agenti monouso”, una sorta di spie usa e getta per missioni senza rischi, ma dal forte impatto mediatico. Si tratta per lo più di persone emigrate in Germania ma con un passato nella vecchia Unione Sovietica, che sono filo-russe e vogliono fare soldi velocemente, disposti a muoversi per remunerazioni di pochi euro. Questi sabotatori senza formazione da agenti, reclutati tramite social media o messenger come Telegram, partecipano alla guerra ibrida contro l’Occidente. Le reclute dovrebbero spruzzare svastiche o slogan anti-ucraini sui muri. Una foto serve come prova. In cambio, le spie dilettanti ricevono da cinque a dieci euro trasferiti su un conto. I media riprendono l’episodio, montano le polemiche, si diffonde insicurezza e sfiducia nelle istituzioni. E tutto fa brodo.