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Perché Apple perde colpi in Cina (e perché Cook e Trump polemizzano)

Che cosa succede ad Apple? Fatti, numeri, parole e commenti

Le vendite di iPhone come cartina tornasole dello stato di benessere di un Paese. Il crollo delle vendite di Apple in Cina sembra, infatti, confermare che l’economia di Pechino si trovi in difficoltà.

La Casa di Cupertino, nelle scorse ore, come riporta il New York Times, ha ridotto le sue aspettative di fatturato per la prima volta in 16 anni a causa del crollo delle vendite di iPhone in Cina e in altri Paesi emergenti. Un inizio d’anno, dunque, non proprio dei migliori per la Mela Morsicata, che comunque deve fare i conti con i primi passi falsi nella crescita, indipendentemente dai motivi. Ma andiamo per gradi.

LE NUOVE PREVISIONI APPLE

Partiamo dai numeri. Apple si attende entrate da 84 miliardi di dollari nel primo trimestre fiscale terminato il 29 dicembre, contro gli  89-93 miliardi previsti precedentemente (un calo del 5% circa rispetto allo stesso trimestre di un anno fa). E’ la prima volta che l’azienda americana è costretta a una revisione così fortemente al ribasso: negli ultimi 5 anni, Apple ha mancato e di pochissimo il livello medio delle previsioni trimestrali soltanto due volte.

IL CROLLO DELLE AZIONI

Mercoledì sera, dopo l’annuncio della società, le azioni Apple sono scese di oltre il 7 per cento nelle contrattazioni after-hours, facendo scendere il valore di mercato a meno di $ 700 miliardi.

LA QUESTIONE CINA

A far saltare i conti di Apple sarebbe stata la Cina e altri mercati asiatici. “Prevedevamo buoni numeri nei principali mercati emergenti, ma non avevamo previsto l’entità della decelerazione economica, in particolare in Cina”, ha affermato l’amministratore delegato di Apple, Tim Cook in una lettera agli investitori. “Riteniamo che l’ambiente economico in Cina sia stato ulteriormente influenzato dall’aumento delle tensioni commerciali con gli Stati Uniti”.

Tim Cook ha dichiarato che il calo delle vendite in Cina, Hong Kong e Taiwan supererà i 4,3 miliardi di dollari di entrate complessive.

LA REPLICA INDIRETTA DI TRUMP

“Il Tesoro americano ha incassato miliardi di dollari dai dazi e stiamo facendo pagare la Cina e altri paesi che non ci hanno trattato in modo giusto. Allo stesso tempo stiamo facendo bene nelle trattative commerciali in corso. A un certo punto andava fatto”. Lo ha twittato Donald Trump tornando a parlare delle trattative commerciali, dopo che Apple nelle ultime ore ha rivisto al ribasso le stime sui ricavi in seguito al rallentamento dell’economia cinese e alle tensioni commerciali fra Stati Uniti e Cina.

APPLE CARTINA TORNASOLE

Come scrive il New York Times, l’annuncio a sorpresa di Apple è la conferma più chiara che l’economia cinese sia in gravi difficoltà: Pechino rallenta, mentre l’intensificarsi (negli scorsi mesi) della della guerra commerciale con gli Stati Uniti ha fatto innervosire sia i consumatori che gli uomini d’affari.

“Apple è una prova”, ha dichiarato Mark Zandi, chief economist presso Moody’s Analytics. “L’iPhone è qualcosa che tutti conoscono e acquistano, e se le persone non lo comprano, allora è un segno che stanno facendo fatica.”

CINA TERZO MERCATO APPLE

Le brutte notizie per Apple diventano ancora più gravi ed importanti se si pensa che la Cina è il terzo mercato più grande di Apple, con vendite per quasi 52 miliardi di dollari nell’ultimo anno fiscale della società (soprattutto grazie all’iPhone). In Cina, Apple vanta ben 40 negozi.

HUAWEI CRESCE

Mentre Apple perde terreno, però, il rivale cinese Huawei ha fatto segnare un balzo del 33% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, secondo la società di ricerche di mercato Counterpoint. E la società cinese si conferma, dunque, secondo produttore mondiale di smartphone al mondo dietro Samsung, che ha registrato un calo del 13% delle vendite nello stesso trimestre. Huawei è cresciuta nonostante il rallentamento della Cina, grazie ad altri mercati.

LE DIFFICOLTÀ DELLA CINA

Concentrandoci sul fronte Cina, non si può negare la grande difficoltà del Paese: molti ristoranti costosi a Pechino e Shanghai sembravano quasi vuoti all’inizio di dicembre. Le tariffe delle camere negli hotel a cinque stelle di entrambe le città sono crollate improvvisamente all’inizio di dicembre.

Le vendite di auto sono calate a settembre, ottobre e novembre in percentuali da record rispetto all’anno precedente. I produttori di automobili come General Motors, Ford e Volkswagen hanno segnalato un calo delle vendite proprio nel mercato cinese.

Anche il mercato immobiliare è fermo, con prezzi al ribasso.

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