Il ministro dell’Economia del governo di Tripoli, Ali al Issawi, nella tarda mattinata di questo giovedì ha annunciato l’interruzione provvisoria della collaborazione con alcune aziende straniere.
TOTAL E SIEMENS NEL MIRINO DI SARRAJ IN LIBIA
Sono in tutto una quarantina, alcuni nomi appaiono davvero pesanti: si va dalla francese Total alla tedesca Siemens.
CHE COSA SI DICE IN LIBIA
Lo si apprende in un articolo del portale AddressLibya, che pubblica le dichiarazioni con cui viene comunicata la decisione assunta dal governo tripolino.
L’OBIETTIVO DI TRIPOLI
Secondo l’esecutivo di Fayez al-Sarraj, le società colpite da questa misura avrebbero violato la legge dell’attività imprenditoriale in Libia. In particolare, per queste aziende le rispettive concessioni sarebbero scadute ed il loro lavoro nel paese era basato su una deroga adesso evidentemente tolta. Chiaro però che la mossa sembra avere principalmente natura politica, specialmente perché arriva il giorno successivo al poco positivo tour europeo del premier Al Sarraj.
UNA MISURA CONTRO FRANCIA E GERMANIA
La giustificazione data da Tripoli, come detto, riguarda motivazioni prettamente economiche: visto che molte concessioni risultano scadute, allora si sospendono i permessi per continuare il lavoro nel paese. Ma il fatto che gran parte di queste aziende siano francesi e tedesche, porta a pensare che la decisione del governo di Al Sarraj sia frutto dell’insoddisfazione degli incontri tenuti in giro per l’Europa nelle scorse ore.
ANCHE ALCATEL, THALES E BRUGES
Anche perché non si tratta di aziende di secondo piano: oltre alla Total, leader francese negli idrocarburi, ed alla tedesca Siemens che ha la gestione di gran parte dei servizi della rete elettrica, risultano colpite Alcatel, Thales e Bruges.
LA SCADENZA DEI CONTRATTI
Come si legge su AddressLibya, per molte di queste aziende gli appalti e le commissioni sono scaduti in alcuni casi anche da due anni: è quindi significativo che il governo di Tripoli proprio adesso intervenga annullando più o meno tacite e consolidate proroghe.
LE MIRE DEL GOVERNO DI TRIPOLI
Evidentemente Al Sarraj vuole mettere pressione sui governi di Parigi e Berlino, rei di non essere sufficientemente chiari nel supporto dato all’esecutivo di Tripoli.
Per la verità, fino alle scorse ore, i sospetti di Al Sarraj si concentrano soprattutto sulla Francia, la quale da anni appoggia anche il generale Khalifa Haftar, il rivale cioè che bussa da più di un mese alle porte della capitale libica con il suo esercito. Evidentemente l’attuale premier non valuta positivamente anche l’incontro con Angela Merkel, tenuto prima di quello con Macron nella giornata di mercoledì.