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Come e perché Agcom sfruculierà Google e Facebook

I dettagli dell'indagine di Agcom su Google e Facebook

L’Agcom ha aperto una inchiesta per “l’accertamento di posizioni dominanti o comunque lesive del pluralismo nel settore della pubblicità on line”. In soldoni, Agcom indaga sulle entrate pubblicitarie di Google e Facebook. Andiamo per gradi.

L’INDAGINE

“Il Consiglio dell’Autorità̀ per le Garanzie nelle Comunicazioni, relatore il Presidente Angelo Marcello Cardani, ha deliberato l’avvio di un procedimento finalizzato all’individuazione e all’analisi del mercato rilevante, all’accertamento di posizioni dominanti o comunque lesive del pluralismo nel settore della pubblicità on line nonché all’eventuale adozione delle misure previste dall’articolo 43, comma 5, del decreto legislativo 31 luglio 2005, n. 177. che mette al centro l’attività commerciale di motori di ricerca, social e piattaforme di condivisione. L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha fatto sapere, con una nota, che l’indagine riguarderà”, si legge in una nota dell’Autorità.

GOOGLE E FACEBOOK NEL MIRINO

La comunicazione di Agcom, ovviamente, non fa nomi, me è chiaro che nel mirino siano finiti Facebook e Google, che dominano il mercato della pubblicità online.

L’indagine andrà ad individuare i ricavi da pubblicità on line e sulle diverse piattaforme, anche in forma diretta, per verificare che i soggetti di settore non eccedano i limiti che determinano una posizione dominante, ostacolando la concorrenza (e la possibilità di farla).

IL MERCATO

Secondo i dati del Politecnico di Milano, la pubblicità online ha guadagnato 7 punti sulla televisione e 16 sulla carta stampata. E senza dubbio a dominare il settore (ma bisogna capire quanto) sono proprio gli operatori Over the top, ovvero Facebook e Google.

L’INDAGINE SUI BIG DATA

L’avvio dell’indagine arriva in concomitanza con la conclusione dell’indagine sui Big Data e la pubblicazione delle linee guida e raccomandazioni di policy che, come scrive l’Authority “conclude un lungo percorso svolto negli ultimi anni su internet e la pubblicità online, sul consumo di informazione online e sulla disinformazione e la filiera dei contenuti fake, sul valore e l’uso dei big data”.

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