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Migranti

I 4 fini dell’intesa Meloni-Rama sui migranti in Albania

Gli obiettivi del governo con l'accordo Italia-Albania sui migranti.

Nessun euro credo sia stato speso, anzi investito meglio di quegli 80 che Giorgia Meloni, in vacanza in Albania, fece saldare in agosto dal nostro ambasciatore ad un ristorante di Berat dal quale quattro italiani erano fuggiti senza pagare il loro pur miserabile conto di 20 euro a testa. Ho motivo di pensare che già allora la premier stesse trattando col suo omologo in Albania l’accordo firmato ieri a Palazzo Chigi per depositare in quella terra – anche se critici ed avversari preferiscono parlare di “deportazione” – poco meno di 40 mila migranti l’anno soccorsi in Mediterraneo da navi italiane. Ma non destinabili, per sovraffollamento, ai centri di raccolta in Italia per il loro riconoscimento e lo smaltimento delle pratiche di accoglienza, o di respingimento. Tutto a spese italiane, ricavando l’Albania solo un motivo in più per continuare ad essere appoggiata dal nostro governo -ora con maggiore convinzione o interesse- nel processo di adesione all’Unione Europea.

L’ALBANIA SOCCORRE L’ITALIA?

Nel dare notizia di questo “soccorso albanese” all’Italia, dove peraltro a suo tempo soccorreremmo tanti migranti dall’Albania ricordati con riconoscenza dal capo del governo di Tirana, la Repubblica – quella di carta – ha titolato anche sulla “spregiudicata mossa di Edi Rama”, che è appunto il premier del Paese dirimpettaio al nostro, sull’altra costa dell’Adriatico. Ma, se è per questo, se vogliamo cioè scambiare per spregiudicato l’imprevisto, dobbiamo dire che spregiudicata è stata anche la Meloni. La quale con una “mossa”, sempre per stare al termine usato da Repubblica, ha raggiunto almeno quattro obiettivi importanti nella gestione del problema dei migranti ereditato da un’infinità di governi che l’hanno preceduta. E che si è ulteriormente aggravato con gli ultimi cambiamenti geopolitici, compresa la guerra a Gaza che moltiplica le fughe dalla disperazione.

GLI OBIETTIVI DELL’ACCORDO SUI MIGRANTI

Il primo obiettivo è quello di alleggerire materialmente l’esposizione fisica dell’Italia, mettendole a disposizione due centri di raccolta in Albania.

Il secondo obiettivo è quello di fare vergognare di più, se hanno ancora il senso del pudore, i paesi dell’Unione Europea che promettono a parole di aiutare l’Italia ma in realtà continuano a scaricarle tutti addosso gli inconvenienti di costituire con le sue coste il confine meridionale del vecchio continente.

Il terzo obiettivo è quello di sottrarre alcune decine di migliaia di migranti alla disinvoltura con la quale la magistratura italiana sul nostro territorio ordina di lasciarli liberi, anche di scappare, prima che siano definite le loro posizioni.

Il quarto obiettivo, ultimo nell’ordine che mi è venuto scrivendone ma non per rilevanza, è di far mettere nel conto non dico degli scafisti, che sono belve, ma dei poveracci che finiscono nelle loro grinfie la possibilità di finire, nella loro fuga, non in Italia ma, appunto, in Albania.

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