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Da Empoli

Domenico da Empoli ricordato da Vegas, Stazi, Petroni e Morbelli

Fatti, commenti, ricordi e partecipanti al convegno “Scienze delle finanze, scelte pubbliche e federalismo: riflessioni sul contributo scientifico di Domenico da Empoli” nell’articolo di Start Magazine Domenico da Empoli, gran liberale, emerito di Scienza delle finanze all’Università La Sapienza, è morto il 3 dicembre 2016. Il ricordo è ancora vivido nei suoi alunni, in coloro…

Domenico da Empoli, gran liberale, emerito di Scienza delle finanze all’Università La Sapienza, è morto il 3 dicembre 2016. Il ricordo è ancora vivido nei suoi alunni, in coloro che lo hanno conosciuto, stimato, amato. Tanti i suoi contributi e tanto quello che ha lasciato.

Di tutto questo si è parlato questa mattina al convegno “Scienze delle finanze, scelte pubbliche e federalismo: riflessioni sul contributo scientifico di Domenico da Empoli”, organizzato in memoria del professore emerito dal Dipartimento di Scienze Sociali ed Economiche della Sapienza.

L’ESPERIENZA DEL LIBERALISMO

Partiamo dalla terza ed ultima sessione del convegno, quella in cui si è raccontato, ricordato e parlato dell’esperienza del liberalismo in Italia ed Europa: “Grande è stato il contributo di Domenico da Empoli”, ha ricordato Angelo Maria Petroni, professore della Sapienza. Esplicitando che per da Empoli, la “storia non era un insieme di date, ma una scienza da studiare per capire e comprendere il presente”.

A prendere la parola in questa sessione anche il giornalista e saggista Enrico Morbelli, della Scuola di Liberalismo. In questi giorni, ha ricordato Morbelli, si festeggia la nascita di ben 111 scuole di liberalismo. “Mimmo ci ha dato una mano a metterne in piedi almeno 100”, ha sottolineato, aggiungendo che “non credeva nel Federalismo Fiscale”.

Guido Stazi dell’Antitrust è intervenuto sostenendo che da Empoli è stato “custode italiano delle idee liberali”, contribuendo già dagli anni ’70, con testi battuti a mano, alla diffusione di queste.

VEGAS: LA POLITICA NON SI MERITA IL LAVORO DI DA EMPOLI

Insieme a Domenico da Empoli, “pensavamo che si potesse migliorare questo Paese”, ha commentato Giuseppe Vegas, già presidente Consob. “Con lui abbiamo dato vita a 4 edizioni di un libro in cui oltre a raccontare i bilanci dello Stato, da Empoli ebbe l’idea di inserire una trattazione economica dei principi generali della materia. Dopo 4 edizioni ci chiedevamo se fosse il caso di aggiornare il lavoro, ma un episodio ci fece capire in che direzione stava andando la politica italiana. Dieci anni fa, una deputata che era in Commissione Bilancio mi chiese qualcosa su cui studiare per affrontare l’incarico. Le regalai il mio libro – ha raccontato Vegas – ma dopo le vacanze lei mi disse che non lo aveva letto perché era finito in piscina. Ecco, il nostro lavoro sarebbe stato un buco nell’acqua”.

IL CONVEGNO

Ad introdurre i lavori è stato il prof. Pierpaolo d’Urso, direttore del Dipartimento di Scienze Sociali ed Economiche della Sapienza.

Dopo aver inquadrato, nella prima sessione, il profilo scientifico, grazie agli interventi della professoressa Emma Galli della Sapienza di Roma e Giampaolo Garzelli (Sapienza), Domenicantonio Fausto dell’Università di Napoli, del Prof. Francesco Forte della Sapienza di Roma, del Prof. Cesare Imbriani della Fondazione D’Addario e Unitelma Sapienza e del Prof. Paolo Roberti della Banca Mondiale, è stata la volta dei ricordi.

A raccontare aneddoti e momenti sono stati i professori Monica Auteri (Roma Tre), Bruno Bises (Roma Tre), Massimo di Matteo (Università di Siena), Nadia Fiorino (Università dell’Aquila), Antonio Pedone (Sapienza), Marianicola Villani (Sapienza), insieme a Luigi Fucito del Senato della Repubblica, Fabio Guerra di Invitalia e Grazia Sgarra dell’Agenzia per la Cooperazione internazionale.

Nella seconda sessione, è stato tracciato il profilo accademico di da Empoli grazie agli interventi dei prof.essori Umberto Triulzi (Sapienza), Fabrizio Battistelli (Sapienza), Daniele Cananzi (Università Mediterranea di Reggio Calabria), Fulco Lanchester (Sapienza), Umberto Leanza (Società Italiana per l’Organizzazione Internazionale) e Pietro Selicato (Sapienza).

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