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Come riconoscere le fake news

E’ la Giornata internazionale contro le fake news, ovvero le bufale. Scopriamo come riconoscerle Oggi, 2 Aprile, è l’International Fact-Checking Day, una giornata contro le notizie false e le bufole: obiettivo dichiarato dell’iniziativa è combattere la disinformazione in tutte le sue forme. “Non farti ingannare, i fatti contano”, recita lo slogan del sito factcheckingday.com dedicato…

E’ la Giornata internazionale contro le fake news, ovvero le bufale. Scopriamo come riconoscerle

Oggi, 2 Aprile, è l’International Fact-Checking Day, una giornata contro le notizie false e le bufole: obiettivo dichiarato dell’iniziativa è combattere la disinformazione in tutte le sue forme. “Non farti ingannare, i fatti contano”, recita lo slogan del sito factcheckingday.com dedicato alla giornata, su cui sono segnalate tutte le iniziative mondiali: dalle lezioni alle discussioni fino alle maratone di verifica.

Negli ultimi mesi Facebook (in particolare), Google e Twitter sono state accusati di agevolare la diffusione online delle bufale.Il social di Mark Zuckemberg ha messo a punto un filtro contro le bufale online, ma ora è in fase di test negli Stati Uniti e in Germania. Approfondiamo insieme e partiamo dall’inizio.

Cosa sono le fake news?

Con l’espressione “Fake news” identifichiamo le “notizie false, facendo particolare riferimento, come spiega Melissa Zimdars, docente di comunicazione al Merrimack College, a siti che inventano del tutto le informazioni, che diffondono contenuti ingannevoli e distorcono in maniera esagerata le notizie vere.

C’è da dire, però, che questa espressione negli ultimi mesi è stata svuotata del suo significato originale. Donald Trump, per esempio, l’ha utilizzata per diffamare il New York Times e il Washington Post, che non sono proprio due quotidiani conosciuti per i contenuti poco veritieri.

Le Fake news più famose

Una delle bufale più famose (e più credute) è quella riguardante la finta intervista rilasciata all’Huffington Post da Trump, dove si sosteneva come “la Statua della Libertà fosse un invito all’immigrazione sregolata”. Nonostante l’intervista sia stata scritta in modo del tutto satirico alcune testate l’hanno presa per un fatto di cronaca. Rimanendo nell’ambito delle elezioni Americane, molto condivisa su Facebook è stata la notizia (falsa) secondo cui Papa Francesco aveva deciso di appoggiare Donald Trump.

Alcune notizie false hanno popolato il Web anche in vista del referendum italiano del 4 Dicembre. L’articolo più condiviso sul tema è stato quello a firma dell sito “Italiani Informati” in cui si accennava ad un (falso) ritrovamento di “500.000 schede già segnate col SI”. La news è stata condivisa più di 200.000 volte.

Nemmeno la Brexit è stata immune alle fake news. Chi era per lasciare l’Eurooa ha diffuso la notizia secondo cui il Regno Unito avrebbe potuto risparmiare 350 milioni di sterline a settimana una volta uscita dalla Ue.

Come i social combattono le fake news

Facebook e Twitter hanno deciso di scendere in campo contro le fake news aggiornando algoritmi e addestrandoli affinchè ri-conoscano le bufale.

Facebook, per esempio, utilizzerà un ampio campione di pagine note per diffondere notizie sensazionalistiche o false per addestrare l’algoritmo a riconoscere le caratteristiche peculiari delle fake news. E non solo. Un algoritmo predittivo che analizzerà in tempo reale il numero di like, commenti e condivisioni che i post stanno generando, allo scopo di mostrare in cima al newsfeed degli utenti quelli di maggior successo, aumentandone tempestivamente la visibilità.

Anche Ttwitterwitter ha deciso di combattere le bufale. Il social guidato da Jacke Dorsey, si impegna a cancellare gli account abusivi, proverà a migliorare il motore di ricerca interno in modo che elimini i risultati meno affidabili, ed eliminerà anche i tweet che riportano false notizie. E ancora: Jack Dorsey promette l’identificazione degli utenti che sono stati bannati dagli altri profili, con l’obiettivo di impedire la creazione di nuovi account.

 

Filtro anti fake news in Italia?

Il filtro sulle ‘fake news’ istituita da Facebook è in fase di test negli Stati Uniti e in Germania.

“E’ un test e in quanto tale è un momento di approfondimento della soluzione implementata con organi terzi. Ci permetterà di capire se funziona e come arrivare ad una soluzione finale per un uso di valore per gli utenti. E’ prematuro dire quando arriverà nel resto del mondo e anche in Italia“, ha affermato Luca Colombo, country manager di Facebook Italia, a margine del Forum sulla digitalizzazione delle imprese.

Sir Tim Berners Lee lancia campagna contro Fake news

Sir Tim Berners Lee , l’inventore del web, ha lanciato il suo piano per contrastare la proliferazione delle notizie false, ma ammette che si tratta di una sfida “di lungo termine”, dall’esito incerto. Si tratta di una missione trasparenza: ricercatori e operatori della rete sono tenuti a contribuire ad affrontare il problema con soluzioni pratiche che aiutino a tutelare ad un tempo l’affidabilità di ciò viene pubblicato e la ‘democrazia’ di un web dove vi siano “poteri uguali e opportunità per tutti”. Dunque, Berners Lee si opppone a ogni tentativo di lasciare a governi, authority e piattaforme aziendali il potere di “stabilire quali notizie siano vere e quali no”.

Come riconoscere le fake news

fakeAd aiutare esperti e meno esperti a riconoscere le fake news. Craig Silverman, giornalista di Buzzfeed, ha creato un elenco di 6 semplici cose da fare per verificare una notizia:

Controllare l’URL del sito. Spesso crediamo che una notizia sia diffusa da un quotidiano importante e non è così. Pensate a “Il Giornale” e “Il Giomale”.

Leggi la pagina “Chi Siamo”. Spesso è in questa sezione che viene specificato se si tratta di un sito di di satira.

Verificate le dichiarazioni. Se siete in dubbio su quanto detto da una persona famosa, basta verificare selezionando la frase tra virgolette e lanciando una ricerca su Google, controllandose le stesse parole sono state riprese anche da altre fonti.

Segui i link per verificare le fonti.

Fai una ricerca delle immagini pubblicate. Basta andare su Google Immagini e caricare un’immagine sospetta per scoprire se è stata già pubblicata altrove.

Cautela: approcciarsi a tutte le notizie con senso critico.

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