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Diritti calcio tv, Mediapro mette a rischio la Serie A?

Mediapro blocca i pagamenti dei diritti del calcio perché non concorda con i paletti imposti dall’Antitrust. Dietro questa scelta, però, potrebbe nascondersi una strategia ben precisa. Articolo di Giusy Caretto Alt. Una delle partite più importanti del calcio italiano è ancora in corso di svolgimento. Qualche giorno fa, l’Antitrust sembrava aver fischiato la fine, con MediaPro…

Alt. Una delle partite più importanti del calcio italiano è ancora in corso di svolgimento. Qualche giorno fa, l’Antitrust sembrava aver fischiato la fine, con MediaPro vincitrice dei diritti audiovisivi relativi al campionato italiano di Serie A, per il triennio 2018/2021, ma i giocatori non sono mai usciti dal campo.

Proprio in quel fischio, infatti, c’era qualcosa che all’azienda spagnola che ha offerto un miliardo, cinquanta milioni e mille euro per accaparrarsi quei diritti, non piace. L’Antitrust, infatti, ha deliberato con condizioni la conformità dei criteri adottati nella procedura competitiva alle disposizioni del Decreto Melandri. E quelle condizioni non stanno bene a Mediapro, che blocca il pagamento dell’assegno.

Quello che doveva essere un periodo di rinascita e di rinnovamento, con Gaetano Micciché alla presidenza della Lega, si trasforma in un periodo nero: la Serie A rischia di finire i soldi.

LE CONDIZIONI DELL’ANTITRUST

Mediapro è tenuta “a svolgere un’attività di intermediazione di diritti audiovisivi, rivendendo i diritti ad altri soggetti con modalità eque, trasparenti e non discriminatorie”, si legge sulla nota rilasciata dall’Antistrust. In base alle disposizioni del Garante, “non dovranno essere intraprese iniziative che comportino l’assunzione di una responsabilità editoriale, che caratterizza invece l’attività dell’operatore della comunicazione, soggetto fornitore di contenuti multimediali. Al contempo l’Autorità ritiene necessario che sia garantita ai sub-licenziatari la più ampia iniziativa imprenditoriale ed editoriale nel confezionamento dei singoli prodotti audiovisivi”.

Mediapro potrà svolgere, dunque, solo un ruolo da intermediario finanziario, senza fare concorrenza agli operatori del settore, ma potrà confezionare i prodotti. Questo significa che non nascerà (almeno per ora, secondo gli addetti ai lavori) il Canale della Lega, come si era ipotizzato nei giorni scorsi: “Laddove in sede di concreto svolgimento dell’attività di intermediario indipendente e di assegnazione delle sub-licenze agli operatori della comunicazione, la Lega Calcio e l’intermediario non si attengano alle indicazioni prescritte, essa potrà intervenire, valutando tali condotte ai sensi della normativa antitrust”.

mediaproCOSA NON PIACE A MEDIAPRO

I paletti imposti dall’Antitrust delimitano in modo chiaro il campo d’azione di Mediapro soprattutto su due cose care agli spagnoli: quello della composizione finale dei pacchetti da rivendere ai broadcasters; e quello relativo alla pubblicità nei medesimi pacchetti.

MEDIAPRO BLOCCA PAGAMENTI

E così, in una lettera firmata da Mediapro italia srl, la società straniera chiede di “sospendere i termini” del pagamento di quanto messo sul piatto. “Prima di pagare, vorremmo chiarire”, fanno sapere oggi gli spagnoli.

LE CONDIZIONI SONO SOLO UNA SCUSA?

La mossa, però, non piace e non convince gli addetti ai lavori. Fermare i pagamenti potrebbe essere, infatti, solo una strategia per mettere in difficoltà i club di Serie A, che pur di ottenere il denaro utile per la sopravvivenza della squadra potrebbero chiedere a Mediapro la creazione del canale di Lega.

E ancora. Forse Mediapro non ha alcuna strategia da attuare e vuole solo prendere tempo prezioso per recuperare il denaro necessario. Proprio la prossima settimana, infatti, Mediapro incontrerà Unicredit e Intesa: è probabile che la società non abbia ancora i soldi per la fideiussione da 1,3 miliardi che deve essere presentata entro il 6 aprile.

SERIE A IN PERICOLO?

Intanto la lettera getta scompiglio tra i clud della Serie A, le cui casse piangono. Diversi, infatti, i presidenti che facevano e fanno tuttora affidamento sui 50 milioni (2,5 milioni a club) che gli spagnoli devono versare entro martedì prossimo, come anticipazione, per scontare le fatture e pagare gli stipendi.

IL RITORNO DI SKY?

Se qualcosa dovesse saltare, la Lega potrebbe passare a trattative private, visto che Sky e Mediaset hanno presentato offerte troppo basse nelle aste precedenti. O forse, potrebbe tenrare un’altra asta. Sky all’inizio di marzo aveva inviato una lettera in cui sosteneva che, con una nuova asta, stavolta non per piattaforma ma per esclusive, la Lega potrebbe comodamente arrivare a intascare un miliardo di euro.

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