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Anonymous rilascia una guida per scoprire Isis online

Sarebbero 5500 gli account legati a Isis oscurati con #OpParis di Anonymous. La rete di hacker  ha anche rilasciato una guida su come combattere clandestinamente Daesh Il collettivo Hacker Anonymous dopo aver lanciato l’offensiva #OpParis in seguito agli attentati di Parigi del fine settimana, ha redatto una guida destinata a tutti i simpatizzanti per sconfiggere Isis online.…

Il collettivo Hacker Anonymous dopo aver lanciato l’offensiva #OpParis in seguito agli attentati di Parigi del fine settimana, ha redatto una guida destinata a tutti i simpatizzanti per sconfiggere Isis online.

Il lancio della guida è stato accompagnata dallo slogan #weneedyou, sottolineando che chiunque può essere coinvolto nelle attività del gruppo in modi diversi, da quelli legali come segnalare la presenza di account estremisti su Twitter, a come scovare e bloccare i conti dell’organizzazione terroristica.

La guida, scritta in francese ed in inglese, è stata diffusa nella sua versione completa su Pastebin, un popolare sito che Anonymous, attivisti online e hacker utilizzano per la pubblicazione di varie dichiarazioni. Il sito permette agli utenti di ospitare i file di testo senza essere rintracciabili.

La guida riporterebbe istruzioni su come effettuare attacchi Distributed Denial of Service (DDoS) e man-in-the-middle (MITM). Gli attivisti chiedono inoltre agli utenti di segnalare le loro scoperte in un Ghostbin, un servizio per rilasciare dati anonimamente sul web. La guida del gruppo include inoltre consigli su come operare in anonimato senza farsi riconoscere.

Nella mattinata di Anonymous ha reso noti sul proprio profilo Twitter i primi risultati della #OpParis, secondo cui sarebbero già stata oscurati 5500 account riconducibili a Isis. Sempre dall’account di Twitter il collettivo ha pubblicizzato anche un sito in cui gli utenti possono invitare le proprie segnalazioni.

Anonymous non è l’unica rete attiva, altri attivisti riconducibili a Ghost.org e Binary.sec sono impegnati in attività di hacking contro Daesh. Molti di loro hanno da tempo abbandonato l’attività clandestina e collaborano con le agenzie di intelligence per il monitoraggio di attività di propaganda, reclutamento e attività di crowdfunding sul web.

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