Sono 30 i Governi che utilizzano commentatori pagati, troll, bot, siti di news falsi per manipolare informazione
Sono ben 30 i Paesi che manipolano l’informazione online. Lo sostiene l’ultimo rapporto del think tank Freedom House, che tratta proprio della libertà online. I Governi utilizzano commentatori pagati, troll, bot, siti di news falsi e organi di propaganda per fare arrivare ai cittadini un’informazione “controllata”.
A rendersi colpevoli di questo atteggiamento ci sono Russia, Cina, Turchia, Venezuela, Filippine, Messico e Sudan. Numerosi i Governi che starebbero “aumentando marcatamente gli sforzi per manipolare l’informazione sui social media, minando la democrazia”, denuncia il rapporto. A pesare, infatti, sul risultato dell’elezione di ben 18 paesi sarebbe stata proprio un’informazione manipolata.
La disinformazione arriva anche in Europa occidentale, con le fake news sulle elezioni nei 4 Paesi esaminati: Italia, Francia, Germania e Regno Unito.
“I governi stanno ora utilizzando i social media per sopprimere il dissenso e far progredire un’agenda antidemocratica”, ha detto Sanja Kelly, direttrice. del progetto Freedom on the Net.
Cina, Telco dovranno collaborare con Governo

E dal 2018 le cose cambiano in peggio. E China Unicom, China Mobile e China Telecom, i tre principali provider cinesi, dovranno collaborare con il governo per impedire che cittadini (e visitatori stranieri) adoperino i Virtual Private Network per sfuggire alle maglie del Grande Firewall. Le telco dovranno implementare la nuova direttiva entro il primo febbraio del 2018.
La censura si fa cosa davvero seria, se si pensa che la quasi totalità degli utenti cinesi utilizza un contratto di uno dei tre operatori.
Dal blocco, forse, si salveranno le multinazionali che operano nel paese, le quali tuttavia dovranno registrare presso il ministero l’uso di Reti Private Virtuali nei propri uffici, rischiando così di facilitare controlli e intercettazioni delle informazioni e dei dati scambiati con le proprie sedi all’estero.







