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Facebook

Perché Facebook si interessa all’editoria?

Perché il più grande social del pianeta avrebbe intenzione di trasferire i contenuti delle testate online direttamente sulla sua piattaforma bypassando ogni rimando a contenuti esterni? Per giocare la sua partita Facebook punta sull’enorme potenziale seduttivo che potrebbe avere, sia per gli utenti sia per la pubblicità, il risparmio di qualche secondo d’attesa per il…

Segue da: News su Facebook, negli Usa l’editoria si organizza

In un mondo in cui il modo di fare internet è rapidamente cambiato con l’avvento degli smartphone (con tutte le loro esigenze) una simile scelta potrebbe aprire enormi prospettive di guadagno. Qualora dovesse andare in porto, il progetto è destinato a cambiare in modo radicale le abitudini degli utenti che si barcamenato tra un sito e l’altro alla ricerca delle notizie.

I perché dell’inziativa: Con la forza dei suoi 1,4 miliardi di utenti la società guidata da Mark Zuckerberg è la piazza più grande del mondo, capace di sondare e raccogliere una quantità impressionante di informazioni, recependo gusti e studiando tendenze degli utenti. Una mole di dati enorme che se trattata con i dovuti riguardi potrebbe fruttare molto di più.

 Su cosa fa leva il colosso social?

Riuscendo a chiudere un accordo con le principali testata giornalistiche, Facebook potrebbe garantire da un lato un sempre più preciso dirottamento delle notizie, cosa di non poco conto per gli operatori dell’informazione, dall’altro, cosa di moltissimo conto per i gruppi editoriali, garantire un guadagno derivante dalla divisione della vendita della pubblicità. Questo sarebbe un motivo per il quale i giganti dell’informazione dovrebbero accettare.

Perché le testate potrebbero dire no?

Innanzitutto non tutte perseguono la stessa politica. Ad esempio il BuzzFeed ha una politica di diffusione che non ruota attorno al proprio sito. Testate come Times fondano invece la loro politica sugli abbonamenti e dagli introiti derivanti da essi. A ciò si aggiunge la capacità del gruppo editoriale di siglare contratti pubblicitari vantaggiosi sostenuti dagli accessi diretti al sito. Questa potrebbe essere una ragione per la quale molti si potrebbero tirare indientro dalla proposta di Facebook. Come d’altro canto sembra voglia fare il britannico The Guardian, che secondo quanto riporta in NYT si sarebbe mostrato titubante davanti alla proposta di accordo. Per ovviare a questo quelli di Palo Alto potrebbero tagliare la testa al toro e includere contenuti direttamente legati alla testate all’interno del social network.

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