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Calcio. La tecnologia ci salverà dai tormentoni sugli errori arbitrali?

Il pallone che rimbalza impazzito nella porta di Karnezis è il tormentone della settimana e scandisce il ritmo delle ravvivate polemiche tra Juve e Roma, ormai virali nei social e sbarcate perfino in Parlamento. La tecnologia ci salverà da tutto questo? Nel mondo del calcio non c’è unanimità sulla soluzione per limitare gli errori arbitrali,…

Nel mondo del calcio non c’è unanimità sulla soluzione per limitare gli errori arbitrali, ma la Figc ha imboccato con decisione la strada della tecnologia, sostenuta dai grandi club, meno dai piccoli e ovviamente non dagli arbitri, e Galliani annuncia: «Finalmente la prossima stagione arriveremo al traguardo».
Il dibattito sul ruolo della tecnologia nel calcio è tornato in auge dopo le troppe  (e troppo antisportive) polemiche sulla famigerata partita tra Juve e Roma. Tema che ha dominato i trend dei social network, dando vita a numerosi flame.

Per sapere se avremo un calcio tecnologico si aspettano infatti già per marzo i risultati del gruppo di lavoro Figc per individuare il sistema da adottare nel prossima campionato. Sarebbero tre quelli di cui si stanno valutando pregi e difetti, con attenzione anche ai costi, argomento sensibile per le piccole società.

Il calcio mondiale ha già fatto scelte tecnologiche. La Fifa per il Mondiale e il recente Mondiale per club in Marocco, ha adottato il “GoalControl-4D”, mentre l’Hawk Eye, nato per il tennis, viene usato con successo in Premier League.

La strada per un calcio tecnologico pare ormai tracciata. Come dichiarato a dicembre dal contestatissimo presidente FIGC Tavecchio “È del 9 ottobre la disponibilità manifestata alla Fifa per l’uso della Goal line technology e per l’eventuale sperimentazione di strumenti che indichino con certezza e immediatezza il posizionamento del pallone in eventi fallosi al limite dell’area”.

Per i non appassionati di calcio, la notizia ha comunque una rilevanza tutt’altro che secondaria: la tecnologia potrebbe salvarci da tormentoni antisportivi, polemiche da social network e (soprattutto) polemiche calcistiche trasformate in attività Parlamentare.

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