Quello che si è appena concluso non è stato un trimestre facile per gli investitori. I listini azionari hanno fatto registrare alcune delle performance peggiori di sempre. I dati sono noti ma vale la pena snocciolarli per restituire il senso della particolarità del momento: in America l’indice S&P 500 ha perso oltre il 20%, una delle performance peggiori di sempre. In Europa i listini azionari hanno reagito anche peggio. Come se non bastasse, il petrolio ha vissuto uno dei cali di prezzo più importanti da quando vengono effettuate le rilevazioni.
La domanda che gli investitori si pongono oggi è “dove posso tenere il mio capitale in un momento complesso come questo?”
La risposta che diamo a tutti gli investitori è di restare investiti e fedeli ai propri obiettivi di investimento. La performance del trimestre, con perdite pesanti e forti rimbalzi, ne ha mostrato (in parte) la ragione.
Storicamente le migliori giornate di borsa tendono a concentrarsi intorno a quelle peggiori, rendendo difficile impostare una strategia di entrata e uscita dal mercato. L’orizzonte temporale medio-lungo, negli investimenti, paga di più del market timing. (guarda il video)
Gli investitori che hanno deciso di parcheggiare la liquidità, magari in strumenti vincolati, stanno correndo il rischio di compromettere le prospettive di rendimento di medio termine del proprio investimento. Il problema si pone anche per coloro che hanno disinvestito o che comunque si trovano in questo momento a gestire la liquidità e non sanno quali scelte fare per essere sicuri di non perdere nessuna opportunità.
Queste opportunità, per gli investitori di medio-lungo termine, vengono definite in termini di ritorni attesi e valutazioni, metriche fondamentali che guardiamo quando consideriamo la redditività di un investimento. Chiaramente non è mai semplice prevedere ciò che i mercati si aspettano in termini di crescita dei fondamentali, ma possiamo cominciare a fissare alcuni punti:
Le aspettative sulla profittabilità delle aziende per quest’anno sono scese con una velocità senza precedenti.
Il rapporto prezzo/utili è tornato a livelli più sostenibili nel lungo periodo, rispetto a un inizio anno in cui i mercati erano molto cari: questo vuol dire che i prezzi sono scesi più che proporzionalmente all’abbassamento degli utili attesi. Rispetto al passato recente il mercato azionario può essere considerato a sconto.
I ritorni attesi dell’azionario sono migliorati. Poiché i tassi d’interesse sono scesi e il rendimento atteso dell’azionario è aumentato, il premio al rischio è aumentato e la redditività relativa dell’azionario è migliorata rispetto a pochi mesi fa, favorendo il rendimento di lungo termine per quest’asset class.
Questi dati non ci assicurano che non vedremo più volatilità sui mercati ma sono un invito a guardare al lungo termine: per gli investitori lungimiranti potrebbe essere tempo di cominciare a considerare un piano di ingresso sul mercato, magari in più tranches, per ridurre l’incidenza del prezzo di carico e gestire la forte volatilità di brevissimo termine.
Molti investitori si chiedono come approfittare della crisi. Noi continuiamo a pensare che una strategia ampiamente diversificata – costruita intorno ai propri obiettivi e al proprio profilo di rischio – e un posizionamento conservativo come il nostro, insieme alle garanzie fiscali della Gestione Patrimoniale, siano in questo momento l’approccio migliore per minimizzare i rischi e massimizzare le opportunità presenti sul mercato.
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