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Zte e Cnit, cosa faranno azienda cinese e università italiane sulla cyber security

Il gruppo cinese Zte affida al Consorzio nazionale interuniversitario per le telecomunicazioni (Cnit) la supervisione del suo laboratorio di Cyber Sicurezza a Roma

Zte Italia ha scelto il Consorzio nazionale interuniversitario per le telecomunicazioni (Cnit) per la supervisione del suo Laboratorio di Cyber Sicurezza, recentemente inaugurato dalla multinazionale cinese presso la sede di via Laurentina.

La collaborazione porterà alla nascita di un indipendente comitato tecnico di esperti nel settore della Cyber Security. Andiamo per gradi.

ZTE

Partiamo dai protagonisti. Zte è un’azienda cinese con sede a Shenzhen che progetta e produce dispositivi e sistemi di telecomunicazione dal 1985. E’ presente nel mercato europeo da oltre 16 anni e ha avviato l’attività in Italia nel 2005, collaborando con università e aziende di settore.

IL CNIT

Il Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Telecomunicazioni – o Cnit – è un ente non-profit fondato nel 1995 e riconosciuto dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR), che svolge attività di ricerca, innovazione e formazione avanzata nell’ampio settore dell’ICT. Il CNIT consorzia 37 università, a cui si aggiungono 8 unità di ricerca presso il CNR, per un totale di 45 unità di ricerca. Al consorzio, come si legge sul sito, afferiscono oltre 1300 professori e ricercatori appartenenti alle università consorziate e in esso operano come dipendenti più di 100 ricercatori e tecnici.

Il Presidente è il professore Gianni Vernazza dell’Università di Genova.

LA COLLABORAZIONE

Zte ha scelto di affidare la supervisione del suo laboratorio per la cyber sicurezza, inaugurato a maggio 2019 dalla multinazionale cinese presso la sede di via Laurentina a Roma (per un investimento di mezzo miliardo di euro), al Cnit, con cui avvierà attività di sostegno all’identificazione e definizione di metodologie di test, e supervisione delle relative attività.

COSA FARANNO ZTE E CNIT

Le due realtà, in particolare, si impegnano nella costituzione, organizzazione e gestione operativa di un indipendente comitato tecnico di esperti nel settore che supervisionerà delle attività tecnico-sperimentali per l’analisi e la verifica dei requisiti di sicurezza cibernetica su apparati, hardware e software, sistemi e piattaforme digitali.

A guidare il lavoro sarà un esperto individuato dal Cnit.

ZTE: PASSO DI TRASPARENZA

La scelta di Zte, azienda cinese impegnata nel campo del 5G e coinvolta insieme ad Huawei nella polemica sulla sicurezza delle tecnologie provenienti dalla Repubblica Popolare, non è casuale. “Con questo accordo vogliamo compiere un ulteriore passo di trasparenza, affidando al Consorzio Universitario la supervisione delle attività del nostro Lab. Consideriamo imprescindibile offrire a tutti gli stakeholder il nostro concreto e fattivo coinvolgimento nel rispettare tutte le leggi e le direttive europee su un tema così delicato”, ha dichiarato Hu Kun, Ceo di Zte Italia e Presidente Zte per l’Europa occidentale. “Per questa ragione abbiamo deciso di affidare al Cnit la supervisione delle attività all’interno del nostro Cyber Lab. Per noi di Zte affidabilità, serietà a trasparenza sono elementi imprescindibili”.

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