La società tecnologica cinese Xiaomi, nota principalmente per gli smartphone, ha registrato una crescita del 47 per cento dei ricavi nel primo trimestre del 2025 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, battendo le stime degli analisti: sono ammontati a 15,4 miliardi di dollari, mentre le aspettative erano molto più basse, a 14,9 miliardi.
Per la prima volta, l’utile netto adjusted ha superato i 10 miliardi di yuan, arrivando a 10,7 miliardi (l’equivalente di 1,4 miliardi di dollari): la crescita su base annua è stata del 65 per cento e il risultato, anche in questo caso, ha superato di gran lunga le previsioni degli esperti.
LA TRASFORMAZIONE DI XIAOMI
Il presidente di Xiaomi, Lu Weibing, ha dichiarato che la strategia di focalizzazione sui prodotti di fascia alta si sta rivelando positiva.
Xiaomi è il terzo maggiore produttore di smartphone al mondo, ma da qualche tempo ha iniziato anche a produrre automobili: a questo proposito, la settimana scorsa ha presentato il suo ultimo modello di Suv elettrico, lo Yu7, le cui vendite inizieranno a luglio. Il prezzo non è stato rivelato, ma potrebbe essere di circa 8000-9000 dollari superiore a quello della Model Y di Tesla, la sua concorrente principale, che si vende a partire da 36.500 dollari.
COME VANNO LE VENDITE DI AUTO ELETTRICHE
Nel primo trimestre del 2025 la divisione di Xiaomi dedicata ai veicoli elettrici ha generato ricavi per 2,5 miliardi di dollari, con 75.869 consegne di berline Su7. I nuovi ordini hanno risentito dell’incidente mortale che, a fine marzo, ha coinvolto una Su7 in modalità di guida assistita. Da aprile, tuttavia, le azioni di Xiaomi sono risalite, permettendo alla società di raggiungere una capitalizzazione di circa 170 miliardi di dollari, superiore a quella di Byd, la più grande casa cinese di veicoli elettrici.
… E QUELLE DI SMARTPHONE
Quanto agli smartphone, nel primo trimestre del 2025 le spedizioni globali sono cresciute del 3 per cento, a 41,8 milioni di unità. Xiaomi è il terzo maggiore produttore di smartphone al mondo, con una quota di mercato del 14,1 per cento.
LE AMBIZIONI SUI MICROCHIP
Nelle scorse settimane Xiaomi ha fatto sapere che investirà almeno 6,9 miliardi di dollari in dieci nello sviluppo di semiconduttori.
Storicamente, la società ha fatto affidamento sui microchip di Qualcomm (statunitense) e di MediaTek (taiwanese) per i propri dispositivi elettronici. Ma Xiaomi, ha spiegato l’amministratore delegato Lei Jun, “ha sempre avuto il ‘sogno dei chip’ perché, per diventare una grande azienda tecnologica, i chip sono una vetta da scalare e una dura sfida che non può essere evitata”.
Pur riconoscendo le complessità tecniche del chipmaking, Jun ha detto che l’azienda ha “elaborato un piano di investimenti continuo e a lungo termine: almeno dieci anni di investimenti, almeno 50 miliardi di yuan, costante e continuo, passo dopo passo”.
Xiaomi aveva già tentato la strada dell’autoproduzione di microchip nel 2014, ma ha finito per abbandonare il progetto a causa di diverse complicazioni. Questa nuova iniziativa di chipmaking – che ha condotto al modello Xring 01, presentato di recente – è iniziata nel 2021.