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Ecco come Tcl, Hisense, Xiaomi e Lenovo stanno invadendo il mercato francese e l’Ue. Report Le Figaro

Tutti i dettagli sull'espansione di marchi cinesi come Tcl, Hisense, Xiaomi e Lenovo in Francia e non solo. L'articolo di Le Figaro tratto dalla rassegna di Liturri.

(Le Figaro, AA.VV., 8 dicembre 2025)

Le marche cinesi come TCL, Hisense, Xiaomi e Lenovo stanno conquistando silenziosamente il mercato europeo e francese grazie a prodotti sempre più innovativi, prezzi competitivi e una strategia di espansione obbligata dalla saturazione del mercato interno. Sostenute dal piano “Made in China 2025”, queste aziende hanno raggiunto livelli di qualità e innovazione che superano spesso i concorrenti giapponesi e coreani, mentre l’Europa appare impreparata a contrastare questa avanzata, dipendente da tecnologie americane per il software e subissata da hardware cinese, specialmente nel settore delle auto elettriche e dell’elettronica di consumo.

1. Sul progresso innovativo delle imprese cinesi:

«I giganti cinesi sono diventati molto innovativi e agili. Hanno portato a termine con successo la loro strategia di salita di gamma, talvolta introducendo innovazioni di rottura che hanno cambiato le regole del settore.»

2. Sulle ragioni che spingono le marche cinesi verso l’Europa:

«Il mercato interno cinese è saturo a causa della crescita debole e della concorrenza estremamente intensa. Il mercato americano presenta invece barriere elevate, tra dazi doganali e incertezza geopolitica, rendendo l’Europa una scelta naturale.»

3. Sull’importanza strategica del successo in Europa:

«Non possiamo esistere a livello mondiale se siamo assenti dal mercato europeo. Se si riesce qui, si hanno ottime probabilità di successo altrove, perché il consumatore europeo è particolarmente esigente nei confronti della qualità e delle prestazioni.»

4. Sul vantaggio industriale derivante dagli investimenti statali:

«Questa capacità industriale permette loro di realizzare prodotti di ottima qualità a prezzi accessibili, due caratteristiche che raramente vanno di pari passo in questo settore, offrendo un vantaggio competitivo difficile da eguagliare.»

5. Sulla dipendenza europea e sulla forza cinese nelle tecnologie verdi:

«L’Europa paga la propria grande ingenuità e la mancanza di investimenti negli ultimi decenni. Un gruppo come Huawei destina il 20% del fatturato alla ricerca e sviluppo. Quale impresa europea fa altrettanto oggi sul piano dell’innovazione?»

(Estratto dalla newsletter di Giuseppe Liturri)

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