“È l’inizio di una nuova era per l’industria dei voli spaziali umani”. Ha commentato così George Whitesides, ceo di Virgin Galactic, il debutto dell’azienda alla Borsa di New York ieri.
Dopo aver scalato oltre il 5% nei primi minuti fino a 12,93 dollari, la società aerospaziale fondata da Richard Branson ha iniziato a negoziare lunedì mattina ma il titolo ha chiuso in ribasso a circa 11,50 dollari per azione.
Virgin Galactic è ora una società quotata in borsa con una valutazione di 2,4 miliardi di dollari. Non trasporterà i turisti spaziali fino al prossimo anno, ma oggi Branson ha battuto Elon Musk e Jeff Bezos con lo sbarco a Wall Street.
Richard Branson celebrates the first day of trading for the world’s first and only publicly listed human spaceflight company. A milestone that puts @VirginGalactic on a clear path towards starting commercial service. https://t.co/He3wLykt61 @NYSE @richardbranson pic.twitter.com/4PIbOYg2C5
— Virgin Galactic (@virgingalactic) October 28, 2019
I DETTAGLI DELL’OPERAZIONE
Lo quotazione segue la raccolta di 800 milioni di dollari grazie a un accordo con Social Capital Hedosophia Holdings, società avviata dall’ex manager di Facebook Chamath Palihapitya. La fusione tra Virgin Galactic e Social Capital Hedosophia, valutata 1,5 miliardi di dollari, è stata annunciata a luglio. In questo modo Branson ha raccolto fondi aggirando il tradizionale processo dell’Ipo. Nonostante la fusione, Branson ha confermato di voler mantenere la sua quota di controllo del 51% dopo il debutto.
LA DICHIARAZIONE DI BRANSON
“Con il nostro sistema brevettato per voli spaziali, l’accesso allo spazio aereo speciale a Spaceport America, riteniamo che Virgin Galactic sia dotata di tutte le premesse necessarie per sfruttare appieno le opportunità offerte dal settore aerospaziale commerciale in rapida crescita da svariati miliardi di dollari e rendere lo spazio accessibile a migliaia di nuovi astronauti”, ha affermato ieri Branson: “Abbiamo così portato a termine la nostra missione e ci si profila un futuro roseo in cui accompagneremo nello spazio un numero sempre più folto di astronauti”.
LA GARA SPAZIALE CON MUSK E BEZOS
Trasportare turisti spaziali in orbita non è soltanto l’obiettivo di Virgin Galactic. Richard Branson compete nella corsa spaziale contro Elon Musk e Jeff Bezos. Blue Origin, la compagnia di turismo spaziale guidata dal fondatore di Amazon Jeff Bezos, ha svelato il suo lander lunare Blue Moon a maggio, e prevede di portare i robot sulla Luna entro il 2024 (per ultimo gli umani). Non perde tempo nemmeno SpaceX di Elon Musk, che ha annunciato il suo primo volo con passeggeri sulla luna nel febbraio 2017, con la missione pianificata per il 2023.
BATTUTA D’ARRESTO NEL 2014
Vero è che Virgin Galactic è stata la prima società privata a realizzare voli spaziali umani, ma non è filato sempre tutto liscio. Durante un volo di prova nell’ottobre 2014 la navicella spaziale SpaceShipTwo di Virgin Galactic è andata distrutta ed è precipitata. Nello schianto perse la vita un copilota.
IL VIAGGIO SPAZIALE SECONDO BRANSON
Secondo il ceo Whitesides, con la quotazione di ieri, Virgin Galactic è ora “completamente finanziata” per lanciare il suo servizio commerciale nel 2020 e raggiungere la redditività. Gli 80 milioni di dollari in cassa equivalgono infatti ai 600 passeggeri futuri che hanno sborsato la bellezza di 250mila dollari per il biglietto “spaziale”. All’inizio di questo mese, Virgin Galactic ha svelato le tute spaziali e le altre attrezzature, sviluppate da Under Armour, che i passeggeri avrebbero ricevuto come parte del loro volo. La società prevede di iniziare a volare voli commerciali nel 2020 e punta a essere redditizia entro il 2021.