Emmanuel Macron batte Marine Le Pen e promette di traghettare la Francia verso una crescita economica solida, puntado su digitale e telemedicina
È Emmanuel Macron l’ottavo Presidente di Francia. Il candidato di En Marche! vince con il 66% dei voti, contro Marine Le Pen leader del Front National. Con i suoi 39 anni, è il presidente pù giovane nella Storia della nazione d’Oltralpe, battendo il record precedente di Luigi Napoleone Bonaparte, il futuro imperatore Napoleone III, eletto a 40 anni nel 1848. Promette di traghettare la Francia verso una crescita reale dell’economia, promette investimenti (anche nel digitale) e incentivi per una mobilità più sostenibile. Andiamo per gradi.
La vittoria di Emmanuel Macron
Nel ballottaggio per l’Eliseo, Emmanuel Macron ha battuto Marine le Pen con il 66,06% dei voti, rispettando le previsioni della vigilia. Ha ottenuto 20.703.631 voti, contro i 10.637.183 della leader del Fronte National, che comunque è riuscita ad imporsi sia nel dipartimento dell’Aisne, con il 52,91%, sia nel Pas-de-Calais con il 52,05%. A Parigi, Macron ha sfiorato il 90%, con Le Pen 10,32% delle preferenze.
“Oggi inizia una nuova era di speranza e fiducia per la Francia”, ha detto Macron. “È un onore e una grande responsabilità”.
Tra i primi pensieri anche quello rivolto agli elettori della Le Pen. “Rispetto la decisione di chi ha avuto dubbi, mi rendo conto che il voto a cui siete stati chiamati è stato fra due estremi, ma ora mi adopererò per proteggere i più deboli, per garantire l’unità della nazione. Dietro ogni parola che ho pronunciato ci sono volti, vite, ci siete voi. Ed è a voi che mi rivolgo. Siamo eredi di una grande storia e di un grande messaggio da trasmettere. Difenderò la Francia, i suoi interessi vitali. E difenderò l’Europa”.
Una vittoria debole
Se è vero che i numeri mostrano una vittoria schiacciante da parte di Emmanuel Macron, è anche vero che una più attenta analisi del voto mostra una Francia molto combattuta e poco convinta dei due candidati. Il turno elettorale è stato caratterizzato da un astensionismo record, con il 25% degli elettori che non si è recato alle urne. Le schede bianche si sono attestate tra il 10 e il 12% del totale. Traducendo, possiamo dire che 12 milioni di persone si sono astenute e più di 4 milioni hanno votato scheda bianca o nulla: dunque, 16,1 milioni di elettori non hanno votato per nessuno dei due candidati.
In base a quanto scritto da Le Monde, quella di Macron è una vottoria fragile e ci sono “molte ragioni per relativizzare questo successo”. Secondo l’analisi del quotidiano francese, chi ha votato lo ha fatto non per sostenere le politiche di Macron, ma per evitare che vincesse la Le Pen. E di questo “ne risentirà la Democrazia”.
Fa riflettere anche il risultato di Marine Le Pen, che ne esce sconfitta, ma doppiando i voti ottenuti dal padre nel 2002. Jean-Marie Le Pen, padre di Marine e fondatore del Fronte National, 15 anni fa era arrivato al ballottaggio delle presidenziali contro Jacques Chirac ma si era fermato al 17,8 per cento con poco più di 5,5 milioni di voti.
La reazione Europea
Europa felice della vittoria di Emmanuel Macron. Positiva la reazione del portavoce di Angela Merkel, Steffen Seibert, che su Twitter scrive che “È una vittoria per un’Europa forte e unita e per l’amicizia franco-tedesca”. Anche Paolo Gentiloni e Angelino Alfano hanno accolto positivamente la vittoria di Macron: “Evviva #Macron Presidente Una speranza si aggira per l’Europa”, scrive il Primo Ministro Italiano. “Emmanuel #Macron ha vinto. Brinda la Francia e chi crede nell’Europa, nel libero mercato, nella solidarietà. Lo aspettiamo a Taormina al #G7”, twitta Alfano.
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, dopo l’ufficializzazione dei risultati, ha scritto a Macron: “La sua elezione alla presidenza costituisce una prova di fiducia nel futuro e un segnale di adesione all’ideale dell’integrazione continentale. Un segnale particolarmente importante perchè giunge a poche settimane dal vertice dei capi di Stato e di Governo che a Roma hanno celebrato il 60mo anniversario dei Trattati istitutivi dell’Unione europea”.
Felici di questa vittoria anche il presidente della commissione europea, Jean-Claude Juncker, e il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk, che su Twitter ha scritto: “Congratulazioni ad Emmanuel Macron, ai francesi che hanno scelto la libertà, l’eguaglianza e la fratellanza e hanno detto no alla tirannia delle fake news”.
E’ davvero una vittoria per l’Europa?
Sembrerebbe di sì. Almeno per il momento. Emmanuel Macron ha fatto dell’Europa uno dei pilastri fondamentali del suo programma.
“Sono europeista, ho difeso costantemente durante questa elezione l’idea di Europa e le politiche europee perché credo sia estremamente importante per il popolo francese e per il nostro posto nella globalizzazione”, ha affermato in una intervista alla Bbc. Ma il giovane, in una visita in un quartiere di Parigi ha anche aggiunto “ dobbiamo affrontare la situazione, ascoltare la nostra gente e capire che oggi sono estremamente arrabbiati e impazienti e che il malfunzionamento nell’Unione europea non è più sostenibile. Quindi considero che il mio mandato sarà quello di riformare profondamente l’Unione e il progetto europeo”. E se le cose non cambiano “andremmo incontro a una Frexit”.
Crescita economica, Start up e digitale
Emmanul Macron ha dato vita al programma economicoo grazie al lavoro di un gruppo di 400 esperti guidati dall’ex ministro socialista dell’Economia Jean Pisani-Ferry. Il giovane promette, durante il suo mandato, di porre le basi per un nuovo modello di crescita, giusta e sostenibile.
Tra gli obiettivi che si pone Macron c’è quello del rispetto del limite del 3% di deficit nel rapporto con il PIL e quello di una riduzione della spesa pubblica per ben 60 miliardi entro un quinquennio. Il giovane indipendente (politicamente parlando), poi, promette investimenti pubblici per 50 miliardi in 5 anni allo scopo di sostenere la transizione digitale ed ecologica del paese.
Nei prossimi 5 anni, secondo i progetti dell’inquilino dell’Eliseo, in Francia non ci saranno aree bianche (ovvero aree in cui non è possibile avere accesso a internet). Le tlc saranno obbligate ad aumentare le antenne 4G presenti sul territorio e le aziende potranno contare sgli aiyti di Stato per la loro transizione verso il digitale. Non solo: entro il 2022, Emmanuel Macron si augura che tutte le procedure amministrative possano essere effettuate esclusivamente online. Verrà creao un account cittadino che darà accesso a tutto (come lo Spid italiano).
Il digitale entrerà anche nella Sanità. L’inquilino dell’Eliseo punta sulla telemedicina, perchè i medici possano in grado di monitorare i loro pazienti a distanza.
Una volta al potere, Macron sarà il primo Presidente a credere nel valore dell’innovazione e delle start up. Quando era ministro dell’Economia si è impegnato affinchè crescesse l’ecosistema delle startup francesi, portando al CES di Las Vegas i risultati della sua politica: 190 giovani e innovative imprese (un numero inferiore solo a Usa e Cina).
Durante il suo incarico, Macron ha fatto approvare una legislazione (che porta il suo nome) per semplificare il processo di creazione di una impresa, per facilitare i finanziamenti alle aziende giovani e per permettere di fallire per poi riprovarci, senza alcun problema. Grazie al lavoro di Macron, la Francia è diventata la culla delle start up, basti pensare che nei prossimi giorni dovrebbe essere inaugurato proprio nella nazione d’Oltralpe il più grande acceleratore del mondo, Station F., un campus che punta ad ospitare mille startup.
A favore delle imprese, poi, Emmanule Macron sostiene la riduzione della pressione fiscale. Per favorire il mercato del lavoro, invece, il candidato alla Presidenza propone un aumento del potere contrattuale dei lavoratori, estendo le salvaguardie di welfare in caso di disoccupazione e di carriera discontinua (senza conseguenze, dunque, per le aziende e per i titolari). Macron intende ampliare i beneficiari del salario universale di disoccupazione anche ai lavoratori autonomi e a coloro che si licenziano e favorire il lavoro stabile rendendo meno convenienti i contratti precari.
Per quanto riguarda le pensioni, Macron manterebbe l’età pensionabile a 62 anni e promette l’aumento delle minime di 100 euro.
Incentivi per una mobilità sostenibile
Emmanuel Macron si dice ambientalista e intende rendere la Francia un leader mondiale nella ricerca in materia di transizione ecologica. Il candidato all’Eliseo dunque intende quindi rispettare i trattati di Parigi epromette di eliminare le centrali a carbone entro cinque anni. L’energia arriverà dalle fonti rinnovabili che in un quinquennio dovrebbero raddoppiare, anche grazie al piano di investimenti da 50 miliardi di euro cui prima accennavamo.
Macron, inoltre, promuoverà la mobilità sostenibile, incentivando l’acquisto di automobili a basse emissioni grazie ad un bonus all’acquisto di 1000 euro.
Si punta sulla cybersecurity
Il giovane di En Marche! promette di aumentare l’organico delle forze di polizia di 10.000 unità e la spesa per la sicurezza, anche a sostegno della cybersecurity. Prevede anche l’introduzione di un servizio militare obbligatorio mensile per tutti i giovani.
Nessun provvedimento contro l’immigrazione, che Macron non ritiene causa del terrorismo francese.