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Broadcom

Perché la Ue (e non solo) scombina i piani di Broadcom con VMware

La Commissione europea ha aperto un'indagine sulla fusione Broadcom-VMware, temendo limitazioni alla concorrenza. Tutti i dettagli sull'operazione da 61 miliardi.

 

La Commissione europea ha annunciato ieri l’apertura di un’indagine sull’acquisizione di VMware, un’azienda statunitense di cloud computing, da parte di Broadcom, società di semiconduttori con sede in California.

L’operazione ha un valore di 61 miliardi di dollari, e permetterà a Broadcom di rafforzare la sua presenza nel settore dei software, andando a quasi triplicare le dimensioni della sua divisione dedicata.

Ma la Commissione europea, che si occupa dell’applicazione della normativa antitrust nell’Unione, ha detto che l’accordo potrebbe consentire a Broadcom di limitare la concorrenza sul mercato per alcuni componenti hardware.

ACCORDO SOTTO OSSERVAZIONE ANCHE IN UK E USA

L’accordo Broadcom-VMware non ha attirato l’attenzione solo dei regolatori europei. L’Autorità per la concorrenza e i mercati del Regno Unito, ad esempio, ha fatto sapere di stare esaminando il processo di acquisizione. E anche la Federal Trade Commission degli Stati Uniti, l’agenzia governativa che si occupa di tutela della concorrenza, ha richiesto alle due aziende informazioni sull’operazione.

LE RISPOSTE DI BROADCOM E VMWARE

Un portavoce di Broadcom ha dichiarato – come riportato dal Wall Street Journal – che “la combinazione di Broadcom e VMware permette alle aziende di accelerare l’innovazione e di ampliare le possibilità di scelta. Siamo fiduciosi che le autorità di regolamentazione se ne renderanno conto quando concluderanno la loro revisione”.

VMware, invece, ha detto che l’accordo con Broadcom garantirà più scelta e flessibilità ai clienti delle due società.

COSA TEME LA COMMISSIONE EUROPEA

L’Unione europea, al contrario, teme che l’acquisizione possa sconvolgere il mercato di alcuni componenti hardware, come le schede di rete e gli adattatori di memoria.

Ad esempio, Broadcom potrebbe limitare l’interoperabilità dei software di VMware con la componentistica hardware di aziende produttrici rivali. “Questo, a sua volta”, afferma la Commissione, “potrebbe portare a prezzi più alti, a una qualità inferiore e a una minore innovazione per i clienti commerciali e, infine, per i consumatori”.

A questo proposito, la Commissione ha detto di voler verificare se Broadcom possa ostacolare lo sviluppo di schede di di rete “smart” da parte di altri produttori, o se voglia cominciare a distribuire il proprio software assieme a quello di VMware per restringere le possibilità di scelta ai clienti.

I TEMPI

La Commissione europea avrà tempo fino a maggio per prendere una decisione sulla fusione.

L’amministratore delegato di Broadcom, Hock Tan, ha detto recentemente di prevedere che le attività di revisione dell’operazione con VMware termineranno nell’anno fiscale 2023.

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