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porno controllo età

Ultime ore per il libero accesso su OnlyFans, YouPorn e Pornhub poi il controllo età di Agcom

Dal 12 novembre non si potrà più accedere liberamente ai portali porno: chi si collega dall'Italia dovrà sottoporsi a sistemi di verifica dell'età o resterà tagliato fuori dai contenuti per adulti. Cosa prevede l'Agcom, come funzionano i servizi che certificano la propria anagrafica e quali sono gli evidenti limiti di tali barriere che rischiano di fermare soprattutto i boomer non i giovanissimi, scaltri e smaliziati

Libero porno in libero Stato? Può darsi, ma non libero accesso. Tra poche ore dovrebbe infatti scattare il provvedimento dell’Agcom, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, che richiede ai principali portali del porno internazionale di porre all’accesso una barriera di verifica dell’età certificata (non basterà più insomma la classica spunta dell’autocertificazione) finalizzata a rendere più ostico l’accesso ai contenuti per adulti a chi adulto non è ancora.

DAL 12 NOVEMBRE LA VERIFICA DELL’ETÀ SBARRERÀ I SITI PORNO

I portali che dovranno presentare una selezione all’accesso che venga certificata in modo univoco da terze parti ex art. 13-bis del decreto Caivano sono stati indicati dalla delibera Agcom 96/25/CONS in una lista ritoccata ancora nelle ultime ore.

In linea di massima, comunque, i siti individuati dall’Autorità italiana sono i seguenti:

  1. Pornhub
  2. Youporn
  3. Redtube
  4. Stripchat
  5. Xnxx
  6. Xvideos
  7. Xvideos Red
  8. Cameraboys.com
  9. Maturescam.com
  10. Mycams.com
  11. Mytrannycams.com
  12. Porndoelive.lsl.com
  13. Pornhdlive.com
  14. Joyourself.com
  15. Livejasmin
  16. Liveprivates.com
  17. Livesexasian.com
  18. Lsawards.com
  19. Lsl
  20. Pornhdlive.com
  21. Superporno (Canalporno)
  22. Pichaloca
  23. Porn300
  24. Porndroids
  25. Faphouse
  26. Jacquie Et Michel
  27. Olecams
  28. Onlyfans
  29. Xfree
  30. Xhamster
  31. Tiava
  32. Lupoporno
  33. Ixxx
  34. Tubegalore
  35. Gaymaletube
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COME SARÀ REGOLAMENTATO L’ACCESSO AI SITI PER ADULTI

I sistemi di verifica dell’età di cui si dovranno dotare i portali del porno dovranno essere conformi al Gdpr europeo (regolamento privacy) e il fornitore del sistema di screening dovrà essere indipendente rispetto agli stessi gestori di siti web e dalle piattaforme di condivisione di video pornografici. Insomma, i dati dell’internauta non dovranno finire in alcun modo a chi gestisce i siti per adulti.

Il soggetto terzo che fornisce la prova dell’età adempierà mettendo a disposizione un’app per la certificazione e generazione della prova. Può essere richiesto ad esempio di inquadrare un QR code per accedere al servizio di autenticazione: sarà quest’ultimo a inviare la prova della maggiore età tramite l’app direttamente al sito web, senza dover passare da nessun fornitore terzo.

SPID E CIE PER L’ACCESSO AL PORNO?

Nulla vieta che i portali si affidino ai sistemi di identità digitale nazionali (quindi Spid o Cie) dal momento che offrono tutte le garanzie di cui sopra e sono connessi a un database che ha tra i propri dati pure l’anagrafica dell’utente, ma onestamente si fatica a credere che qualcuno, nonostante tutte le rassicurazioni a tema Gdpr, si arrischi a servirsene per accedere a determinati siti.

COME FUNZIONANO I SERVIZI CHE CERTIFICANO L’ETÀ

I dati sulle ricerche Google certificano un aumento delle ricerche degli utenti in merito ad alcuni dei servizi più usati, come per esempio Yoti, un sito che fornisce proprio questo genere di servizio preferito già da diversi portali di questo settore che, per ovvie ragioni, non si compone di una utenza che ami farsi identificare.

Il sito in questione, infatti, oltre al metodo che prevede di scattare una foto alla propria carta di identità permette l’identificazione anagrafica facendosi un selfie: sarà un algoritmo, analizzando l’immagine, ad approvare o meno l’ingresso.

Certo, resta sul tavolo il dubbio legato al fatto che in questo modo si inviano (al gestore del servizio, non al portale porno) i propri dati biometrici: per gli utenti europei il server di riferimento è nel Regno Unito che post Brexit non è nemmeno così vicino (soprattutto dal punto di vista legale) a noi continentali. Yoti comunque afferma che i selfie e le scansioni dei documenti vengono cancellati conclusa la procedura di autenticazione o comunque dopo 25 ore se la sessione non si completa in modo corretto. Ma bisogna comunque fidarsi.

UN DIVIETO FACILMENTE AGGIRABILE?

Fa sorridere pensare che tale sbarramento sia in realtà fortemente limitato a livello tecnico e facilmente aggirabile soprattutto dai nativi digitali (e la stessa Agcom ne è consapevole, tant’è che scrive: “l’utilizzo di una VPN, che nasce per garantire sicurezza nell’utilizzo di Internet agli utenti, può allo stesso tempo consentire a un minore di eludere un sistema di verifica dell’età. Il soggetto tenuto, ai sensi della legge, a realizzare il sistema di controllo dell’età per l’accesso ai contenuti, non deve promuovere o fare comunque riferimento a qualsiasi meccanismo di elusione dei sistemi di age assurance”) con la conseguenza più scontata che tale barriera rischi di essere tale solo per i cosiddetti boomer, che però non abbisognano di tutele legate all’anagrafica, non per gli internauti più giovani e smaliziati.

 

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