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Spese Militari

Ecco le armi che l’Italia invierà all’Ucraina

Il governo ha approvato un nuovo decreto legge contenente misure di aiuto all’Ucraina tra cui l'invio di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari. L'Italia si unisce così alla lista dei Paesi che invieranno armi in Ucraina. Tutti i dettagli

 

L’Italia invierà armi all’Ucraina.

Ieri, 28 febbraio, il governo italiano ha approvato un nuovo decreto legge contenente misure di aiuto all’Ucraina tra cui l’invio di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari.

L’Italia aveva già deliberato un pagamento immediato di 110 milioni di euro al governo ucraino “in segno di solidarietà e sostegno”, aveva annunciato domenica su Twitter il ministro degli Esteri Luigi Di Maio.

Ma ora l’impegno di Roma in sostegno di Kiev si traduce anche in equipaggiamenti militari.

“Il decreto approvato dal governo condiziona, come sarebbe stato consigliato anche dal Quirinale, l’invio del materiale bellico al voto in Aula, a sigillare la copertura parlamentare su una scelta così delicata. Il decreto attuativo del ministro della Difesa Lorenzo Guerini dovrebbe essere firmato già oggi: saranno inviati sistemi anticarro e antiaereo, mitragliatrici leggere e pesanti e mortai, per un valore stimato tra i 100 e 150 milioni”, rivela Repubblica.

“Oggi in Parlamento potrà essere approvata una risoluzione di maggioranza che per la prima volta autorizzerà l’invio in Ucraina di materiali d’armamento anche offensivi (missili antiaereo e anticarro) in deroga alle rigide procedure previste dalla legge 185 del ’90 (Zanone-Ruggiero)”, sottolinea Il Sole 24 Ore. 

Tutti i dettagli.

IL NUOVO DECRETO LEGGE DEL GOVERNO

In particolare, — riferisce il comunicato di Palazzo Chigi — “il provvedimento contiene una norma abilitante che, dopo una preventiva risoluzione delle Camere, consente al Ministro della difesa di adottare un decreto interministeriale per la cessione alle autorità governative dell’Ucraina di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari. È prevista peraltro una deroga specifica ad alcune disposizioni vigenti”.

IL MATERIALE BELLICO NON LETALE

Il nuovo provvedimento si aggiunge al primo decreto legge sull’Ucraina (25 febbraio 2022, n.14). Questo prevedeva la spesa di 12 milioni di euro per “la cessione, a titolo gratuito, di mezzi e materiali di equipaggiamento militari non letali di protezione alle autorità governative dell’Ucraina”. Ma come specifica il testo, si tratta solo di armamenti per la difesa e dunque non letali.

Come si può leggere nella relazione tecnica allega nell’elenco figurano: giubbotti; elmetti in kevlar; metal detector e robot per lo sminamento.

Fonte: Camera

Oggi invece il Parlamento dovrà approvare la risoluzione per invio di materiale bellico letale.

LE ARMI CHE L’ITALIA INVIERÀ IN UCRAINA

Ma quali sono questi mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari che Roma invierà a Kiev?

“L’elenco esiste già ma è top secret” rimarca il quotidiano confindustriale. “Da quanto filtra sembra che le spedizioni prevederebbero l’invio di centinaia di missili anticarro e antiaereo Stinger e Spike facilmente trasportabili, mortai, migliaia di mitragliatrici pesanti Browning e leggere MG,  riporta Il Sole 24 Ore.

MISSILI ANTICARRO E ANTIAEREO STINGER, ESCLUSI SPIKE?

Secondo DefenseNews, tra le armi autorizzate dall’Italia inviate a Kiev figurano “missili antiaerei Stinger, mortai e armi anticarro Milan, o Panzerfaust. I media italiani avevano affermato che i missili Spike di fabbricazione israeliana sarebbero stati inclusi nel pacchetto, ma una fonte della difesa ne esclude la possibilità. Israele dovrebbe infatti approvarne l’uso ed è improbabile che lo faccia”.

Tra le altre armi della lista italiana c’erano le mitragliatrici pesanti Browning, le mitragliatrici leggere di tipo MG e i sistemi anti-IED.

“La spedizione potrebbe essere trasportata in aereo in Romania o Polonia e consegnata oltre il confine con l’Ucraina”, segnala DefenseNews.

Dunque, questa lista di armi dovrà ricevere l’approvazione dal parlamento italiano prima dell’invio in Ucraina.

LE PAROLE DI GUERINI

“Anche l’Italia, nell’ambito delle decisioni assunte dall’Unione Europea e dopo i previsti passaggi istituzionali nazionali, invierà sistemi d’arma ed altri equipaggiamenti militari in favore delle Forze Armate ucraine” aveva preannunciato il Ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, alla riunione in videoconferenza dei ministri della Difesa Ue.

“Abbiamo l’esigenza di coordinarci e di agire rapidamente” ha sottolineato Guerini.

Inoltre, il ministro ha espresso apprezzamento per la decisione dell’Ue di supportare la resilienza e la difesa ucraine attraverso lo European Peace Facility e ha concordato anche sull’opportunità di coordinare tutte le attività di sostegno alle Forze Armate ucraine e l’invio di materiale e equipaggiamento militare, in collaborazione con Stati Uniti e Regno Unito.

E L’IMPEGNO DEI NOSTRI MILITARI?

Infine, dall’Italia partiranno soltanto armamenti, nessun militare italiano al momento sarà stanziato in territorio ucraino.

Il nostro paese non prende parte attiva nel conflitto.

“Alla luce di quanto sta accadendo in Ucraina e delle notizie che rimbalzano è giusto ringraziare la Difesa per aver ben chiarito quale sarà l’impegno dei nostri militari e che pur facendo parte della Nato non li manderemo a morire” ha precisato in un post il tenente colonnello Gianfranco Paglia, consigliere del ministro della Difesa.

“Andranno a rafforzare il contingente Nato per presidiare i paesi limitrofi all’area di crisi che fanno parte del Patto Atlantico, ma in nessun modo i militari italiani sono autorizzati ad entrare in Ucraina, servirebbe un’autorizzazione del parlamento. Spero davvero che ciò aiuti le famiglie dei militari ed eviti inutili allarmismi. La situazione è molto delicata ma non si è sprovveduti nel mettere a rischio vite umane”, ha concluso il consigliere del ministro Guerini.

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