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Tutto su Thor, il sistema antidroni progettato da Bae Systems, Leidos e Verus Research per gli Stati Uniti

Visto che le minacce dei droni diventano sempre più sofisticate, come emerso nella guerra in Ucraina, l'Aeronautica statunitense sta testando un sistema d'arma a microonde ad alta potenza chiamato Tactical High Power Microwave Operational Responder (Thor), progettato per proteggere le basi dagli sciami di droni

Si chiama come la divinità del tuono secondo la mitologia germanica la nuova arma “killer di droni” dell’Usaf.

Lo scorso 16 maggio l’Air Force Research Laboratory (AFRL) dell’Aeronautica statunitense ha annunciato che un sistema noto come Tactical High-power Operational Responder (Thor) è riuscito ad abbattere bersagli aerei più piccoli in un attacco simulato. “Un sistema contro-drone a microonde ad alta potenza, Thor è progettato per ingaggiare più droni a breve distanza in un ruolo di difesa puntuale” spiega The Drive.

Condotta presso il Chestnut Test Site nel New Mexico il 5 aprile, l’attività ha simulato un attacco di sciami nel mondo reale contro risorse militari. Thor ha ingaggiato i bersagli e li ha fatti cadere dal cielo usando i suoi impulsi a microonde non cinetici, alla velocità della luce. Secondo Adrian Lucero, responsabile del programma Thor, l’arma si è dimostrata efficace nel neutralizzare più bersagli anche se non era mai stata testata prima contro i tipi di droni utilizzati nel processo.

Dunque “una nuova arma, potenzialmente in grado di cambiare il corso di molti conflitti contemporanei, non ultimo quello in Ucraina. Gli ingegneri Usa potrebbero presto mettere in campo uno strumento capace di far fronte, o addirittura prevenire, sequenze di attacchi come quella che ha colpito l’Ucraina negli ultimi giorni, con offensive messe a segno anche da droni lowcost iraniani” ha commentato il Corriere.

Tutti i dettagli.

COME FUNZIONA IL SISTEMA THOR

Man mano che i piccoli droni diventano più economici, più efficaci e disponibili per i consumatori di tutti i giorni, aumenta la potenziale minaccia che potrebbero rappresentare per le basi militari, come emerso durante la guerra in Ucraina.

Negli ultimi anni l’Air Force Research Laboratory presso la Kirtland Air Force Base ad Albuquerque, New Mexico, ha sviluppato il sistema Thor, che utilizza brevi raffiche di microonde ad alta potenza per disabilitare i veicoli aerei senza pilota (UAV). Funziona con un generatore ed è immagazzinato in un container, il che significa che può essere trasportato quasi ovunque e installato in un paio d’ore.

L’OBIETTIVO

Questo sistema è effettivamente progettato per eliminare un gran numero di droni contemporaneamente e ha una portata maggiore rispetto a proiettili o reti. Nel 2019, la responsabile del programma Thor, Amber Anderson, affermava che il sistema “funziona come una torcia” e che qualsiasi cosa catturata dal raggio “sarà abbattuta… in un batter d’occhio”, come riporta The Verge. Thor ha fatto il suo debutto nel 2019, dopo un rapido ciclo di sviluppo di 18 mesi.

IL COSTO E LE AZIENDE COINVOLTE NEL PROGETTO

L’aeronautica americana ha speso 15 milioni di dollari per sviluppare Thor con BAE Systems, Leidos e Verus Research, una società di ingegneria con sede ad Albuquerque.

IL TEST CONDOTTO IN PRIMAVERA

Durante la dimostrazione del 5 aprile, il capitano Eric Plummer, un ingegnere collaudatore del Directed Energy Directorate (DED) dell’AFRL, è stato responsabile del puntamento del sistema THOR in quanto “ha coinvolto uno sciame di bersagli multipli”. “THOR è stato eccezionalmente efficace nel disabilitare lo sciame con il suo raggio ampio, gli alti picchi di potenza e il gimbal in rapido movimento per tracciare e disabilitare i bersagli”, ha spiegato Plummer.

LE RICADUTE

Infine, dal momento che Thor può essere utilizzato contro più bersagli contemporaneamente, secondo The Drive ciò lo rende “un’arma potenzialmente inestimabile per la difesa contro gli sciami di droni dove altre difese ravvicinate, dai sistemi di armi ai laser, possono avere difficoltà”.

 

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