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Droni Dji

Tutto su DJI, la società cinese di droni nella blacklist americana

La cinese DJI, il più grande produttore di droni commerciali al mondo, continua a dominare il mercato, nonostante dal dicembre 2021 sia inserito nella lista nera degli Stati Uniti

Nonostante il bando a stelle e strisce, la cinese DJI è leader del settore dei droni.

Nel dicembre 2021 la società con sede a Shenzhen è stata inserita nella lista nera (blacklist) dal dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti per i suoi presunti legami con la sorveglianza dei musulmani uiguri nella regione cinese dello Xinjiang.

Non solo. L’anno scorso la società cinese è rimasta coinvolta nel conflitto tra Russia e Ucraina. DJI ha sospeso le vendite dei suoi prodotti in Russia e Ucraina ad aprile. Tale sospensione continua ad essere in vigore.

“La sospensione delle operazioni da parte del più grande produttore mondiale di droni commerciali è insolita per una grande azienda cinese” ha commentato all’epoca la Bbc.

Tuttavia, come segnala questa settimana Cnbc, Dji resta il più grande produttore di droni al mondo.

Tutti i dettagli.

COSA FA LA CINESE DJI

L’azienda – il nome completo è SZ DJI Technology Co. – è stata fondata nel 2006 da Frank Wang, Nel 2013 ha rilasciato il suo primo drone pronto al volo, il Phantom 1. Oggi la società realizza droni principalmente per scopi commerciali (riprese e fotografie), ma i suoi prodotti sono stati utilizzati anche dai corpi di sicurezza cinesi. Nel 2017, ad esempio, annunciò un accordo di “cooperazione strategica” con le autorità dello Xinjiang sulla fornitura di droni per operazioni di polizia.

DJI impiega attualmente oltre 14.000 dipendenti. Secondo Welsh, il 25% dei dipendenti di DJI si occupa di ricerca e sviluppo, a testimonianza dell’attenzione dell’azienda all’innovazione.

LEADER DEL MERCATO DEI DRONI

Dal cinema, alla semina agricola alla ricerca e salvataggio, i droni DJI sono impiegati per molti scopi in diversi settori, ricorda Cnbc.

La società cinese attualmente domina oltre il 70% del mercato globale dei droni. Secondo un rapporto di Drone Industry Insights, il mercato dovrebbe crescere da 30,6 miliardi di dollari nel 2022 a 55,8 miliardi di dollari entro il 2030.

IL BUSINESS AMERICANO

Oltre a essere il più grande produttore di droni al mondo, nel 2020 DJI occupava una posizione dominante nel mercato statunitense, quello principale per il suo business: ha una quota del 77%; Intel, al secondo posto, non arriva al 4.

Negli Stati Uniti e in altri paesi stranieri, i droni del produttore DJI hanno attratto molti consumatori grazie al loro prezzo basso, facilità d’uso, marketing diffuso e attività di lobbying, osserva Defense News.

L’INSERIMENTO NELLA BLACK LIST USA

Ma nel 2020 il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti ha inserito i droni DJI nel suo elenco di entità, che impone requisiti di licenza aggiuntivi per i trasferimenti di tecnologia alle entità straniere, ricorda ancora Defense News.

Nel luglio 2021, il Pentagono ha rilasciato una dichiarazione speciale riaffermando la sua opinione secondo cui i sistemi DJI sono “potenziali minacce alla sicurezza nazionale”. Nel dicembre dello stesso anno, il Dipartimento del Tesoro ha vietato gli investimenti statunitensi in DJI. Lo scorso ottobre, il Dipartimento della Difesa ha incluso DJI nella sua lista delle “compagnie militari cinesi”. La lista nera vieta anche agli investitori americani di acquistare o vendere azioni della società.

“Abbiamo dichiarato inequivocabilmente che non abbiamo avuto nulla a che fare con il trattamento degli uiguri nello Xinjiang”, si difende Welsh.

IL “COINVOLGIMENTO” NEL CAMPO DI BATTAGLIA TRA RUSSIA E UCRAINA

Infine, arriviamo all’anno scorso quando a marzo, all’indomani dell’invasione russa, il vice primo ministro ucraino, Mykhailo Fedorov, ha sollecitato DJI su Twitter affermando che la Russia stava usando i droni DJI per aiutare a colpire i missili. La società cinese ha negato le accuse. Inoltre ha insistito sul fatto che i suoi prodotti sono progettati per uso civile e “non soddisfano le specifiche militari”.

“Certamente non supportiamo il loro uso per il combattimento”, ha rinnovato a Cncb Adam Welsh, Head of Global Policy di DJI. “La cosa spiacevole è che è un prodotto molto affidabile. Quindi, è diventato un prodotto di scelta, anche per coloro che vogliono usare un drone in modo inappropriato” ha aggiunto il manager della società cinese.

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