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Bassanini Open Fiber

Tutte le frecciatine di Open Fiber a Tim sulla rete unica

Che cosa ha risposto Open Fiber alle parole di Luigi Gubitosi (Tim) sulla rete unica

 

Tensioni a fior di pelle tra Tim e Open Fiber che pure dovrebbe dare vita – sotto gli auspici sia del Conte 1 che del Conte 2 – a una società unitaria della rete.

Ecco le ultime novità dopo le stilettate espresse ieri dal numero uno di Tim, Luigi Gubitosi.

“Si tratta di una operazione né auspicata dagli altri operatori sul mercato (che si sono espressi chiaramente in materia), né coerente con i principi di concorrenza”: così Open Fiber ha risposto a Tim (qui le parole di Gubitosi) e al progetto di una rete unitaria sotto il controllo del gruppo Tim. Progetto che da mesi, oramai, vede in atto un dibattito che coinvolge Telecom Italia, Enel e Cassa Depositi e Prestiti (Enel e Cdp detengono rispettivamente il 50% di Open Fiber e Cdp ha anche quota in Tim), fondi internazionali, advisor e banche.

PROGETTO TIM NON AUSPICABILE

Luigi Gubitosi, ad di Tim, vuole una fusione con rete unica a controllo Telecom Italia, ma Open Fiber e gli altri operatori sono di diverso avviso: “L’annuncio da parte di TIM di un progetto di acquisizione della società, forse anche al fine di inglobare il pericolo concorrenziale e poter quindi ricostituire un monopolio in capo all’operatore verticalmente integrato, appare un’ulteriore dimostrazione dell’efficacia del modello di business di Open Fiber”, ma, scrive Open Fiber, “si tratta di una operazione né auspicata”, “né coerente con i principi di concorrenza”.

TIM DENIGRA OPEN FIBER

Il progetto di Tim, che la riporterebbe ad avere un ruolo da monopolista nel settore della fibra, per l’azienda di Enel e Cdp va anche a “denigrare un modello di business, quello dell’operatore wholesale only (ovvero della rete dis-integrata, secondo l’espressione del suo AD), il cui valore pro-competitivo è stato invece riconosciuto – assieme a quello del coinvestimento aperto – nel recente Codice Europeo delle Comunicazioni Elettroniche e che anche nell’ultima indagine congiunta di AGCOM e AGCM aveva individuato come soluzione preferibile”.

TELECOM CONTRO TUTTI

Non solo, spiega sempre la società della fibra, il progetto che vuole portare avanti Gubitosi non troverebbe l’approvazione degli “operatori del mercato italiano”, i quali “hanno sottoscritto accordi con Open Fiber”. Nessun accordo, invece, è stato siglato da Tim con che comunque avrebbe “manifestato l’intenzione di comprare numerose linee” ma “ancora non ha dato seguito alle sue dichiarazioni”.

LA CHIUSURA DI BASSANINI

La posizione di Open Fiber pare dunque chiara. Anche le parole di Franco Bassanini, durante il convegno 5g Italy, non lasciano spazio a dubbi: una fusione con rete unica e controllo Telecom “non è più nel perimetro delle possibilità che le autorità di regolazione possono accettare”. E’ possibile valutare la possibilità di “una rete unica non verticalmente integrata oppure la competizione infrastrutturale che nel tempo potrebbe rilevarsi non sostenibile e all’avanguardia”.

OPEN FIBER: I RISULTATI RAGGIUNTI

Mollare la presa, dopo tre anni di lavoro, per la società di Enel e Cdp non è certo facile: la società ha portato la fibra a circa 8 milioni di Unità Immobiliari, ha connesso oltre 130 e circa 6 milioni di famiglie, nonostante chiosa la società “i 13 ricorsi Tim che hanno bloccato per mesi l’avvio del progetto”.

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