La compagnia taiwanese Tsmc, la più grande e sofisticata costruttrice di microchip su contratto, sarà esentata dai dazi al 100 per cento imposti dagli Stati Uniti sulle importazioni di semiconduttori.
AZIONI SU LIVELLI RECORD
La notizia ha fatto crescere le azioni della società del 4,8 per cento, fino al valore record di 1180 dollari taiwanesi (circa 39,5 dollari statunitensi). Tsmc, che ha una capitalizzazione di mercato di circa 1000 miliardi di dollari, vale da sola quasi il 40 per cento dell’indice borsistico taiwanese.
LE PREVISIONI DEL GOVERNO DI TAIWAN
Ad annunciare l’esenzione di Tsmc dai dazi “perché ha aperto degli stabilimenti negli Stati Uniti” è stato il ministro taiwanese Liu Chin-ching, a capo del Consiglio per lo sviluppo nazionale. Ha aggiunto che il governo americano è disponibile a proseguire le trattative commerciali con quello di Taipei e che nel 2025, nonostante i dazi, è prevista una crescita del 3,1 per cento dell’economia taiwanese.
Gli Stati Uniti hanno messo un dazio del 20 per cento sulle importazioni di merci da Taiwan, specificando però che il settore dei microchip sarebbe stato sottoposto a condizioni differenti: l’aliquota, comunque, è più alta di quella (al 15 per cento) applicata dall’America sul Giappone e sulla Corea del sud, le principali concorrenti commerciali di Taiwan a livello regionale.
Tsmc è fondamentale per l’economia di Taiwan: grazie ai microchip avanzati costruiti dall’azienda, che sono fondamentali per i sistemi di intelligenza artificiale, le esportazioni tecnologiche del paese sono cresciute del 7,9 per cento nel secondo trimestre del 2025, il ritmo più elevato degli ultimi quattro anni.
TSMC ALLE PRESE CON I DAZI AMERICANI
Il ministro Liu ha spiegato che United Microelectronics (il secondo produttore di microchip più grande di Taiwan) potrebbe ridurre l’impatto dei dazi in virtù della sua collaborazione con la società statunitense Intel. Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, infatti, ha detto sì che imporrà dei dazi al 100 per cento sulle importazioni di semiconduttori, ma esenterà le aziende che hanno investito in capacità manifatturiera sul suolo americano: “se stai costruendo negli Stati Uniti d’America, non ci sono costi”, ha dichiarato a questo proposito Trump, “anche se stai costruendo e non stai ancora producendo”.
Lo scorso marzo Tsmc aveva annunciato un investimento aggiuntivo di 100 miliardi di dollari negli Stati Uniti, portando così la cifra totale a 165 miliardi: la compagnia si doterà di tre fabbriche in più, due impianti di confezionamento di microchip e un centro di ricerca e sviluppo in Arizona.
Ad evitare le tariffe, oltre a Tsmc, saranno anche Apple e probabilmente il gruppo sudcoreano Samsung Electronics, che possiede delle fabbriche in Texas.