skip to Main Content

Tlc Europee

Tim, Open Fiber, Iliad, 5G e Poste. Che cosa ha detto Di Maio in Parlamento

Banda ultra larga, 5G, sì a una società unica della rete fra Tim e Open Fiber e occhio a Iliad. Ecco alcuni dei temi affrontati ieri da Luigi Di Maio, ministro dello Sviluppo economico, nel corso dell’audizione alla Commissione Trasporti della Camera per illustrare le linee programmatiche del suo dicastero. LA PREMESSA SU TLC E…

Banda ultra larga, 5G, sì a una società unica della rete fra Tim e Open Fiber e occhio a Iliad. Ecco alcuni dei temi affrontati ieri da Luigi Di Maio, ministro dello Sviluppo economico, nel corso dell’audizione alla Commissione Trasporti della Camera per illustrare le linee programmatiche del suo dicastero.

LA PREMESSA SU TLC E DINTORNI

Il punto di partenza è che è “di vitale importanza per il nostro Paese investire sull’innovazione e sulla tecnologia per un nuovo miracolo economico” e che verrà promossa la creazione, in seno ad ogni ministero, “di un avamposto digitale che sovraintenda alle iniziative digitali dei singoli Ministeri e si coordini con gli altri Ministeri in una strategia di sviluppo unitaria”.

DOSSIER TIM

“Scorporo della rete? Faremo un buon lavoro se affronteremo questo tema da un punto di vista di strategicità di quella infrastruttura e di sovranità di un Paese. Se pensiamo solo ad un progetto economico, andiamo fuori strada”, ha sottolineato il vicepremier.

OPEN FIBER E BANDA LARGA

Nel corso dell’audizione grande spazio è dato poi al tema della banda ultra larga. Qui da parte del governo sono pronti 1,3 miliardi per stimolarne la domanda.

“Allo stesso tempo noi guardiamo al modello Open fiber, ma deve essere chiaro che per lo scorporo della rete, dobbiamo capire cosa si intende, perché non e’ che ci stanno dando i cavi in rame che stanno sotto terra, stiamo parlando di un asset aziendale”, ha detto Di Maio. Il governo, dunque, guarda “con interesse ad iniziative volte alla creazione di una società della rete unica sul modello “wholesale only” in grado di consentire agli operatori di competere sul terreno dei servizi».

CAPITOLO 5G

Il ministro ha anche affrontato il dossier 5G: “L’11 luglio 2018 il Mise ha avviato la procedura di gara per l’assegnazione dei diritti d’uso di frequenze radioelettriche da destinare a servizi di comunicazione elettronica in larga banda mobili terrestri bidirezionali nelle bande 694-790 MHz, 3600-3800 MHz e 26.5-27.5 GHz. Si prevede di chiudere la gara entro settembre 2018 in modo da contabilizzare gli introiti entro la fine dell’anno”, ha detto il ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro, Luigi Di Maio, in audizione alla Camera, precisando che “gli introiti stimati sono pari a circa 2,5 miliardi”. “In relazione alla procedura di assegnazione delle frequenze, così come delineata a livello comunitario e nazionale, il Ministero nei prossimi giorni provvederà a pubblicare la roadmap nazionale assicurando il rispetto del termine ultimo del 2022”, ha detto Di Maio.

E POSTE?

Di Maio – ha scritto l’agenzia La Presse – ha stuzzicato anche un altro big player come Poste a migliorare la qualità dei servizi in un momento di grande concorrenza. Puntando sempre sull’innovazione tecnologica.

DOSSIER ILIAD

Un faro del governo su Iliad, la società francese della telefonia sbarcata in Italia. Ad Iliad “abbiamo inviato delle prescrizioni” perché si adegui alle norme in materia di antiterrorismo, ha detto il ministro dello Sviluppo, rispondendo in audizione alla Commissione Trasporti della Camera, e precisando che sul tema è stato allertato anche il ministro dell’interno Matteo Salvini perché il solo rischio di avere una sim non registrata per utilizzi da parte di organizzazioni terroristiche o criminali ci mette a serio rischio. La questione, ha aggiunto, “potrebbe creare anche problemi di concorrenza sleale”.

Back To Top