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Tim Open Fiber

Tim, la rete unica con Open Fiber e il nodo presidenza. La lettera di Asati a governo, Cdp, Vivendi e Elliott

Ecco il testo che ieri Asati (l'associazione dei piccoli azionisti di Tim-Telecom Italia presieduta da Franco Lombardi) ha inviato al governo, alla Cassa depositi e prestiti, a Vivendi ed Elliott.

 

Oggetto: Una rete unica e neutrale, attraverso la convergenza della rete di TIM con quella di Open Fiber

In questi ultimi giorni, il Governo si è espresso ancora una volta a favore della creazione di una “rete unica” oggetto, peraltro, della recente legge n. 136 del 17 dicembre 2018 (approvata dal Parlamento a larga maggioranza) che ha promosso l’aggregazione volontaria dei beni relativi alla rete di accesso attraverso, in particolare, il riconoscimento di adeguati meccanismi incentivanti la remunerazione del capitale investito, tenendo conto del costo storico degli investimenti effettuati in relazione alle reti di accesso trasferite, della forza lavoro dei soggetti giuridici coinvolti e delle migliori pratiche regolatorie europee e nazionali adottate in altri servizi e industrie a rete.

Asati (Associazione dei piccoli Azionisti di Telecom Italia, pari a circa 8.800 di cui 6.800 dipendenti, impiegati, dirigenti e pensionati e 2.000 piccoli azionisti esterni alla società) ha più volte rappresentato alle competenti Istituzioni la necessità di adottare una nuova ed efficace politica industriale di settore, mirata alla realizzazione di una rete unica e neutrale per favorire una maggiore crescita, competitività e produttività del sistema Paese.

Infatti, il passaggio dal rame alla fibra richiede ingenti investimenti con un ritorno di lungo periodo, non sostenibili economicamente qualora duplicati e realizzati da più operatori (soprattutto nelle principali aree metropolitane), in un contesto di mercato caratterizzato da una rapida evoluzione tecnologica, da una crescita esponenziale del traffico a banda ultralarga e da una domanda crescente di servizi di comunicazione elettronica.

Una rete unica e neutrale, attraverso la convergenza della rete di Tim con quella di Open Fiber, garantirebbe una piena parità di accesso a tutti gli operatori, eviterebbe diseconomie, abiliterebbe i nuovi servizi della comunicazione globale, consentendo al nostro Paese di eliminare il divario digitale ultrabroadband con altri partners europei che stanno avanzando in maniera più decisa per il raggiungimento degli obiettivi posti dall’Agenda Digitale (entro il 2020, tutti dovrebbero avere accesso a connessioni superiori a 30 Mbps e almeno il 50% delle famiglie dovrebbero essere abbonate con connessioni al di sopra di 100 Mbps) e dalla Gigabit Society (entro il 2025 assicurare connessioni simmetriche di 1 Gbps in tutte le strutture pubbliche e di almeno 100 Mbps per tutte le famiglie).

La gestione e la direzione della “rete unica” e cioè di un servizio di interesse economico generale richiede una nuova e più efficace governance in grado di superare quelle criticità legate ad una continua e accesa contrapposizione tra le posizioni assunte dai due principali azionisti di Tim, un contrasto che ha influenzato negativamente anche il corso del titolo della società.

Asati auspica, quindi, la creazione, nei tempi più brevi, della “rete unica” procedendo secondo le linee guida indicate dalla citata legge n. 136 e, in vista del prossimo CdA TIM del 21 ottobre 2019, e auspica la nomina di un nuovo Presidente dotato di alta e riconosciuta professionalità e competenza, nell’ambito del settore Tlc, in grado di garantire una più efficace governance per ristabilire un CdA unito e compatto al fine di supportare al meglio le sfide che la società si accinge ad affrontare.

 

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