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Brunetta

Tim e Microsoft con i soldi del Pnrr formeranno gli statali

Il ministro per la Pa, Brunetta, ha presentato un piano di formazione per 3,2 milioni dipendenti della Pa al quale hanno già aderito Microsoft e Tim   Al via il progetto per la riqualificazione di 3 milioni e 200 mila dipendenti della Pubblica amministrazione Il programma “Ri-formare la Pa. Persone qualificate per qualificare il Paese”…

 

Al via il progetto per la riqualificazione di 3 milioni e 200 mila dipendenti della Pubblica amministrazione

Il programma “Ri-formare la Pa. Persone qualificate per qualificare il Paese” sarà finanziato da 2 miliardi di risorse del Pnrr in 5 anni. A presentarlo ieri mattina presso Palazzo Vidoni il ministro Renato Brunetta insieme alla titolare dell’Università Maria Cristina Messa.

Il piano porterà ad acquisire le competenze necessarie a sostenere le transizioni che il Paese deve affrontare, in primis quella digitale.

Per la laurea dei dipendenti pubblici arrivano incentivi seri secondo Brunetta: “I dipendenti pagheranno un terzo dell’iscrizione, perché il resto lo scontano le università e lo Stato. Per fare alfabetizzazione informatica: basica e specializzazione. Con questa cura i dipendenti guadagneranno di più e faranno più carriera”, ha commentato il ministro per la Pa ai microfoni di Rai News 24.

Tra i primi atenei ad aderire al progetto c’è l’Università La Sapienza di Roma. “Sapienza si è resa disponibile a garantire, fin dal secondo semestre dell’anno accademico in corso, l’iscrizione del personale in servizio nelle pubbliche amministrazioni a cinque corsi di laurea offerti dalla nostra Università”, ha commentato Antonella Polimeni, rettrice dell’ateneo romano.

Questo programma di formazione prevede anche l’accordo con i grandi player tecnologici per accelerare sulla digitalizzazione. Alla presentazione di ieri presenti infatti anche i rappresentanti di Tim, il presidente Salvatore Rossi, e di Microsoft Italia, il direttore Pa Stefano Stinchi, che hanno già siglato l’alleanza con la Funzione pubblica.

Ma non saranno gli unici. “Parte da oggi una chiamata ai grandi player per offrirci pacchetti formativi”, ha annunciato il ministro Brunetta.

Tutti i dettagli.

IL PROGRAMMA

Il programma è articolato in due filoni: il primo, inaugurato dal protocollo d’intesa siglato a ottobre scorso dai ministri Brunetta e Messa, punta ad accrescere le conoscenze e le competenze dei lavoratori pubblici agevolando, grazie alla collaborazione della Crui, l’iscrizione a corsi di laurea e master presso tutte le università italiane; il secondo prevede l’avvio di programmi formativi specifici per sostenere le transizioni previste dal Pnrr, a cominciare da quella digitale, con partner pubblici e privati, nazionali e internazionali. E con un’attenzione particolare riservata alla formazione sulla cybersecurity, oggetto di un progetto già avviato con il ministero della Difesa.

LE RISORSE

“In cinque anni abbiamo a disposizione quasi un miliardo di euro per uno scatto in avanti della Pa” ha sottolinea Brunetta. Tra Pnrr e fondi strutturali (circa 200 milioni annui) da spendere entro il 2026, cui si aggiungono 50 milioni annui previsti in legge di Bilancio che si sommano alla spesa attuale di 150 milioni annui, per un totale quindi di circa due miliardi, evidenzia l‘Huffington Post.

GLI OBIETTIVI

“Duplice è anche l’obiettivo: adeguare le competenze di un organico che in media ha superato i 51 anni di età (54 in regioni ed enti locali) alle esigenze della digitalizzazione e dei piani di transizione ecologica, ma anche ricostruire una motivazione che spesso nei dipendenti pubblici si è persa negli anni della dieta post-crisi finanziaria”, sottolinea il Sole 24 Ore.

PROGETTO SYLLABUS COME MODELLO DI RIFERIMENTO PER LA FORMAZIONE

Il modello di riferimento per la formazione sulle competenze digitali è il progetto ‘Syllabus’ del Dipartimento della Funzione pubblica. La formazione si svolgerà sulla piattaforma online del Dipartimento attraverso il rilascio di un ‘open badge’ che riporta i corsi frequentati e i test superati. I dati complessivi saranno registrati in un ‘fascicolo delle competenze’, parte integrante del ‘fascicolo del dipendente’, realizzato con il coinvolgimento di Sogei nel progetto.

LA FORMAZIONE VALORIZZATA NEI NUOVI CONTRATTI DI LAVORO

“All’immissione di competenze dovuta ai flussi in ingresso si accompagnerà un investimento massiccio nella formazione dei dipendenti pubblici già in servizio, valorizzata nei nuovi contratti di lavoro, attraverso miglioramenti di carriera e di retribuzione, e rafforzata dal rilancio della Scuola nazionale dell’amministrazione (Sna) e di Formez Pa”, ha rimarcato Brunetta.

Nell’occasione, il presidente dell’Aran (la società pubblica che stipula i contratti della Pa) Antonio Naddeo ha sottolineato come “uno dei punti fondamentali del nuovo contratto per il comparto Funzioni centrali è il potenziamento della formazione e dello sviluppo delle competenze del personale”.

TIM E MICROSOFT I PRIMI A BORDO DEL PROGETTO INAUGURATO DA BRUNETTA

I dipendenti della PA potranno inoltre accedere gratuitamente all’offerta formativa di Tim e Microsoft.

“Tim e Microsoft sono apripista con le loro proposte formative” , ha spiegato Marcello Fiori, Capo del Dipartimento della Funzione pubblica.

“Con le nostre piattaforme di formazione parteciperemo al progetto ‘Ri-formare la PA’, offrendo oltre 40 corsi sulle tecnologie più diffuse, eventi di formazione specifici sulle competenze digitali più richieste, erogati in modalità ibrida, e percorsi di certificazione delle competenze informatiche”, ha spiegato Stinchi di Microsoft.

Ma non saranno gli unici. Altre aziende potranno fornire il loro contributo al processo di innovazione della Pa attraverso l’avviso pubblico che scade il 31 gennaio.

“UNA DELLE RICADUTE PIÙ IMPORTANTI DEL RECOVERY”

“Anche se fin qui è stato tra i filoni meno pubblicizzati del Pnrr, in un dibattito pubblico che finora ha guardato più che altro ai miliardi degli investimenti e alle leggi di riforma, nelle intenzioni del titolare di Palazzo Vidoni il maxi-piano di formazione dei dipendenti pubblici dovrebbe offrire una delle più importanti ricadute strutturali del Recovery, che oltre a ferrovie e infrastrutture digitali dovrebbe costruire in Italia un contesto generale più favorevole alla crescita. L’obiettivo è ambizioso soprattutto se confrontato con il quadro attuale: che in una Pa invecchiata dai lunghi anni di turn over al lumicino e dai tagli di spesa ha visto quasi scomparire la formazione dall’orizzonte del pubblico impiego. Nel 2019 le Pa hanno speso per questa voce 163,7 milioni di euro, circa il 40% in meno rispetto a dieci anni prima quando sono state scritte le norme che hanno fatto rientrare la formazione fra i costi da abbattere”, commenta il Sole 24 Ore.

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