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Tiktok Videogame

TikTok, tutti i perché delle tensioni fra Usa e ByteDance

Microsoft ha annunciato che la proprietaria cinese di TikTok ha rifiutato la sua offerta. Ma ByteDance non intende cedere gli asset Usa nemmeno a Oracle. Tutti gli aggiornamenti

 

Tic toc per TikTok negli Stati Uniti. A poche ore dalla scadenza dei 45 giorni concessi dall’amministrazione Trump per trovare un acquirente per le attività negli Usa, ByteDance ha respinto l’offerta di Microsoft per la sua popolare app TikTok.

A rimanere in gara per un accordo resta dunque solo Oracle, in buoni rapporti con la Casa Bianca.

Ma non così in fretta.

Dopo il no a Microsoft, ByteDance non cederà gli asset Usa di TikTok nemmeno a Oracle. Lo riporta la Cgtn, network in lingua inglese della tv statale cinese Cctv, citando fonti anonime.

In base alla ricostruzione del Wall Street Journal, Oracle sarebbe pure pronto ad annunciare TikTok “fidato partner tecnologico” negli Usa con un accordo forse non come una vendita completa.

I negoziati di vendita hanno risentito del contraccolpo da Pechino. A fine agosto la Cina ha aggiornato le sue regole di controllo delle esportazioni. In questo modo il governo ha voce in capitolo sul trasferimento dell’algoritmo di TikTok a un acquirente straniero.

Parlando alla rete televisiva Cnbc, oggi il segretario al Tesoro degli Stati Uniti Steven Mnuchin ha affermato che il Comitato per gli investimenti esteri (Cfius) negli Stati Uniti esaminerà il potenziale acquisto di TikTok da parte di Oracle questa settimana e presenterà al presidente Trump un’opinione.

Entro domani è atteso un annuncio da parte di ByteDance. La scadenza, aveva ribadito il presidente Trump settimana scorsa, non è rinviabile. Sebbene l’ordine esecutivo che ha firmato fissasse una scadenza legale del 20 settembre per ByteDance per trovare un acquirente.

RESPINTA MICROSOFT

“ByteDance ci ha fatto sapere oggi che non intende vendere le attività negli Usa a Microsoft”, ha reso noto ieri il gruppo guidato da Satya Nadella in un post sul proprio blog ufficiale. “Crediamo che la nostra proposta sarebbe stata buona per gli utenti di TikTok, e allo stesso tempo avrebbe protetto gli interessi di sicurezza nazionale”.

L’acquisizione delle attività statunitensi di TikTok ammonterebbe fino a 50 miliardi di dollari, secondo i rapporti.

INSIEME A WALMART

Come riporta Reuters, Walmart, che si era unita all’offerta di Microsoft, ha riferito di essere ancora interessata a investire e che avrebbe parlato ulteriormente con ByteDance e altre parti.

“Questa è una brutta notizia per Walmart più di chiunque altro”, ha commentato Jeffrey Towson, professore di investimenti dell’Università di Pechino a Reuters. “Combinare l’intrattenimento di TikTok e il coinvolgimento degli utenti con la sua piattaforma di e-commerce poteva essere il modo migliore per recuperare il ritardo” con Amazon.

MA NEMMENO ORACLE…

Resta dunque solo Oracle nella corsa per le attività statunitensi di TikTok. Eppure, la Cgtn escluderebbe anche Oracle dalla vendita, nell’imminenza del termine, pena la chiusura, imposto da Donald Trump per liberarsi degli asset Usa.

La scadenza fissata dal presidente Usa è per il 15 settembre.

La possibilità di una vendita tout-court degli asset Usa di TikTok a Oracle appare, dunque, fuori discussione. Secondo fonti citate dall’emittente televisiva statale cinese, TikTok non intende includere in un’eventuale vendita i preziosi algoritmi che hanno fatto la fortuna della app favorendo la fidelizzazione degli utenti.

ALLO STUDIO UNA PARTNERSHIP

Come riferisce oggi Reuters, ByteDance ha abbandonato la vendita di TikTok negli Stati Uniti “per perseguire una partnership con Oracle che spera risparmierà il divieto degli Stati Uniti mentre placherà la Cina”.

Oracle diventerebbe “partner tecnologico fidato” di Tiktok negli Stati Uniti. Alcuni attuali investitori di ByteDance inoltre, tra cui Sequoia Capital e General Atlantic, avrebbero una partecipazione.

Secondo l’ultima proposta di ByteDance, Oracle assumerebbe la gestione dei dati degli utenti statunitensi di TikTok.

PRESIEDUTO DA UN SOSTENITORE DI TRUMP

Il gruppo tecnologico statunitense potrebbe incontrare il favore di Washington. Il co-fondatore di Oracle Larry Ellison è una delle poche persone nella Silicon Valley che ha sostenuto pubblicamente il presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Come ha osservato AP.

RAPPORTO BURRASCOSO CON LA CINA

Ma dall’altro lato dell’Oceano i rapporti sono burrascosi. Come ricorda il Financial Times, Oracle ha avuto un rapporto più antagonista con la Cina rispetto a Microsoft.

L’azienda ha licenziato più della metà del suo team di ricerca e sviluppo — circa 900 dipendenti — nel paese lo scorso anno, provocando le proteste dei lavoratori che hanno incolpato la mossa della presunta avversione per la Cina proprio di Ellison.

ESCLUSA LA VENDITA DUNQUE?

ByteDance non intende cedere gli asset Usa di TikTok a Oracle dopo il no a Microsoft. Lo ha riportato la Cgtn citando fonti anonime.

QUESTIONE DI ALGORITMI

L’ascesa alla ribalta di ByteDance è strettamente legata al suo utilizzo di algoritmi per pubblicare video, meme, articoli di notizie e altre forme di contenuto nella sua famiglia di app.

Il rifiuto di ByteDance di cedere i propri algoritmi — per quanto ancora non confermato ufficialmente — giunge in seguito alle nuove restrizioni all’export di tecnologia cinese.

Le nuove regole vanno a colpire direttamente i campi dell’intelligenza artificiale impiegati da ByteDance per lo sviluppo di Tiktok. Complicando quindi le trattative con i gruppi Usa.

COSA FARÀ LA CASA BIANCA

Al momento la palla passerebbe, quindi, alla Casa Bianca, e alla Commissione sugli Investimenti Stranieri negli Stati Uniti (Cfius) che dovranno approvare l’operazione (una partnership e non vendita) sulla base del soddisfacimento dei timori di sicurezza nazionale che avevano motivato l’ordine esecutivo firmato dal presidente Usa, Donald Trump, il 6 agosto scorso, per la vendita a un gruppo statunitense degli asset negli Usa di Tiktok.

IL COMMENTO DI PECHINO

La Cina non commenta direttamente le indiscrezioni riguardanti il futuro di TikTok, ma ribadisce la propria contrarietà alle pratiche che definisce “coercitive” a cui la popolare app di condizione di video è stata sottoposta.

“L’irragionevole repressione e intimidazione di società non statunitensi”, ha dichiarato il portavoce del Ministero degli Esteri di Pechino Wang Wenbin, “dimostra le vere intenzioni di alcuni politici statunitensi e la brutta faccia del bullismo economico”, a cui la Cina si oppone.

“La caccia a TikTok negli Usa è un tipico esempio di estorsione del governo. La Cina si oppone con forza a questo atto e sosterrà fermamente la società interessata per proteggere i propri diritti e interessi legali”, ha dichiarato Wang Wenbin, rispondendo in conferenza stampa a una domanda sulle offerte fallite di Microsoft (attraverso una nota) e Oracle (per i media cinesi).

La Cina, ha aggiunto Wang, “si oppone al bullismo economico degli Stati Uniti”

LA GUERRA A STELLE E STRISCE ALL’APP CINESE

Sebbene TikTok sia meglio conosciuto per i video di danza che diventano virali tra gli adolescenti, i funzionari statunitensi temono che le informazioni sugli utenti possano essere trasmesse al governo comunista cinese.

TikTok, che ha fino a 100 milioni di utenti statunitensi, ha sempre sostenuto che non condividerà mai tali dati con le autorità cinesi.

100 MILIONI DI UTENTI IN EUROPA

Nel frattempo quota 100 milioni anche nel Vecchio Continente per TikTok.

“Quello che stiamo vivendo è un periodo molto particolare per tutti noi. Pur in questo contesto, possiamo dire che è stato un anno straordinario per la nostra azienda. Una grande emozione per noi vedere l’accoglienza incredibile che abbiamo ricevuto da quando siamo presenti qui in Europa, dove oggi sono oltre 100 milioni le persone attive ogni mese sulla nostra piattaforma. Un luogo dove esprimersi in modo positivo e creativo, spaziando dal beauty alla comicità, dall’apprendimento alla musica, dallo sport ai giochi di magia: per tutti TikTok rappresenta un ambiente dove divertirsi in allegria, in modo autentico, che valorizza le differenze e dove è facile interagire con gli altri”, annuncia in un post sui social Rich Waterworth, General Manager, Europe di TikTok.

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