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Threads, ecco come funzionerà la nuova app di Facebook temuta da SnapChat

Le indiscrezioni di The Verge sui piani di Facebook e l'incertezza sul rischio di cannibalizzazione di Whatsapp

 

Facebook sta sviluppando una nuova app di messaggistica chiamata “Threads”. Lo sostiene il sito di tecnologia The Verge, secondo cui la app è pensata “per mettere costantemente in contatto gli utenti con i loro amici più stretti”.

L’APP DI INSTAGRAM (DI PROPRIETÀ FACEBOOK)

Invita infatti gli utenti a condividere automaticamente il luogo in cui si trovano oltre a offrire funzioni più tradizionali come messaggi di testo, video e foto.  La app è complementare a Instagram, a sua volta di proprietà di Facebook.

È stata infatti sviluppata per facilitare la condivisione automatica di posizione, velocità e durata della batteria, insieme a messaggi di testo, foto e video con la lista degli amici più stretti su Instagram.

THREADS COMPETERÀ CON SNAPCHAT

“Threads”, scrive The Verge, è per il momento testata internamente al gruppo di Menlo Park (California) ed è vista come una minaccia per SnapChat. Un’app di messaggistica costruita intorno ai tuoi amici più stretti potrebbe diventare ancora più popolare. Proprio come lo è già oggi Snapchat per una buona parte dei suoi utenti.

LA DIREZIONE INTRAPRESA DA ZUCKERBERG

Non è chiaro quando verrà lanciata ma sembra essere la dimostrazione di quanto spiegato lo scorso marzo dal Ceo Mark Zuckerberg: che le comunicazioni private sono il futuro dell’azienda.

CHE FINE FARÀ WHATSAPP?

Nell’articolo di The Verge non viene mai citata WhatsApp, la app di messaggistica instantanea a sua volta controllata da Facebook. Non è chiaro se Threads rischia di cannibalizzare WhatsApp.

Da sottolineare che lo stesso Zuckerberg a marzo aveva detto che Facebook intende integrare i servizi Instagram, WhatsApp e Messenger, che attualmente non sono in grado di comunicare l’uno con l’altro. “Credo che il futuro della comunicazione si muoverà sempre di più su servizi criptati e privati con cui le persone possono essere più fiduciose che quello che si dicono resti sicuro e che il loro messaggi e contenuti non resteranno in circolazione per sempre”, aveva scritto Zuckerberg in un post.

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