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Test rapidi Covid nelle scuole, tutte le novità

Nelle scuole del Lazio arrivano i test salivari, ma verranno processati in laboratorio. Veneto e altre regioni puntano sui tamponi nasali rapidi 

Il numero dei contagi sempre più alto fa temere quello che potrà accadere nei prossimi mesi invernali. A preoccupare è il fronte delle scuole: un contagio potrebbe mandare più classi, se non l’intero istituto, in quarantena fiduciaria. Con tutto quello che comporta per bambini, maestri, genitori e parenti.

Una soluzione? I test rapidi. Nelle scuole iniziano ad arrivare i primi test antigenici rapidi, mentre il Lazio prova ad affidarsi anche ai tamponi salivari. Tutti i dettagli.

UNA NECESSITA’: TRIPLICARE I TAMPONI

I rischi a cui si andava incontro erano già chiari prima che settembre iniziasse secondo il microbiologo Andrea Crisanti, che a fine agosto aveva presentato un piano, al governo, per quadruplicare i tamponi, portandoli a 400mila al giorno.

Il piano “l’ho consegnato al ministro Federico D’Incà e al viceministro Pierpaolo Sileri che lo hanno sottoposto al Cts. Poi non ne ho saputo più nulla…”, ha detto Crisanti oggi a Repubblica.

“Avevo semplicemente previsto che la ripresa delle scuole e delle attività produttive avrebbe generato un notevole aumento delle richieste di tamponi. Suggerivo quindi la necessità di un investimento logistico importante che avremmo potuto realizzare in 2-3 mesi, la creazione di aree mobili di supporto sul territorio e tamponi low cost da 2 euro come quelli usati a Padova. Lo dico contro me stesso: forse ad agosto eravamo già in ritardo e ora ne paghiamo le conseguenze”, ha aggiunto Crisanti. “Abbiamo perso 4 mesi preziosi” per “l’aver pensato che era tutto finito”.

TEST ANTIGENICI NELLE SCUOLE

Una soluzione potrebbe arrivare dai test rapidi. Nei giorni scorsi, è arrivato il via libera del Comitato tecnico scientifico alla circolare del ministero alla Salute sui test antigenici rapidi per le scuole.

NON SOSTITUISCE TAMPONE

Si tratta di un test il cui prelievo è identico a quello del tampone tradizionale (bastoncino rino-faringeo), ma con un risultato che arriva in circa 20 minuti, senza bisogno di laboratorio. È meno affidabile del tampone tradizionale (cerca la proteina S e non l’Rna virale), ma potrebbe fare la differenza negli screening di massa (è utilizzato in aeroporto).

VENETO CAPOFILA

A voler puntare sui test antigenici rapidi per contenere la pandemia e fermare la catena dei contagi è il Veneto, che ha acquistato dei tamponcini che devono essere fatti roteare a livello della fossa nasale (non a livello rino-faringeo) e che potranno essere somministrati nelle scuole e dai pediatri e dai medici di medicina generale (qui i dettagli).

La Regione, ha annunciato il governatore Luca Zaia su Facebook, “sta sperimentando con successo un nuovo tipo di tampone rapido antigenico dotato di procedure estremamente semplici, di pressoché nulla invasività, di altissima attendibilità, in grado di dare l’esito in dieci minuti, senza dover processare il tutto in laboratorio”

A seguire l’esempio sono anche il Lazio, la Lombardia, il Friuli, l’Emilia-Romagna e la Provincia di Trento, scrive Repubblica, specificando che insieme hanno ordinato circa 7 milioni di test (il Veneto ha chiesto 1,5 milioni di esami, il Lazio uno, l’Emilia e la Lombardia due).

TEST SALIVARI RAPIDI NELLE SCUOLE ROMANE

Il Lazio punta anche sui test salivari, per le scuole dell’infanzia, quelle elementari e medie. Il piano è stato presentato presso l’Istituto Spallanzani dal presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti e dall’Assessore alla Sanità, Alessio D’Amato.

Il test è quello convalidato dallo Spallanzani, che necessita di essere processato in laboratorio: il prelievo salivare sarà effettuato direttamente nelle scuole la mattina ed i campioni prelevati saranno elaborati presso i laboratori autorizzati (San Camillo ed altri).

Insomma, il risultato è meno rapido del previsto.

ANCHE LA CAMPANIA AUSPICA TEST SALIVARI A BREVE

Ad auspicare i test salivari nelle scuole è anche la Regione Campania.

“Auspico, inoltre, che le nostre strutture pubbliche e private adottino tempestivamente i test salivari, non appena il Ministero della Salute avrà validato le specifiche tipologie di esame, così come annunciato dalla Unità di crisi regionale. È evidente che questo è il momento di utilizzare tutti gli strumenti utili e riconosciuti come validi scientificamente per porre un argine al dilagare del Covid”, ha detto il consigliere della Regione Campania, Enzo Alaia, secondo quanto riporta Ansa.

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