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Dart

Successo per Dart, la prima missione di difesa planetaria della Nasa

Successo per la missione Dart della Nasa: la traiettoria dell'asteroide Dimorphos è cambiata. Rappresenta il primo test al mondo per la difesa planetaria. Con questa tecnologia l'agenzia spera di deviare qualsiasi asteroide o cometa che possa rappresentare una vera minaccia per la Terra

Per la prima volta gli esseri umani hanno cambiato l’orbita di un oggetto celeste nello spazio.

La missione Dart della Nasa ha avuto successo: la traiettoria dell’asteroide Dimorphos è cambiata dopo l’impatto con la sonda Dart avvenuto lo scorso 26 settembre. L’orbita di Dimorphos ha rallentato di 32 minuti. Lo ha confermato la Nasa durante la conferenza stampa sulla missione Dart (Double asteroid redirection test), il primo test di difesa planetaria per verificare la tecnologia necessaria per lanciare un pericoloso asteroide fuori rotta rispetto alla Terra, se mai ne fosse trovato uno.

A due settimane dall’impatto, gli astronomi hanno confermato le misurazioni compiute con i telescopi terrestri sull’orbita dell’asteroide colpito dalla sonda. La Nasa così come altre agenzie spaziali in tutto il mondo sono concentrate sulla ricerca e il monitoraggio di asteroidi potenzialmente pericolosi che potrebbero avere un impatto sulla Terra in futuro.

Alla prima missione di difesa planetaria ha contribuito anche l’Agenzia spaziale italiana (Asi) grazie al satellite LiciaCube (acronimo di Light Italian Cubesat for Imaging of Asteroids), che ha viaggiato con la sonda Dart e ha ripreso l’esperimento.

Tutti i dettagli.

SUCCESSO PER LA MISSIONE DART DELLA NASA

La missione Dart della Nasa è riuscita a modificare con successo la traiettoria dell’asteroide Dimorphos, dopo che l’agenzia spaziale statunitense ha fatto schiantare una navicella contro l’asteroide il 26 settembre scorso.

Due famosi telescopi della Nasa, Webb e Hubble, hanno catturato il momento in cui la navicella spaziale si è scontrata con l’asteroide lunare il 26 settembre. Ci sono voluti giorni di osservazione per determinare quanto l’impatto abbia alterato il percorso dell’asteroide Dimorphos attorno al suo compagno Didymos, molto più grande.

TRAIETTORIA DELL’ASTEORIDE MODIFICATA

Prima dell’impatto con la navicella, Dimorphos impiegava 11 ore e 55 minuti per orbitare intorno a Didymos: dopo lo schianto, il tempo è stato ridotto a 11 ore a 23 minuti, con una diminuzione di 32 minuti.

Gli esperti della Nasa in passato hanno dichiarato che la missione sarebbe stata considerata un successo se si fosse riusciti a modificare la traiettoria dell’asteroide di 10 minuti. “Si tratta di un avvenimento molto importante per la difesa planetaria e per l’umanità”, ha commentato l’amministratore della Nasa, Bill Nelson.

L’IMPORTANZA DELLA MISSIONE DART

Quindi la missione Dart si è rivelata più efficace del previsto nel regolare la traiettoria di Dimorphos, suggerendo che una roccia spaziale mortale potrebbe essere deviata in futuro.

“Questo è un problema a livello planetario”, ha detto Lori Glaze, direttore della scienza planetaria della Nasa, durante la conferenza stampa di ieri. “Se ci fosse un asteroide che rappresentasse una minaccia per la Terra, dovremmo essere tutti preoccupati e tutti dobbiamo lavorare insieme”.

IL CONTRIBUTO DI LICIACUBE

Ad immortalare l’evento ci ha pensato il satellite dell’Asi LiciaCube, che a 11 milioni di chilometri dalla Terra ha subito identificato il target con le sue due camere a bordo.

“Un risultato eccezionale che prevedeva le ‘riprese’ di un oggetto di dimensione di 160 metri a una velocità relativa di soli 6,6 km al secondo. Un’impresa unica con un know how tutto italiano, frutto di una collaborazione del tra università, imprese e centri di ricerca” ha spiegato una nota dell’Asi.

Il satellite made in Italy ha realizzato in totale 627 immagini di cui ne abbiamo ad oggi 326 giunte a Terra. Una volta ricevute tutte le immagini, queste saranno oggetto di studi scientifici che ci daranno maggiori informazioni sulla nube creata dall’impatto e in particolare per caratterizzarne la struttura e la sua evoluzione. Altro importante risultato è la raccolta di immagini degli emisferi degli asteroidi non visibili a Dart, utili a definire la forma e densità dei corpi celesti.

REALIZZATO DALLA TORINESE ARGOTEC

LiciaCube, compagno di viaggio di DARTI, grande quanto una scatola di stivali e di massa di circa 13 chilogrammi, è un progetto dell’Asi, realizzato interamente negli stabilimenti della società Argotec di Torino, ed è il primo satellite costruito nel nostro Paese ad affrontare un viaggio nello spazio profondo.
Il team LiciaCube, tutto italiano, comprende ricercatori del Politecnico di Milano, delle Università di Bologna e Parthenope di Napoli, dell’IFAC-CNR di Firenze, coordinati dall’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF).

Ecco le ultime immagini elaborate provenienti dal satellite LiciaCube, con dei video in Timelapse che ritraggono l’impatto a partire da alcuni secondi prima fino a circa 30 dopo.

I PROSSIMI PASSI

Infine, Dart e LiciaCube apriranno la strada a Hera, la missione dell’Agenzia spaziale europea (Esa) prevista nel 2024 che avrà il compito di eseguire un sorvolo ravvicinato della coppia di asteroidi, raccogliendo informazioni chiave su Dimorphos quali la sua massa e la sua struttura interna, oltre alle dimensioni del cratere generato dall’impatto con Dart. I dati extra di Hera – evidenzia l’Esa – aiuteranno a trasformare l’esperimento di deflessione Dart in una tecnica ben compresa e ripetibile che un giorno potrebbe essere davvero necessaria.

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