La prima stella è una società torinese che vuole produrre un modulo per auto connesse: la Tuc Technology, fondata da Ludovico Campana e Sergio Pininfarina, figlio dello scomparso Andrea. Anche la seconda è torinese, si chiama WeGlad e propone un’applicazione ideata da Paolo Bottiglieri e Marco Coluccio con cui gli utenti con disabilità possono valutare in anticipo il percorso da fare, senza il rischio di trovare barriere architettoniche o auto parcheggiate in malasosta. Le altre 10 sono tutte straniere.
Techstars, il terzo acceleratore al mondo, ha dato il via al suo primo programma di accelerazione in Italia, alle Ogr Tech di Torino, e ha scelto attraverso un bando dedicato alla smart mobility le sue prime 12 stelle: startup da avviare nel firmamento delle aziende di successo.
Ben quattro sono le startup che arrivano dagli Usa. C’è Parkofon, dalla Virginia, che aiuta a trovare parcheggi sicuri ed economici in ogni momento offrendo anche servizi di stradario e di pagamento. Urban Sdk, daJakcksonville, fornisce mobilità connessa, sicurezza e analisi dei trasporti per le smart city. La losangelina Automotus raccoglie dati dal traffico di bus, carsharing, scooter, camion e pedoni per aiutare i municipi a gestire le politiche della viabilità. Nickelytics, da Tampa, piazzando pubblicità su servizi di ride sharing che viaggiano almeno a 30 miglia, aiuta ad aumentare la retribuzione degli autisti.
È tedesca invece V2X, piattaforma autonoma per la gestione di transazioni che consente agli automobilisti di prendere decisioni ed eseguire pagamenti per servizi connessi; così come GetHenry, fornitrice di monopattini per i clienti di hotel e altri servizi turistici.
La norvegese Think Outside con il progetto Sknow combina le tecnologie di estrazione dell’Oil&Gas per prevenire il rischio di valanghe, analizzando lo strato di deposito della neve.
L’ucraina Go To-U è un market place che collega i conducenti di veicoli elettrici con le aziende che installano le stazioni di ricarica nei loro siti. La britannica PowerMarket usa dati satellitari per la gestione delle reti e per scegliere le fonti green a cui approvigionarsi. Infine la portoghese InfiniteFoundry: una piattaforma digitale 3D per produzione, monitoraggio, ottimizzazione e formazione virtuale per i prodotti di qualsiasi fabbrica.
Un successo il programma di Techstars, guardando ai numeri: sono arrivate 350 domande di ammissione da 55 Paesi diversi. Il primo percorso di accelerazione, che dura 13 settimane, finirà il 23 aprile. Già ieri è partita la prima fase in cui ogni startup cerca il proprio “mentor”, una figura guida su una rosa di 100 persone che si sceglieranno in base alle competenze, alle aree geografiche e anche alla “scontilla” che deve scattare tra tutor e startupper. Tredici settimane a disposizione per provare a creare legami con la città e a spingere le aziende neonate a non andare via.
Ad investire nel progetto sono Compagnia di San Paolo, Intesa Sanpaolo attraverso l’Innovation Center e la Fondazione Crt che hanno firmato un accordo con Techstars da 9 milioni per tre anni, per mettere in piedi il programma di accelerazione che sarà focalizzato, con una decina di bandi, sempre sulla smart mobility.
Le startup che verranno selezionate avranno tre mesi di consulenza e un investimento complessivo che si aggira sui 100mila euro a bando. Un tema, quello della smart mobility, che racchiude una molteplicità di argomenti, dai nuovi materiali che riducano il consumo degli pneumatici alla guida autonoma.