La Luna è destinata ad avere un nuovo cratere.
L’Agenzia Spaziale Europea ha calcolato — e reso noto il 1 febbraio — che uno stadio superiore di un Falcon 9 di SpaceX impatterà la superficie lunare all’inizio di marzo. “Sarà la prima volta che un elemento di detrito creato dall’uomo raggiunge involontariamente il nostro satellite naturale”.
Già a gennaio gli osservatori spaziali hanno avvertito che il razzo, lanciato nel 2015, era in procinto di schiantarsi sulla Luna a una velocità di circa 2,58 km/s nel giro di poche settimane.
L’impatto atteso per il 4 marzo, segnerà la prima volta che un detrito spaziale prodotto dall’uomo cadrà sulla superficie lunare.
Lo stadio del Falcon 9 — circa quattro tonnellate di “spazzatura spaziale” — si aggiunge al gruppo di detriti spaziali che fluttuano nello spazio.
Da tempo gli esperti dell’Esa, insieme alla comunità scientifica, avvertono: “Servono linee guida internazionali” per tracciare la spazzatura spaziale.
Tutti i dettagli.
I CALCOLI DELL’ESA
L’Esa ha riferito che “stime pubbliche attendibili prevedono l’impatto con la Luna il 4 marzo alle 12:25:39 Utc in un punto sul lato opposto della luna vicino all’equatore. Le osservazioni di follow-up dovrebbero affinare l’accuratezza delle previsioni, ma si prevede che attualmente lo stadio superiore di circa 3 tonnellate, 15 metri di lunghezza e 3 metri di larghezza colpirà a una velocità di circa 2,58 chilometri al secondo” la superficie lunare.
COSA È SUCCESSO AL PRIMO STADIO DEL FALCON 9, ORA IN PICCHIATA VERSO LA LUNA
Nel 2015 il razzo Falcon 9 ha posizionato l’osservatorio climatico DSCOVR della NOAA attorno al punto L1 di Lagrange. Si tratta di uno dei cinque punti gravitazionalmente stabili tra la Terra e il Sole.
Ma dopo aver completato una lunga combustione dei suoi motori, il secondo stadio del razzo è andato fuori controllo. In questa fase non aveva abbastanza carburante per tornare nell’atmosfera terrestre. E “mancava anche l’energia per sfuggire alla gravità del sistema Terra-Luna”, ha spiegato il meteorologo Eric Berger su Ars Technica.
Da quel momento lo stadio del Falcon 9 è andato alla deriva, trasformandosi in “spazzatura spaziale” dalla rotta imprevedibile.
A DIFFERENZA DEI LANCIATORI EUROPEI
Infine, l’agenzia ha evidenziato che “tutti i lanciatori sviluppati dall’Esa nell’ultimo decennio – Vega, Ariane 6 e Vega C – incorporano una capacità di riaccensione che garantisce il ritorno sicuro sulla Terra per il burn-up atmosferico dei loro stadi superiori”.
L’Agenzia Spaziale Europea osserva che “l’Ariane 5 europeo, che ha recentemente posizionato il James Webb Space Telescope nel suo punto di osservazione, ha volato su una traiettoria speculare a quella del Falcon 9 ma la buona notizia è che il suo stadio superiore è già sfuggito ad un destino paragonabile grazie a una manovra appositamente sviluppata e qualificata” per evitare un impatto.
NECESSITÀ DI REGOLAMENTAZIONE
“Il prossimo impatto lunare del Falcon 9 illustra bene la necessità di un regime di regolamentazione completo nello spazio, non solo per le orbite economicamente cruciali intorno alla Terra, ma anche per la Luna”, ha dichiarato Holger Krag, capo del programma di sicurezza spaziale dell’Esa.